Critica Nell’osservazione asettica, come sotto vetro, di queste vite a perdere, Piscicelli si rivela più maturo nella composizione delle immagini che nella loro scelta, più abile nel catturare un’atmosfera che nel definire un ritmo di racconto. (T.Kezich - Il nuovissimo Millefilm).
Note PREMIO DAVID 1982 PER MIGLIORE ATTRICE ESORDIENTE A MARINA SUMA.
Sullo sfondo di una Napoli industriale, un film alla Fassbinder. Sotto il segno di Brecht. (*Nuovo master digitale realizzato con la supervisione del regista Salvatore Piscelli)
Lingue principali: Italiano
Sottotitoli principali: Italiano per non udenti, Inglese, Francese
Audio Italiano: Dolby Digital
Rapporto Schermo: Widescreen Anamorfico
A marzo in dvd per Cecchi Gori/Ripley’S Home Video
regolarmente uscito: qualità video al solito buona come con tutti i prodotti Ripley, solo un po’ di compressione visibile su tv di grande formato. Corposi gli extra con il trailer originale, intervista al regista e Pisciicelli che intervista la Suma.
Film eccellente, con una Marina Suma all’esordio che si porta a casa un David di Donatello e il Nastro d’Argento. Di una bellezza sfolgorante (all’epoca 21enne). Disarmante la Napoli non cartolinesca di Piscitelli, pare di essere alla periferia di Belrino o di Detroit, abbrutiti da paesaggi post industriali squallidi e metafisici. Luci rigorosamente al neon, dialetto napoletano e protagonisti scomodi, poiché è difficile capire chi è peggio di chi, cosa giustifica cosa. Viene da parteggiare per Rosa, complice la bellezza e la simpatia della Suma, ma Piscitelli non prende parti, non colpevolizza e non assolve. Osserva tutto con sguardo lucido e potente.