L'allargamento della base U$A di vicenza

è un pò l’argomento degli ultimi giorni

base sì o base no

pare che se dici di sì sei un servo degli americani, se dici di no stai con bin laden

la mia idea più o meno ce l’ho, nel senso che siamo fino a prova contraria sul suolo italiano, per cui gli italiani che decidano serenamente cosa fare e se gli americani ci restano dispiaciuti nel caso in cui decidano di no si attaccano al cazzo e con loro anche tutti gli italiani che ci restano dispiaciuti perchè gli americani ci sono rimasti dispiaciuti, se decidono di sì ovviamente il contrario

ma soprattutto

gli ultimi a cui sembra interessante chiedere il parere sono quelli che là ci abitano aldilà delle strategie politiche mondiali, che possono legittimamente averne per il cazzo di vivere con aerei che ti passano avanti e indietro a qualsiasi ora talvolta pure carichi di bombe come una mano di tressette oppure viceversa che vedono l’allargamento delal base come un’opportunità di sviluppo per l’area e gli americani gli stanno più che simpatici

per cui chiediamo al nostro magnagatti ufficiale… cose ne pensono VERAMENTE i vicentini?

Beh, era un impegno preso dal governo precedente, andava comunque rispettato…

In attesa del parere di un noto Accademico Bimbodiffisile vorrei sottolineare come non solo decidere se allargare la base statunitense o no rappresenta una scelta, ma anche l’eventualità di restare nella Nato o meno. L’attuale sinistra potrebbe pure piantarla con lo schizofrenico atteggiamento che la porta da un lato a sfanculare gli Amerikani e dall’altro a leccare loro il posteriore quando occorre; vale soprattutto per Cicciobello Diliberto, sempre col pugnetto alzato contro gli Yankees e a rammaricarsi perchè la sua coalizione non è coerente. Nessuno lo obbliga a restarci, può scegliere tranquillamente di andarsene se non gli va. Lo sapeva anche prima delle elezioni che parte dell’Unione ha idee borghesi che mal si conciliano con il suo programma, no? Personalmente son curioso di vedere come finirà 'sto contenzioso con Bush Jr., ma credo sia opportuno rilevare come la faccenda non verta sul quesito se sia giusto o sbagliato allargare una base militare U.S.A., ma se ci convenga o no. Se stiamo nella Nato evidentemente ci fa comodo, quindi dobbiamo accettare anche gli oneri di una simile scelta; ma non c’è scritto da nessuna parte che l’alleanza debba trasformarsi in vassallaggio. Perciò scegliamo bene, invece di abbandonarci alle solite, patetiche e inutili tentazioni ideologiche.

Non necessariamente, secondo me; se l’attuale governo trova tale decisione sbagliata ha tutto il diritto di contestarla. Ma vedo tanta indecisione all’interno dell’Unione, quindi dati alla mano sarebbe utile sapere cosa ci guadagna l’Italia da un eventuale assenso. Finora nessuno lo ha detto o sbaglio?

che si debbano prendere come oro colato tutti gli impegni presi dal precedente governo mio dio spero proprio di no, senò dovremmo iniziare a costruire in primis l’emerita puttanata del ponte sullo stretto, poi tecnicamente che tipo di impegno è stato preso non saprei dirlo

d’altro canto è vero che l’italia fa parte della NATO e come partecipante deve sottostare a tutti gli onori e gli oneri, è anche vero che chiederne l’uscita oltre che ridicolo ai giorni nostri mi pare anche superfluo, visto e considerato che mai come oggi questo organismo appare come un oggetto astratto e una scatola vuota

cosa fa la NATO oggi? le maggiori operazioni militari, leggasi IRAQ e mi sembra anche afghanistan, sono state decise unilateralmente e alla NATO neanche proposte perchè gli americani avrebbero solo preso che pesci in faccia a proporre di andare in iraq sotto quella bandiera, tale e quale altre missioni che sembrerebbero un pò più di pace, tipo in libano, dove l’italia sta sotto le insegne dell’ONU…

Nulla in contrario, a patto che l’esercito statunitense prenda le necessarie misure di sicurezza e paghi quel che deve pagare per stare lì o per ampliare.
Poi c’è anche da dire che se non c’erano gli americani noi tutti adesso chissà dove cazzo eravamo, ma questa è un altra storia.

Ok, ma penso che 60 anni passati a fare la portarei degli americani nel Mediterraneo possano bastare per saldare il debito, che dici? :wink:

Non la vedrei proprio cosi’ Io…

La faccenda non è così facile e penso anche che saremo debitori a vita.
Metterci contro di loro non ci conviene, almeno finchè va avanti la gestione Bush. Meglio tenerseli amici che nemici. Poi per i negoziati c’è sempre tempo, ma aspettiamo che Bush non venga più rieletto.
Purtroppo la politica è l’arte oscura del mettere e pigliarsela in culo.

E, opinione personale, se Andreotti vuota il sacco…

Io intendevo sul fatto dei debitori a vita appunto…
Non credo proprio alla favola dell’America buona

Nemmeno io se è per quello, ma fatto sta che molti anni fa, dopo la guerra, anche e soprattutto per evitare conseguenze disastrose, i nostri politici di allora firmarono determinati accordi a delle determinate condizioni…
Che ci condizionano tuttora.

Allora in Italia voglio anche le basi franche del Sacro Romano Impero! dopotutto 1275 anni fa hanno salvato noi e tutta europa dagli arabi…ecchecazzo, un po di riconoscenza perdio! :lollauser

Bè, per quello…non ti basta già il Vaticano?

Mah… la città è fondamentalmente spaccata in due, anche se sembrano più numerosi (e sicuramente più rumorosi) i contrari. La base dovrebbe sorgere nei pressi di Caldogno (il paese noto per avere dato i natali a Baggio) e lì sono tutti contrarissimi.
La presenza americana a Vicenza è storicamente integrata, ma è anche vero che è mutato il panorama politico internazionale negli ultimi anni.
C’è un fronte del no puramente ideologico, e uno più politico: in tanti mesi di chiacchere e di contrapposizioni sterili, non sono fatti studi seri sull’impatto che la nuova base avrà sulla città. Si è parlato di economia, di indotti, ma non di viabilità, di risorse. Ad esempio gli americani hanno chiesto volumi d’acqua ingenti e non è chiaro se le falde idriche della zona saranno in grado di soddisfare la richiesta. Non è chiara nemmeno la questione dei costi, chi pagherà che cosa.
La gente ha molte perplessità e preoccupazioni per questo affaire, perché al di là di quello che pubblicamente viene dichiarato circa gli scopi del nuovo insediamento, ci si domanda a cosa servirà realmente questa base. Persone che dovrebbero essere bene informate mi hanno raccontato cose preoccupanti. Un esempio: tutti sanno, ma nessuno dice, che i colli berici sono da lustri pieni di missili americani.
A livello politico locale si replicano le posizioni nazionali, ma con più foga e sguaiataggine: il centro sinistra è contario, il centro destra è favorevole. All’interno del centro sinistra è guerra aperta e accesissima tra i partiti.

Allora…il buon Tuchi chiedeva dei vantaggi…dunque:

per noi, 'sti mille posti di lavoro.

per loro, i 366 milioni di dollari annuali che vengono versati dal nostro stato come contributo alle spese di stazionamento delle forza armate USA, dei quali tre milioni cash, il resto come facilitazioni, affitti, riduzioni fiscali etc etc…e, tra l’altro, questi 366 milioncini sono il 41% del totale. Più di noi pagano solo i giapponesi e i tedeschi, gli inglesi, ad esempio, versano “solo” 238 milionazzi. Ah, giusto per la cronaca, nel 1999 la percentuale era del 37%, è stata alzata dal governo Berlusconi…

Annamo bene. E magari l’aumento demografico dovuto alla presenza degli Yankees farà salire la richiesta di alloggi e di conseguenza anche il prezzo degli immobili. Comunque mi par di capire che 'sti soldi versati come contributo alle spese di stazionamento siano previsti dal contratto soci club Nato, o sbaglio?

http://www.youtube.com/watch?v=gl-0ItBWQYw

In realtà non lo so, ma credo di sì…va anche detto che, in base a degli accordi firmati nel 1995, se una base USA chiude, noi dobbiamo dargli dei soldini di indennizzo per le eventuali migliorie che hanno apportato al territorio [esempio, La Maddalena; una commissione -mista- stabilirà quanto dobbiamo versare]. In più, se poi l’Italia decide di utilizzare il sito per qualcosa entro tre anni da che se ne sono andati, vi è un ulteriore indennizzo da versare agli USA…

In pratica, ci hanno per le palle, o giù di lì…

Ma queste condizioni a quale anno risalgono?

Ho sentito di una accesissima discussione stamattina alla radio sull’argomento che coinvolgeva la questione degli orafi e dei gioiellieri vicentini e la loro partnership commerciale con gli UESSEI…
qualcuno sa dirmi di più?:confused:

Non sarebbe la prima volta che lo stato italiano rifiuterebbe qualcosa agli USA.
Ricordate Craxi riguardo al caso Sigonella?