Lucio Fulci

Stavo facendo una riflessione sui film di Lucio Fulci ieri sera:
lo preferisco nei film scritti insieme a Roberto Gianviti e meno in quelli fatti con Dardano Sacchetti, dove ha acquisito una certa vena trash e inverosimile, a tratti ridicola.

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In effetti Gianviti era uno che sapeva scrivere e raccontare delle storie. Mai abbastanza apprezzato, oggi nessuno lo ricorda (1924-1999)

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Dissento. Nel senso che la “trilogia” horror che tanti nel forum amiamo, è frutto proprio di Sacchetti. In parte, almeno. E cioè: Fulci prendeva “le cose buone” (lo spunto iniziale, quasi sempre) e poi andava “per gli affari suoi”, quando di trattava di girare il film e sviluppare la storia. Rileggersi “Il terrorista…” e la testimonianza di Rita Agostini. E poi, come ho già detto : pensate se le medesime storie le avesse girate un Mattei. Allora sì che saremmo sprofondati nel trash e nell’orrore. Ma orrore NON come “ci piace”… :face_vomiting::face_vomiting::face_vomiting::face_vomiting::face_vomiting::face_vomiting:

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Sono più legato a una sintassi tradizionale, ma questo è un mio gusto personale

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Idem

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Beh sono periodi diversi. Fulci ad un certo punto ha abbandonato un certo tipo di cinema per avventurarsi in un qualcosa di più fantastico. A dire il vero non saprei cosa scegliere perché ha fatto grandi cose sia con uno sceneggiatore che con l’altro. C’è la differenza tra giallo, thriller e horror e questa preferenza alberga in ognuno di noi

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Sono mooolto più legato all’horror più “fantasy” dei film fulciani scritti da Sacchetti.
È proprio questo il tipo di pellicole che mi ha fatto avvicinare al cinema, è grazie al fatto che io sia incappato in film come questi che poi mi sono innamorato della settima arte a tutto tondo.
Zombi 2, Quella Villa, L’aldilà, Paura… li ho nel cuore!

Dei film firmati da Gianviti l’unico che ho nel cuore è Non si sevizia. Tanti non li ho visti nemmeno (Una sull’altra, Murderok, Una lucertola, …).

Sorry Roberto!

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Di Gianviti ricordo anche altri ottimi thrillings diretti da altri registi come Cinque donne per l’assassino o Sette orchidee macchiate di rosso. Senza comunque nulla togliere alla professionalità di Sacchetti. Non so come il grande Lucio si sia potuto imbattere in fine di carriera con gente come Piero Regnoli o Daniele Stroppa. Anche del resto Dario Argento ha scelto di farsi aiutare da Franco Ferrini con esiti come sappiamo tutti men che fallimentari.

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