L’infermiera… di mio padre (Italia, 1974)
28 Febbraio 7 gold 23.10
di Mario Bianchi -
con Daniela Giordano, Enzo Monteduro, Francesco Mulé, Bianca Toccafondi
Genere Commedia sexy
Trama:
Sia don Gualtiero, principe di Lueca (già frequentatore del bordello del paese, ora paralizzato su una sedia a rotelle), sia il suo inetto figlio Filippo Maria vengono cornificati a più non posso dalle rispettive consorti, segnatamente con un un finto generale e uno stalliere. Grazie alle amorevoli cure di un’infermiera tedesca, i due si prenderanno la loro rivincita: don Gualtiero guarisce, ma continua a fingersi malato e si traveste da spettro per terrorizzare l’amante della moglie e farlo sloggiare; dal canto suo, Filippo Maria sorprenderà tutti sfoderando un insospettato coraggio…
Versione televisiva ovviamente cut.
Il libro di Giusti sulle battute ne riporta una tratta dal film che nel passaggio televisivo è mancante.
Nel complesso un filmetto divertente: su tutti Monteduro. Peccato per la pessima qualità della registrazione video.
io l’ho preso, a livello video l’immagine è nitida e non ci sono graffi, spuntinature e cose simili, i colori però sono bianchissimi, come costantemente sovraesposti. Il film in sé è veramente poca cosa, non si ride mai, anzi, ci si annoia pure. Bella figliola la Giordano che però nei suoi spogliarelli oltre la lingerie non va. Assai più generosa nelle sue nudità Maria Pia Conte. Tra tutti gli “infermiera movies”, uno dei più trascurabili. Il “metodo SS” del prof. Kranz applicato dalla Giordano a Mulé comunque curerebbe parecchie patologie: (giornaletti sconci, strip e toccatine).
Mi piacerebbe sapere come Mario Bianchi convinse un’attrice come Bianca Toccafondi ad entrare nel cast. Curioso l’inizio con la Toccafondi che recita in italiano in un film in cui ha per partner un attore che le risponde come succedeva spesso nei film di allora con attori di più nazionalità. Comunque nel film non succede granché.
Tuttavia…
Siccome che per il n.o. successivo non si parla di alleggerimenti, mi pare che la prima reazione della commissione censura fu quanto meno esagerata. Il vm18 lo trovo eccessivo anche per l’epoca. Nel 2003 previ tagli il divieto è decaduto del tutto.
È stata nel modo più assoluto esagerata. In un film come questo, dove non succede niente di niente di niente, il divieto ai 18 si può giustificare solo col fatto di farlo vedere a meno persone possibile, e tutto ciò merita un plauso.
Icasticamente significa efficacia rappresentativa
(Franco, taci…) tra l’altro vado matto per le musiche del maestro Dell’Orso.
