Le malizie di Venere - Venere in pelliccia (Massimo Dallamano, 1975)

E’ uscito il dvd Cinekult:

http://www.amazon.it/Venere-Pelliccia-Malizie-Laura-Antonelli/dp/B0013UC3CY/ref=sr_1_1?s=dvd&ie=UTF8&qid=1315042372&sr=1-1

Nello stesso dvd sono contenuti “Le malizie di Venere” e “Venere in pelliccia”

LE MALIZIE DI VENERE
Audio ITA 2.0
Sottotitoli ITA
Video 2.35:1 16/9
Durata 1h23m05s

VENERE IN PELLICCIA
Audio ITA-ENG 2.0
Sottotitoli ITA
Video 2.35:1 16/9
Durata 1h23m15s

Come contenuti extra ci sono una fotogallery,titoli alternativi e il filmato “Venere sotto la pelle” (intervista a Giuseppe Gatti di 20min circa)

ieri ho finalmente visto la versione originale, uncut, del film di Dallamano.
comparare le due versioni -entrambe integrali- contenute nel dvd CineKult è stata un’operazione molto interessante, praticamente si tratta di 2 film completamente diversi.
mi spiego: non è semplicemente la cornice carceraria/processuale (che pure conferisce al film un’atmosfera più letteraria) a rendere Le Malizie un film differente da Venere. il montaggio, i dialoghi totalmente diversi in scene identiche, contribuiscono a delineare soprattutto 2figure distinte di Wanda/Antonelli… che se nel film originale alla fin fine è una sgualdrinella che poco ha a che fare con la crudele raffinatezza del personaggio creato da Masoch (e anzi viene in un certo senso introdotta dal protagonista maschile nell’esperienza di dominio/sottomissione per poi finire totalmente dominata), nella riedizione del 75 spesso brilla invece di quella “luce” infernale, quasi ultraterrena, che chi ha letto il romanzo conosce bene.
sembrano dettagli di poco conto, ma imho non lo sono… tra i due film non cambia solo la forma, cambia soprattutto la sostanza.
la riedizione, benché figlia di vicende censorie complicate e stranote, risulta molto più “estrema” della versione originale o cmq più fedele al testo di partenza almeno nel ritratto della psicologia di Wanda… il che, per me, non è poco e basta per farmela preferire all’altra… che magari osa di più nei momenti softcore, ok, ma che resta più canonica e in qualche modo più maschilista, più conciliante con la prospettiva di quella parte di pubblico che niente sapeva di Masoch e andava a vedere il film per vedere un softcore qualsiasi…

un altro punto a favore della riedizione contro la vers originale è lo score.
tanto è medio e poco significante il primo, quanto splendido e memorabile il secondo… anzi, azzardo, imho è uno degli score più belli in assoluto di tutto il Cinema Bis.
(lo adoro. lo stra-adoro:D).
potenzia e fa esplodere la macchina a mano di Dallamano in una fusione audio/video grandiosa, niente a che vedere con quanto accade nella versione originale.

l’edizione CineKult è molto buona sotto tutti i punti di vista e si può benissimo considerare l’edizione definitiva di questo bellissimo film.
tra gli extra un’interessante intervista a Gatti;)

lodi lodi lodi a CK per averci dato la possibilità, finalmente, di poter vedere e comparare le due versioni integrali del film… per Venere sognavo un dvd come questo da anni, ma ho fatto benissimo a snobbare il disco Surf al tempo dell’uscita.

PS: la Antonelli armata di scudiscio è sublime e inarrivabile in entrambe le edizioni :rolleyes:

e pensare che io l’edizione successiva l’ho tolta dal lettore dopo 10 minuti perchè, a confronto con l’originale, mi sembrava una cialtronata insostenibile!
ma dopo aver letto il post di liberanomalia mi impegno a rimediare e a guardarla con calma, non come se fosse un extra a fine fillm

Venere in pelliccia l’ho trovato molto bello dal punto di vista formale, girato davvero bene e con ambientazioni splendide (oltretutto abbastanza rimediate perchè negli extra si racconta che vennero cacciati dalla Spagna dopo due settimane di riprese)
la storia a tratti annoia un po’, diciamolo

mi sono visto la riedizione a mente sgombra dall’originale e sono ancora più convinto che tra i due film non sia nemmeno il caso di fare un paragone
tanto è potente il primo, quanto esile, banale e completamente svuotato di senso il secondo, che guadagna qualcosa giusto nel ritmo

e sono sorpreso della mia lettura completamente opposta a quella di liberanomalia, sia sul personaggio di Wanda (nel secondo film totalmente priva di personalità, una puttanella etichettata come ninfomane per fare presa sul pubblico con argomenti accettabili), sia sul carattere estremo di un film rispetto all’altro… (penso fosse più duro da digerire, e perfino disturbante, il primo film rispetto al secondo)
ma non avevo mai visto Le malizie di Venere, nè ho letto alcunchè

ma carissimo Robby,
è bello anche aver vedute diverse:)
poi ok, diciamo che spesso le nostre vedute coincidono, questa volta no.

rispetto a quanto ho detto posso aggiungere che è emblematico, per esempio, uno dei primissimi dialoghi tra Wanna e Severin…
la scena è identica, passeggiano insieme per la prima volta, ma i dialoghi sono totalmente differenti: in Venere è lui che sfacciatamente si propone a Wanda e le da perfino della borghese per la reazione.
in Le Malizie accade esattamente l’opposto… è lei a proporsi ed è lei a dare del borghese a lui… in soldoni, è lei la reale “dominante”. nell’altro avviene ciò che si chiama “una dominazione dal basso”: è lui che gestisce la dinamica, il vero padrone è lui.
in Le Malizie è sempre lei a gestire, lui è totalmente prigioniero di gioco a cui non sa e non può sottrarsi.
non è vero -e sempre imho- che Wanda sia priva di personalità, piuttosto è marmorea come una statua, una Dea crudele, Severin può solo esserne schiavo.

cmq, punti di vista.

riguardo invece ai due film, io preferisco il secondo… ok… mac’è dadire che il film l’ho conosciuto in questa versione e me ne sono innamorato, quindi cmq la mia preferenza magari è viziata da questa sorta di “imprinting”.

una cosa però è certa: la colonna sonora di Le Malizie non si batte :smiley:

magari ce l’ha, anzi causa l’imprinting che dici ce l’avrà sicuramente, ma rimane una personalità posticcia, nata dalla mano di chissà chi, non certo Dallamano
e senza l’imprinting che dici ti assicuro che tutto suona clamorosamente posticcio (la scena di lei nuda che va nelle braccia del pittore direi che è in questo senso emblematica)

cmq colgo l’occasione per lodare Cinekult, che negli altri post non l’ho fatto
dvd veramente strepitoso

Visti entrambi in questi giorni. ‘Venere in pelliccia’ è un bel film, con una solida regia e ottime locations molto adatte al soggetto. In questo caso il rapporto di coppia seppur estremizzato è illustrato in maniera lineare, il crescendo della storia prosegue in maniera scorrevole ed i due protagonisti sono ben caratterizzati con i loro pregi e difetti.

Al contrario ne “Le malizie di venere” sono banalizzati ed etichettati come una coppia qualunque, si perde la particolarità anche della storia e si da un peso eccessivo ad un personaggio che nel film originale era solo marginale. Apparizione di Venantino Venantini negli improbabili panni di un hippy con abiti e parrucca da due lire. Cmq è curioso come cambiando i dialoghi ed aggiungendo altre scene è possibile ottenere un film differente.

Ottima edizione in DVD

Direi che è abbastanza logico che chi è stato “battezzato” da Le Malizie di Venere possa ritenere che Venere in Pelliccia sia più povero, del resto materialmente il film del '75 ha più “roba” del primo, quindi capisco si possa avvertire quella sensazione di “mancanza”, di maggior vuotezza (anche se poi la durata è identica, 83 minuti). Tuttavia è una sensazione ingannevole, a mio parere, poiché tutte le aggiunte, le variazioni, i dialoghi addomesticati e al contempo le espunzioni della pellicola rimontata e rigirata, banalizzano il film originale. Bisogna pensare che il vero film, come lo ha voluto Dallamano, è Venere in Pelliccia, Le Malizie di Venere è poco più che un escamotage per ingraziarsi la censura e permettere al film di uscire (finalmente) in sala.

A mio parere il primo è assai più potente, disturbante e trasgressivo, nel suo affrontare direttamente la questione, anziché mimetizzarla dietro una cornice gialla, che stempera l’aspetto erotico-distruttivo della narrazione.
Per essere un film del '68 poi di eccessi effettivamente ne aveva: dalla scena lesbica alle penetrazione equina, dal sesso orale al sadismo esplicito.
Deliziosa la cornice Sixties, con tutte le sue acconciature, i tessuti, le musiche e i colori tipici dell’epoca.

Il film Venere in Pelliccia del 1969 si discosta, secondo me, dal film uscito in Italia nel 1975 dal titolo Le malizie di Venere (credo reintitolato così per sfruttare il successo avuto 2 anni prima da Laura Antonelli con “Malizia”) non solo per la nuova cornice narrativa che il secondo film possiede, più improntata al giallo che all’erotico, ma anche per la diversità dei dialoghi che modificano il rapporto ed i ruoli fra i vari personaggi. Infatti mentre nel film del 1969 il protagonista maschile conduce quasi impercettibilmente il gioco, essendo alla fine lui il vero “padrone” della relazione con Wanda/Antonelli, nel secondo appare quasi come una vittima della donna completamente succube ed accecato dalla venerazione nei suoi confronti.
Altre differenze fondamentali tra i due film sono, sempre secondo me, il nome del protagonista maschile, Severin nel primo, Xavier nel secondo, e soprattutto il finale completamente diverso fra le due versioni. In “Venere in Pelliccia” Severin dopo aver lasciato volontariamente l’abitazione e Wanda ormai consapevole di aver perso il ruolo di “conduttore del gioco” dopo l’arrivo di Bruno incontra sulla strada una prostituta che assomiglia in maniera impressionante a Wanda. Decide di appartarsi con lei in una camera d’albergo, ma preso da un raptus tenta di strangolarla, proiettando sulla donna tutto il rancore represso verso la moglie. Quando però la donna gli confessa di sentirsi attratta dalla sua violenza, egli la abbraccia e le chiede di farlo felice: si sdraia sul letto e si fa frustare con la cinghia dei pantaloni. Quasi a voler ricominciare “da capo” una relazione come quella precedente con una nuova donna identica a Wanda. Ne “Le Malizie di Venere”, invece, Xavier dopo essere stato assolto va alla ricerca di Wanda e dopo averla ritrovata come prostituta in Spagna davanti la stazione di servizio sotto il nome di Perla si apparta con lei e dopo averla “scoperta” la strangola uccidendola, come a voler dimostrare un moto di orgoglio e di giustizia privata dopo tutto quello che aveva passato in precedenza e nonostante fosse ancora innamorato di lei.

Alle scene aggiuntive ed alla nuova cornice narrativa di “Le Malizie di Venere” ha lavorato il regista e sceneggiatore Paolo Heusch, anche se non viene accreditato. Quindi questo secondo film si può considerare effettivamente di Dallamano solamente? O un film di Dallamano - Heusch?

Esiste, inoltre, una terza “versione” del film dal titolo “Venere Nuda” del 1973. Essa riprendeva il film del 1969 ritagliato dalle scene più forti per farlo approvare dalla censura italiana. Ma anche Venere nuda venne bloccato dalla censura e mai distribuito nelle sale. Uscirà poi, come detto prima, nel 1975 come “Le malizie di Venere” ma completamente stravolto rispetto al film del '69. Questa “versione” del 1973 si può considerare effettivamente come un riedizione dell’opera di 4 anni prima oppure come addirittura un terzo film differente?

Spettacolare, infine, la colonna sonora.

La storia di questo film è molto complessa. In tutto esistono SEI versioni passate in censura. La terza, dopo VENERE IN PELLICCIA e VENERE NUDA (entrambe bocciate due volte in censura e mai uscite) si intitolava LA CORRUTTRICE, ma è stata pure lei respinta due volte in commissione (nel 1974) e mai uscita. Quindi l’unica versione uscita al cinema in Italia è LE MALIZIE DI VENERE, la versione con la cornice processuale girata da Heusch, con la nazionalità indicata - per evitare grane - come tedesca. Versione che sarà autorizzata nell’estate 1975, 6 anni dopo la realizzazione del film originale.

Heusch, che all’epoca non poteva (o preferiva non) firmare i film come regista a causa di una vicenda personale infamante avvenuta alcuni anni prima, era stato chiamato perché aveva fatto con successo la stessa cosa (aveva cioè girato una nuova cornice per la riedizione di un film) in occasione dell’erotico di Ugo Liberatore BALI, rieditato come INCONTRO D’AMORE - BALI dopo un nuovo montaggio con le sequenze-cornice con Ilona Staller e Ettore Manni girate ex-novo appunto da Heusch.

Tornando a LE MALIZIE DI VENERE, la quinta versione si intitolava IL PIACERE CONIUGALE e recuperava, almeno in parte, il film originale nella versione di Dallamano. Questa versione non è stata però - neanch’essa - ammessa dai censori, che richiesero in via preliminare vari tagli, non accettati dalla distribuzione Medusa. Anche questa versione (1978) rimarrà quindi inedita. La sesta versione passata in censura è l’edizione derubricata della versione LE MALIZIE DI VENERE, che nel 1989 avrà il divieto ridotto ai minori di 14 anni, pena il taglio di oltre 3 minuti di pellicola. Quest’ultima è la versione trasmessa in passato varie volte da Mediaset.