Il nuovo Allen, in uscita tra due giorni negli Usa ma solo il 4 dicembre prossimo da noi. Ambientato nella Francia degli anni '20.
La trama da wikipedia:
Stanley - alias Wei Ling Soo - is a British stage magician and master illusionist, brought to the French Riviera at the height of the roaring 20’s. He is sent a request to help unmask Sophie, a possible fraud spiritualist who may be exploiting a rich family. However, professional and extremely personal complications are quick to arise.
E per la gioia di Zardoz, il 99enne Jack Rollins risulta ancora co-executive producer!
Così così. Parte anche molto bene, con il protagonista Colin Firth che ha subito 2-3 battute notevoli (tipo Gli autografi sono per i subnormali!). Purtroppo però lo sviluppo è meccanico e gli snodi narrativi decisamente prevedibili. C’è una certa stanchezza, forse…
Curiosamente, vedendo la parte iniziale mi è tornato in mente Sono un fenomeno paranormale di Corbucci, di argomento analogo.
Una delizia, che ho già visto 2 volte (la prima a Milano, in originale con sottotitoli - il modo migliore per apprezzarlo, dato l’accento britannico di Firth). Non vale “Blue Jasmine”, ma c’è ritmo, eleganza, attori impeccabili (la Stone in costumi anni '20 è incantevole! ), alcune buone battute e bei dialoghi. Poi, certo, Allen “riciccia” ancora intorno a certi argomenti: e se questa è “stanchezza”, gliela perdono più che volentieri. Suonala ancora, Woody. .