Magia Rossa

da HorrorMagazine:

Un horror degli anni ’80 con il filtro del ‘68

A Crespi d’Adda spaventosi “zombi-operai” fuoriescono dalle tombe. È nel romanzo Magia Rossa di Gianfranco Manfredi
Questo mese troviamo in libreria il numero 8 della collana Gargoyle Books, un romanzo scritto da Gianfranco Manfredi e dal titolo Magia Rossa — La rivolta degli spettri.

Gianfranco Manfredi è nato a Senigallia il 26 novembre 1948. Vive e lavora a Milano dove si è laureato in Storia della Filosofia all’Università degli Studi, con una tesi su Jean Jacques Rousseau. È un autore poliedrico e di vasti interessi: cantante nei mitici anni Settanta (corrente ironico-militante) ha pubblicato undici album “personali” e ha partecipato come autore a una notevole mole di lavori di altri artisti. Ha inoltre pubblicato nove romanzi, sette racconti e
innumerevoli articoli sui temi più disparati, dagli inediti di Rousseau a Celentano. Inoltre è stato di volta in volta sceneggiatore, attore, soggettista, musicista, regista in ben venticinque tra film, sceneggiati e opere teatrali, senza contare che, per non rischiare di annoiarsi, firma soggetto e sceneggiatura di fumetti come Magico Vento edito da Bonelli.

Dei molti romanzi da lui scritti vari sono elencati nel Catalogo della Fantascienza: Ultimi vampiri, Il peggio deve venire, Ultimo sangue ed alcuni racconti.
Magia Rossa è stato stampato nel 1983 da Feltrinelli e nel 1992 da Mondadori. Era ormai un romanzo introvabile. Come racconta lo stesso autore nella interessante postfazione, il romanzo ambientato a Milano è stato scritto a Roma quando Manfredi, stanco di scrivere sceneggiature di film, volle prendersi una vacanza e scrivere qualcosa per suo piacere. Per caso fece leggere il prologo all’amico Giampaolo Dossena per averne un giudizio, e questi lo propose alla Feltrinelli: la casa editrice fece avere il contratto all’autore che dovette terminare il romanzo in poco tempo scrivendo giorno e notte.

Leggiamo la quarta di Magia Rossa:
Nella Milano di metà anni ‘70, Mario Montrese, consulente di archeologia industriale al Museo della Scienza, rimane colpito da un articolo pubblicato su una rivista di storia da un compagno di studi, Alberto Bellini. Vi si parla di un episodio delle repressioni operate dal generale Bava Beccaris nel maggio del 1898, e soprattutto delle imprese di un mago anarchico e scapigliato, forse folle, sicuramente “sovversivo”, per i parametri dell’epoca: Tommaso Reiner. Con la sola forza del pensiero, Reiner sembra capace di fermare a distanza i macchinari dell’industria, o di far scoppiare i fucili dei carabinieri puntati sugli operai in fuga. Avvolto in fumi sulfurei, Reiner compare anche nel resoconto dl una serata medianica in casa di un avvocato scettico, presenti il comico Ferravilla, la sua amante Emma Ivon, lo scultore Bazzaro e vari scapigliati. L’avvocato perisce nello scoppio di una macchina galvanica…
Ce n’è abbastanza per mettere sulle tracce di Reiner i due amici e Marisa, che è la donna di Mario dopo esserlo stata di Alberto. Puntualmente la caccia si complica di morti ammazzati, e inquietanti prodigi: idoli che si animano, automi assassini, visioni d’incubo, morti viventi, in un intreccio sempre più fitto di coincidenze e di svelamenti. Si direbbe che Tommaso Reiner è vivo, vivissimo, ben deciso a difendere il suo segreto…

Magia rossa — La rivolta degli spettri di Gianfranco Manfredi ( 1983, Gargoyle, collana Gargoyle Books 8, pag. 220, euro 15,00)
ISBN 88-89541-12-1

qui il Thread su Crespi D’Adda

Io ho letto l’edizione Mondadori, e l’ho trovato interessante anche se non del tutto riuscito. Sotto molti punti di vista è in sintonia con l’Avati esoterico di Zeder e Voci notturne; e avviso fin d’ora gli appassionati che gli zombi non c’entrano nulla, almeno a quanto mi è dato di ricordare. Tempo fa Luca Rea mi accennava a un progetto su un’eventuale riduzione cinematografica che poi non si fece mai. Comunque mi fa piacere che la Gargoyle abbia cominciato a tenere d’occhio anche gli autori italiani.

Come tutti i lavori di Manfredi parte bene, con un inizio diacronico che lasciava il lettore ben sperare in chissà quale mistero legato ai circoli scapigliati che tanto dovrebbero essere riscoperti, però devo dire che, a mio parere, comincia ad arrancare faticosamente nella parte centrale per poi crollare in un finale irrisolto. L’idea degli zombi che invadono Milano poteva essere sfruttata meglio, invece l’orrore che dovrebbe tracimare da una simile situazione non è secondo me sfruttato a pieno…
Ot: Comunque, cari zombofili letterari, non temete, il vecchio Kieran, a quattro mani con un amico, ha in serbo una sorpresona per voi, ma stavolta niente Milano, niente scapigliati ma solo storia recente, action e…zombi! Dove direte voi? Nun se pò dì…dipende da un piccolo editore e da quanto è disposto a trattare…scusate la digressione e l’ot, ma il lavoro sta procedendo bene e mi sentivo di dovervi informare visto che il nostro punto di partenza è proprio Magia rossa…