L’anno è di quelli importanti (il 1968) e il regista, beh, lui è altrettanto importante.
Bergman e il bianco e nero vanno quasi a braccetto.
Ma direi anche che l’arte e il regista svedese vanno a braccetto.
Quello che mi ha da subito colpito con forza è stata proprio la supremazia del regista sulla produzione.
E’ subito chiaro che tutto qui è stato forgiato e piegato da Bergman per arrivare a quello che doveva essere il suo intendimento artistico.
Senza alcun compromesso.
In genere io qui chiacchiero di film che sono soprattutto “entertainement”.
Qui siamo all’estremo opposto.
Tutto in funzione del sentimento registico, nessuna concessione al “divertimento”.
Montaggio, recitazione, fotografia e sceneggiatura sono strumenti nelle mani di chi mette in scena.
Lo stesso strepitoso cast (Liv Ullmann e Max Von Sydow) è del tutto asservito alle motivazioni del regista.
Il risultato ha del “paralizzante” e ci consegna un horror glaciale che colpisce forte la psiche dello spettatore.
Sicuramente piacerà a tutti quelli in grado di riconoscere un certo genio nel cinema, ad alcuni amanti del “weird” (quelli che apprezzano il Linch di “Eraserhead”) e a quelli che sono in cerca di qualcosa di forte seppur lontano dai soliti sapori.
Un raffinatissimo incubo costruito ad opera d’arte.
L’ho visto da poco e mi è piaciuto da matti… certo non il solito Bergman, ma il film funziona benissimo. Da qualche parte avevo letto che era un film minore, un’opera poco significativa, paragonata ad altri suoi film tipo L’ADULTERA e LA VERGOGNA, per esempio… invece pur non essendo un horror classico, l’ho trovato bellissimo.
Non dirmi che L’adultera è un’opera significativa, credo sia il peggior film di Bergman in assoluto…
Io sono molto legato al Bergman più classico, quello di fine anni '50, e devo ammettere che L’ora del lupo non mi è piaciuto molto, anche se ne riconosco l’originalità.
Segnalo a tutti l’ottimo dvd della Dolmen, disponibile ad un prezzo ragionevole (12.90 euro) con un’ottima copertina. master impeccabile.
Ma sbaglio o il soggetto di questo film, che devo ancora visionare, ha qualche somiglianza con Images di Robert Altman di quattro anni successivo?
Ottima Edizione, Ahimé priva di extra eccettuate risibili schede filmiche…
…peccato, il Film è tra gli storicamente migliori del Maestro…:rolleyes:
…Altman si è, palesemente e molto, ispirato a questo Film Unico ed Autentica Pietra Miliare del Cinema d’ogni tempo…
…quello di Altman presto in una Nuova Edizione a doppio disco che, negli extra, potrebbe contenere Indizi Rivelatori al riguardo: http://www.thrauma.it/dettaglio.php?dettaglio=dvd&id=28898
…La storia è più complessa Corry, ho molti suoi libri illuminanti al riguardo…
…Plot originato dal suo “Antropafagi” o “Mangiatori di Uomini”, una sorta si di Vampirismo anche crudo…
…ma di Matrice Psicologica, sempre e comunque, nella sostanza…
…vedi da pag. 23 e seg. il suo “Lanterna Magica” Garzanti 1992…
…un invito, anche a Te, a leggere quelle bellissime pagine…
…e, quando dopo averlo fatto, rivedrai il film…
…alla fine quando appare la messa in scena teatralcinematografica con le voci della troupe sul set et similia verso i titoli di coda…amerai di più il Cinema, pur maggiormente consapevole della messa in scena e della finzione…:oops:
Vi segnalo che su amazon.it si trova il dvd UK (con sottotitoli in inglese) per 3 euro e pochi spiccioli. Se avete “Prime” non pagate neanche le spese.
Acquisto obbligato.
Ci sono due tracce audio: italiano e svedese, entrambe mono.
I sottotitoli (removibili) sono in inglese, olandese, greco e rumeno. NON CI SONO sottotitoli in italiano.
Uno dei miei Bergman preferiti, e che non sia il più. Folle e delirante.
Interessante il dvd di cui parlate, ma c’è ancora su amazon.it? Io non lo trovo
Non riesco proprio a considerare il film un horror, sebbene nella parte finale ci siano un paio di sequenze che spaventano non poco. La splendida fotografia di Sven Nykvist contribuisce alla creazione di un clima allucinato e disagevole per lo spettatore.
Film smaccatamente autobiografico per Bergman: la coppia che va a stare su un’isola pressoché deserta, come lo stesso regista aveva appena fatto con Liv Ullmann a Faro. I suoi problemi, la sua sofferenza, l’incomunicabilità anche nell’amore più sincero.
Il racconto della fustigazione subita da bambino, che Max Von Sydow fa alla Ullmann, tornerà in Fanny & Alexander.
Boh certamente non un film “di genere”, horror magari ma “sopra le righe”… sicuramente una pagina di cinema fantastico molto personale e in linea con quello che di solito raccontava l’autore (anche Il Settimo Sigillo è cinema fantastico ma non “popolare”). Troppo spesso per i miei gusti. Del resto, pure oggi escono in sala film come The VVitch che vengono salutati come horror ma a mio parere sfuggono alla logica del cinema di genere o bis che dir si voglia.
E’ chiaro che senza questo film, quasi capostipite di genere nella messa in scena visiva calcata come fiction più volte nella rappresentazione, forse neppure Lynch esisterebbe…
…bella la perifrasi da cui il titolo italiano "L’ora del lupo” e l’ora tra la notte e l’alba. È l’ora i cui molte persone muoiono, quando il sonno è più profondo e quando gli incubi sono più reali. È l’ora in cui gli insonni sono tormentati dalle loro più profonde paure, quando i fantasmi e i demoni sono più potenti. “L’ora del lupo” è anche l’ora in cui molti bambini nascono.”. Johan (Max Von Sydow) da “L’ORA DEL LUPO”, di Ingmar Bergman (1968).
Ma, a mio avviso, ancor più significativo ed affascinante il monologo di Alma (Liv Ulman) sulla simbiosi di coppia ne “L’ORA DEL LUPO” di Ingmar Bergman (1968):
“È vero che una donna, che vive con un uomo per molto tempo, finisce per essere simile a quell’uomo ? Se lei lo ama, e cerca di pensare come lui e vedere come lui, dicono che ciò cambi una persona: perciò i suoi fantasmi li ho veduti anch’io o, forse, erano reali…”.
Una pietra miliare del cinema, che piaccia o no…