Lettera aperta a Francesco Rutelli di Paolo Benvenuti

30 minuti di applausi per Zardoz

30 minuti di applausi a zardoz… quoto ogni parola

Riletto questo thread, e 5 anni dopo il mio ultimo post la situazione italiana non è certo migliorata, anzi. Spettatori in calo (la scorsa stagione, nemmeno UN SOLO FILM ha raggiunto nella classifica i 20 milioni di euro di incasso, e nemmeno UN SOLO FILM italiano era tra i primi 10), appiattimento della produzione nazionale (commedie, commedie, commedie…). Inutile simulare falso ottimismo o alimentare false speranze: siamo su una “strada perduta”. E buia…

Ed eccoci ad agosto 2022. Reduci dalla stagione più disastrosa in assoluto, per il cinema italiano. Che ha raggiunto (in basso…) la quota del 6% (scarso…)sul totale degli incassi. Se c’è almeno UNA cosa buona che gli ultimi 2 anni e mezzo, fra chiusure, pandemia ecc, hanno “creato”, è che finalmente il popolo (bue…) ha capito che la quasi totalità dei film prodotti in Italia te li puoi guardare (con calma, e meglio ancora distrattamente…) sullo schermo tv di casa. Semplicemente. Da qui, il logico suddetto GIUSTO tracollo. E la stagione nuova, sia detto chiaramente, non promette di essere granché differente… :roll_eyes:

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Guarda che il ragionamento non funziona, è successo lo stesso in tutto il mondo, ormai banda larga e maxi schermi hanno favorito lo streaming, al cinema si va 2-3 volte giusto per vedere cose da maxischermo tipo Top Gun o Elvis, per il resto niente traffico, parcheggio o vicino che rumina pop corn, molto meglio vederseli in divano con la concentrazione giusta. E questo a prescindere della qualità o meno del cinema, che sia italiano o straniero. Che poi, a rileggere i tuoi interventi a distanza di anni, fortuna che “Pif” non legge questo forum e il tuo particolare intervento da “ultras” (non è un complimento), altrimenti rischiavi pure una bella denuncia. L’erba del vicino non è sempre più verde, e i film brutti (o belli) non li fanno solo in Italia.

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Da ultras? Eh, in effetti. Faccio mea culpa. Ma solo in parte. All’epoca, ero più incazzoso, assolutamente. L’età, rende più saggi, e scoglionati. Poi, uno come il Diliberto continua a non piacermi, sia chiaro. Ma come insegna zio Bond, vivi e lascia… morire!! :smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp::smiling_imp:Chiusa la parentesi, vero che il brutto cinema si fa ovunque, ci mancherebbe. Ma il numero di spettatori in sala in nazioni come Francia, Germania, Gran Bretagna e perfino Spagna, dopo il “terribile 2020” e “l’incerto 2021” è nettamente superiore rispetto all’Italia. E il “prodotto nazionale” ha ancora la sua importanza. Da noi, a parte pochissimi titoli, vedo uno svaccamento e un disinteresse da parte di registi, produttori e sceneggiatori che è davvero imbarazzante. Si va avanti per inerzia, in ogni senso. E gli incassi, crollano…:face_vomiting::face_vomiting::face_vomiting:
P.S. Se Diliberto frequentasse questo forum, significherebbe che ha una vita miserella. Un paio di anni fa, commentando su YouTube il trailer de “Gli anni più belli”, ho praticamente litigato con Gabriele Muccino. Che evidentemente, non ha di meglio da fare nella sua esistenza che curiosare in rete per scoprire “cosa pensa la gente di me”. La denuncia, dovrebbe farla lo spettatore dopo essersi beccato certi film. Ma in Italia, non basterebbero i tribunali… :grin:

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Ciao!

Premesso che non sono sicuro se o per quanto che la sala resistera’, anche io sono per le quote. Io penso che @Zardoz inverta causa ed effetto. La qualità media dei film italiani e la fetta di pubblico (bassa) che raccoglie è dovuta alla mancanza di quote (insieme alla concorrenza spietata degli USA). Se invece ci fossero le quote riservate queste incrementerebbero la qualità media dei film perche’ sarebbe piu’ appetibile per i produttori produrre pellicole (magari rischiando qualcosina in piu’ in termini di copioni, o temi), sapendo di avere una quota garantita; ovviamente nell’ipotesi che i gestori delle sale o i distributori possano decidere quanto tempo allocare per ciascun film italiano all’interno delle quote; se la distribuzione dei film fosse egualitaria, per esempio, non ci sarebbe nessuno stimolo alla concorrenza tra produttori di film nostrani.

Inoltre avremmo piu’ spazio per gli esordienti, piu possibilita’ per questi di farsi le ossa piu’ mastranze ecc…

Le quote funzionano in Corea, tant’e’ che il regista di “oasis” si dimise da ministro proprio perche’ non riusci’ ad incrementarle. E gia’ con quelle che hanno, oggi, sfido a trovare una cinematografia con lo stesso rapporto qualita’/incassi.

Ovviamente tutto questo e’ solo una mia ipotesi e niente piu’, ma magari si mettesse in campo l’esperimento per confutarla! :smiley: :smiley:

Ciao!
C.

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Mah…il discorso “quote” mi pare sempre l’ultima spiaggia (come per es. le famigerate “quote rosa”) così come a volte ne parlano nel calcio per quote stranieri/italiani.
Se arrivi alla “quota”, semplicemente significa che il tuo cinema, il tuo vivaio è talmente scarso ma nonostante tutto pretendi un diritto di partecipare a discapito della qualità che puoi offrire.

Io piuttosto vedo la schizofrenia -nel cinema e tv- tra una tv italiana che va avanti a filmetti e serie democristiane mentre dall’estero importiamo tonnellate di serie & film di genere (che non per niente son quelli che hanno retto la baracca pure da noi) che ci danno sotto senza risparmiarsi.

Ci sarebbe da domandarsi: perché noi in Italia non riusciamo a creare un “top gun”, un “signore degli anelli” (per dirne 2) ma solo commediacce che non turbino i benpensanti o pseduo-autorialità ridicola?

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Ecco, appunto. Non è questione di “quote”. Ma di prodotti che dai al pubblico. E il pubblico, dopo anni anzi decenni in cui si è ingozzato anche di robaccia indegna, ha capito l’antifona. E si è rotto la minchia, come dicono a Zurigo. A proposito : oggi esce in sala “Il pataffio”, con Mastandrea, Gassman e Tirabassi. Non commento nemmeno il trailer, per carità di patria. Dall’altra parte “della barricata”, c’è “Minions 2”. Non bisogna essere geni dell’analisi finanziaria, per capire quale sarà il campione d’incasso, e quale verrà smontato dopo una settimana… :skull_and_crossbones::skull_and_crossbones::skull_and_crossbones::skull_and_crossbones::skull_and_crossbones::skull_and_crossbones:

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Uno youtuber che seguo sempre volentieri, Svevo Moltrasio (diventato noto al pubblico per la webserie Ritals), ha pubblicato proprio di recente due video sul tema dello stato in cui versa il cinema italiano, citando molti dati interessanti e facendo le sue solite osservazioni sagaci, col suo stile sempre sarcastico.

Se avete voglia di investire una mezz’oretta complessiva nella visione, ecco qui i due link:

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Li ho visti di recente. Molto istruttivi, per chi ancora si faceva “illusioni”. Per tutti gli altri, la conferma di una triste realtà. Non si tratta di essere pessimisti, o “cattivi”. Solamente, realistici e pragmatici… :zipper_mouth_face:

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La sua analisi de “Il giorno più bello”, messo a confronto con l’originale film francese , vale più di decine di interventi e articoli di professori, critici, “esperti del settore” che potete leggere su riviste, o vedere in tv. Medita, o popolo. Cinefilo… :sunglasses::smirk:

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BBC News - Cineworld shares plunge on bankruptcy fears

The firm had hoped blockbusters such as the latest Bond film, Top Gun: Maverick and Thor: Love And Thunder would draw audiences back after Covid restrictions.

But it said earlier this week: "Despite a gradual recovery of demand since reopening in April 2021, recent admission levels have been below expectations.

“These lower levels of admissions are due to a limited film slate that is anticipated to continue until November 2022 and are expected to negatively impact trading and the group’s liquidity position in the near term.”

Visti entrambi, molto interessanti. Appunti se ne possono fare, e molti:

  • così come noi facciamo un sacco di remake di film franzosi e non, così accade in Francia, Spagna o USA

  • Non so chi siano Luca & Paolo, ma se parliamo di star system allora devi comparare un Lellouche ad un Favino, tanto per fare un esempio

  • sicuramente facciamo troppi film, andrebbero promosse le quote e ridotti i finanziamenti

  • i budget andrebbero pubblicati, sempre

  • d’accordo su Le sens de la fete, molto carino

  • d’accordo su i doppiaggi, che ormai sono atroci, sta cosa dei migliori doppiatori al mondo è un miraggio, molto meglio i sottotitoli

  • la maledizione del cinema italico è stata Mr. B, prima riempiendo i magazzini di film per riempire i suoi palinsesti, poi producendo film che fossero di facile trasmissione in TV, e Mamma Rai ha seguito. Per cui la maggior parte del cinema italiano rimane prodotto in funzione di una visione placida televisiva.

A che mi ricordi, l’ultimo film italiano che fece il botto in Francia fu Romanzo Criminale.

Detto questo, la situazione è tragica ovunque, con la seconda catena di cinema al mondo, come postavo più sopra, che sta per chiudere, complici megaschermi casalinghi e streaming.

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