L'occhio del testimone - Il cinema di Lucio Fulci

Sta passando sotto silenzio il ritorno in libreria, a oltre vent’anni dalla sua uscita, del primo libro su Lucio Fulci.
Nel bene e nel male, è stata un’opera pionieristica, citata poi in molte pubblicazioni successive sul grande maestro. Il merito del libro era quello di essere una sorta di conversazione con Fulci, quindi vero manifesto del pensiero fulciano.

Il libro è ora apparso in una nuova edizione, con parti inedite. Si va da una prefazione di Catriona MacColl, una bio scanzonata di Fulci di una paginetta, fino ad un’introduzione e una chiusa dell’autore che motivano il senso della riedizione e raccontano il rapporto con Fulci post uscita del libro.

Ci sono poi due nuovi capitoli: uno sul bisogno delle tessere politiche -che, secondo l’autore, Fulci non volle venisse pubblicato nella prima edizione- e uno aggiuntivo su Dario Argento, oltre a quello già presente.
Qua e là ci sono anche alcune dichiarazioni di Fulci leggermente allungate rispetto alla prima edizione (se non ricordo male, nella prima versione non si parlava del fatto che Welles l’avesse portato ad assistere alle riprese di Mister Arkadin), ma non è molto.

Quello che emerge maggiormente, ed è forse il punto più coinvolgente della lettura, è il rapporto umano tra Romagnoli e Fulci, tra un ragazzo che sognava di fare cinema e un maestro che sperava di poterlo ancora fare.

Il libro ha anche un nuovo apparato iconografico, che vanta tre-quattro foto di un certo interesse, tra le quali quella di Massaccesi e Fulci insieme il giorno della firma del contratto per Le porte del silenzio.

Non conosco il libro in questione, ma approfitto per segnalare che anche il librone di Albiero e Cacciatore ritornerà in libreria a maggio in una nuova et ampliata edizione.

Con buona pace degli sciacalli che vendono il tomo a 180 euro su ebay

Io lo avevo visto che usciva, ci darò un’occhiata anche se non penso di acquistarlo… piuttosto ringrazio Renato per l’indicazione della ristampa dell’altro e che acquisterò senz’altro!!! :wink: P.S. Ma, per questa discussione non c’era la sezione libri? :confused:

Sull’utilità della nuova edizione del libro di Albiero/Cacciatore non ho dubbi, l’aggiornamento sarà sicuramente corposo e renderà ancora più imprescindibile e ricco un testo già in origine fondamentale e miracoloso.

Il libro di Romagnoli, però, mi ha incuriosito non poco in questo suo ritorno sulle scene.
Non è stato giustamente storicizzato come “Il terrorista dei generi”, ma rimane un libro di importanza basilare per i fulciani. Soprattutto per come racconta, o tenta di farlo, il Fulci pensiero. Romagnoli avrebbe potuto quasi riscriverlo, renderlo più al passo coi tempi, ma ha scelto un’altra strada.

Detto questo, io resto convinto che la storia di Fulci uomo non sia stata ancora raccontata in toto.
Il libro di Albiero/Cacciatore ha risolto molti enigmi legati a Fulci, ma, per una forma di pudore anche condivisibile, ha un po’ glissato sugli aspetti più privati di Fulci.

Scelta stimabile, anche se io resto convinto che quando la vita influenza l’opera (e nel caso di Fulci così è stato), è giusto affrontarla. E’ stato fatto per Chaplin come per Polanski, quindi non è poi così inusuale.

Avevo la vecchia edizione Granata Press. Andava letto per quel che era, una lunga intervista a Fulci che risultava di gradevole lettura e ti dava un’idea dell’uomo dietro la macchina da presa. Ma Romagnoli che fine ha fatto? Ha scritto altro?

La nuova bio non dà molte informazioni. C’è scritto che fa il regista e il musicista. Ha scritto un altro libro, pubblicato nel 1998.
Per me rimane curioso come, nell’epoca di internet e della sovraesposizione personale, non esista una sua intervista, un suo contributo nel quale parli della sua esperienza con Fulci.