L'abbiamo fatta grossa (Carlo Verdone, 2016)


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Anno: 2016
Regia: Carlo Verdone
Con: Carlo Verdone, Antonio Albanese, Anna Kasyan, Francesca Fiume, Clotilde Sabatino, Federico Ceci, Massimo Popolizio.

Verdone in questo nuovo film effettua un leggero cambio di registro rispetto alle sue ultime pellicole, dirigendo e interpretando una commedia comica, poco corale rispetto al passato, particolarmente divertente e gradevole nella prima parte aiutato da una brava “spalla” come Antonio Albanese, il film però con l’andare del tempo diventa un pò prevedibile e banale.
Abbastanza azzeccato il cast di contorno in cui c’è anche il caratterista “feticcio” di Verdone Corrado Solari.
Curiosità: nella stanza di Albanese c’è un manifesto incorniciato di grandi dimensioni del film “Django spara per primo”

io l’ho trovato di una banalita’imbarazzante, forse uno dei peggiori suoi film in assoluto…
si conferma il declino inesorabile dell’artista…
siamo anni luce di distanza da Pasquale Ametrano…

Non sono assolutamente skillato su Verdone ma questo mi è piaciuto tantissimo!
Fosse stato un pochino più corto e soprattutto più serrato e veloce ne avrei goduto di più, ma ho riso spesso e forte, e la storia l’ho trovata discreta. Pure qui alla fine il “messaggio” ce l’hanno dovuto infilare, ma come tipo di commedia la vedo finalmente più orientata sul far ridere e basta tipo la roba americana che mi piace con Seth Rogen e compagnia, senza troppe menate amare e malinconie del cazzo.
Il film che si vedono al cinema (con audio alterato e adattato al contesto) è Shadow di Zampaglione

Nemmeno a me è dispiaciuto, alla fine.
Un filmetto leggero, con un paio di momenti più o meno divertenti. Paragonato all’orrendo film che l’ha preceduto (quello con la Cortellesi, non ricordo il titolo) questo film sembra un film di Lubitsch.
Vabbeh, ho esagerato ma era per ribadire quanto fosse orrendo il film precedente.

Questa commedia ha il vantaggio di avere una buona intesa tra i due protagonisti (non sempre, però quando la coppia funziona funziona) e dei personaggi di contorno non insopportabili.

Visivamente è un passo avanti enorme rispetto all’altro film (almeno sembra un film vero) anche se tecnicamente siamo davvero all’abc. Anzi, per dirla tutta c’è una cosa che va detta… Quando uscì il trailer mi si slogò la mascella vedendo un errore apocalittico nel montaggio di un semplice campo e controcampo, con i campi completamente sballati, una roba davvero assurda, nemmeno un ragazzino scemo che fa un corto col cellulare farebbe un errore così assurdo.
E allora tutti a dire: ma no, sarà un errore del trailer, avranno dimenticato di specchiare un’inquadratura, avranno usato un’outtake a caso…

Beh, mi spiace dirlo ma la scena incriminata c’è pure nel film, identica a cosa si vede nel trailer.
È un dialogo tra Verdone e Albanese, poco prima che quest’ultimo gli mostri di essere superdotato.

Non è questione di essere fissati, di essere nerd, di essere dei talebani… Certi errori non sono accettabili da professionisti con una lunga (e gloriosa) carriera alle spalle, punto.

Comunque, ripeto, il film non mi è dispiaciuto anche se ovviamente il Verdone degli anni d’oro è lontano anni luce.
Peccato per la coda finale davvero loffia, però, con quel “messaggio” appiccicato con lo sputo.

Simpatico il cameo di Giuliano Montaldo e mitico come sempre il mio amico Corrado Solari.

Ricordo male o è uno scavalcamento di campo? Tra l’altro senza nessun senso estetico o di rottura della grammatica, ma proprio un errore di disattenzione.

Guardate da 1.12 in poi.
Per me è inaccettabile.

//youtu.be/g3sG99Hrhfg

L’ho visto 3 volte di film e non ho notato assolutamente nulla…?

:confused::confused::confused::confused::confused:

Dimmi se ti sembra normale che si alternino queste due inquadrature:

Che posso dirti, non vedo nulla di strano. Sono uno di fronte all’altro e la MdP li riprende di sghimbescio o come si dice.

Che poi tu abbia un approccio tecnico e quindi noti dettagli che a me sfuggono non è una sorpresa, eh.

Mah, diciamo che in effetti tecnicamente non ha senso. Il risultato è un flash visivo alquanto disturbante; meglio avrebbe fatto il direttore della fotografia ad applicare un campo più lungo… a meno che, nel contesto del film, tutto ciò abbia un senso (che so, un voler rendere martellante il contrasto dialettico tra i due…).

Eri tu che avevi scritto che hai visto troppi Andrea Bianchi per accorgerti di certi errori? :wink:

Però è vero, lo spettatore comune (che non sei di certo tu) non nota nulla, segue il flusso del dialogo. Se ci fosse un disturbo sonoro, una parola smangiata, se ne accorgerebbe. Ma sulla grammatica delle immagini, su come si legano tra di loro, spesso non percepisce il pasticcio.

Ma scusate, eh… Vi sembra il modo di fare un semplicissimo campo e controcampo???

Questo è uno scavalcamento di campo da manuale, il classico esempio che farebbero vedere a uno che studia cinema per fargli capire cosa NON bisogna fare in una scena simile e per spiegare la regola dei 180°.
È una roba straniante, dai… Poi magari c’è chi non ci fa caso e se ne frega, io, che forse sono psicopatico, boh, lo prendo come un calcio nelle palle.

Sì ma infatti, quella era una battuta ovviamente ma resta il fatto che io queste cose non le colgo, e di conseguenza non mi disturbano… capisco a livello logico che entrambi gli attori sono dalla stessa parte dell’inquadratura, fin lì ci arrivo, ma più in là non vado.

Ma non ti suscita proprio nessuna reazione? Nessun fastidio? Non ti fa dire “ma che senso ha?”?

Per me è proprio una roba sciatta, indice di poca cura, poca attenzione, poco rispetto…
Poi è vero che sono psicopatico ma una roba così non riesco ad accettarla.

Che tu ci creda o meno, proprio no Brass… :smiley:

è un chiaro omaggio ai montaggi psicofotografici di Alain Robbe-Grillet dei '70, infatti nel primo fotogramma Verdone dice “être” e nell’ultimo Albanese precisa “non-être”.

L’avevo capito, stavo scherzando.
Anche se ho visto troppi Dreyer, Bresson e Bergman, ho ancora un briciolo di ironia…:smiley:

Se non è stato fatto intenzionalmente - e mi pare di capire che non sia così - è agghiacciante.
Io non ho mai “studiato cinema” e non mi ritengo particolarmente esperto, specialmente riguardo alle tecniche di ripresa, regia, fotografia, eccetera, ma quella scena mi ha dato un bel po’ fastidio.

Il film non mi ha entusiasmato granché. E’ vero che è leggermente migliore dei precedenti recenti (non che ci volesse molto), perlomeno non c’è l’ammorbante malinconia un tanto al kg da “regista-che-una-volta-faceva-sganasciare-dal-ridere-ma-adesso-è-diventato-maturo-e-i-grandi-autori-devono-far-riflettere-rimanendo-composti”, però è anche vero che mi è parsa una commediuccia modestissima, che sfrutta un meccanismo narrativo abusato e banale (lo scambio di persona, e i soldi sporchi piovuti come una manna dal cielo), con tutti gli annessi e connessi del caso (il carattere ligio e rigoroso da un verso, contrapposto a quello strafalcione e più opportunista). La messa in scena è un po’ meno sciatta del solito, ma sempre sciatta. Si trattasse di un film di Argento sarebbero arrivati i caschi blu dell’ONU con i fucili a pallettoni. Le musiche… per carità. E Verdone è quello che racconta sempre l’aneddoto di Leone che gli dice che un bel film deve avere belle musiche. Ho trovato anche qualche caduta di stile, delle concessioni facilone “al pubblico” (ammesso che il pubblico le richieda davvero) che Verdone un tempo non si sarebbe permesso (vedi la scena del solarium con Albanese riverso sull’inguine di Verdone, o le ripetute parolacce).