“La combinazione delle due compagnie - dice la Microsoft - offrirà una scelta competitiva, svilupperà benefici di scala e calmiererà i costi per gli inserzionisti”. Grazie all’acquisizione, Microsoft vede quattro aree di business che genererebbero sinergie per almeno un miliardo di dollari l’anno. “Siamo pronti a iniziare le trattative immediatamente - rende noto Microsoft - ci aspettiamo che il Cda di Yahoo esamini la proposta”. Al momento, la Commissione europea ha preferito non commentare il piano di acquisto proposto dalla Microsoft.
Dopo l’annuncio della Microsoft, le azioni di Yahoo! sono volate in borsa nel pre-listino. Le azioni del colosso di Internet sono balzate del 53,8% a 29,50 dollari. Ieri il titolo aveva chiuso le contrattazioni a 19,18 dollari. In rialzo anche Microsoft, che guadagna però solo lo 0,3% a 32,70 dollari.
sulla questione generale dei motori di ricerca ci sono un paio di cose che proprio non riesco a capire
da tempo vado leggendo della posizione dominante di google e del suo strapotere che di fatto ha messo ai margini gli altri motori storici
ma grazie al cazzo, dico io, google funziona in un certo modo e gli altri no
sulla base di che cosa google si è imposto su tutti gli altri? semplicemente si è inventato un algoritmo o so che altro in grado di andare alla ricerca dei siti cercati nettamente meglio degli altri, mica ha messo i freni a yahoo
e perchè tutto ciò finisce per dar fastidio al concetto di concorrenza?
se io, cuc e gu61 ci inventiamo una nuova architettura che funziona meglio di google e la chiamiamo pincopallin chi ci impedisce di lanciare sul web questo nuovo motore e casomai far fare a google la fine che ha fatto fare ad altavista e yahoo?
quello che non capisco sono certe lamentele da parte di utenti su google…
Bloccare non penso. Ma potrebbe creare dei problemi, specie l’autorità europea.
No COMMENT DI BRUXELLES
Secca la dichiarazione di Jonathan Todd, il portavoce del commissario alla Concorrenza Neelie Kroes, a proposito dell’annuncio: “Non abbiamo alcun commento da fare”.
Operazione attesa da tempo, almeno da un anno.
Il momento non è casuale considerando le (relative) difficoltà di Google. Capita nel pieno della crisi dei mercati mondiali.
Mountain View preoccupata per l’opa da 44,6 miliardi di dollari muove le sue pedine: Schmidt avrebbe già contattato Yang
Google corre in aiuto di Yahoo!
per neutralizzare l’opa di Microsoft
Sunnyvale non ha fretta: “Stiamo valutando tutte le offerte”
Sono giorni decisivi per la leadership della pubblicità web
I vertici spiegano il rifiuto. A questo punto Redmond potrebbe
rilanciare oppure avviare un’Opa ostile rivolgendosi agli azionisti Yahoo!, no ufficiale a Microsoft
“La sua offerta è troppo bassa”
Resta in piedi anche l’ipotesi di accordo con Google o Disney
E potrebbero ripartire a sorpresa anche le trattative con Aol
Interessante questo:
Lunedì, 11 Febbraio 2008
Tre scenari per Yahoo!, e un cattivo pensiero
Aggiornamenti al 12 febbraio in coda
Il comunicato ufficiale di Yahoo! (inglese) col quale si rifiuta l’offerta Microsoft (italiano) ha una frase chiave che apre tre possibili scenari. Eccola: “Il consiglio di amministrazione continua a prendere in esame tutte le scelte strategiche, nel contesto di rapida evoluzione in cui operiamo, mentre rimaniamo impegnati a perseguire la massimizzazione del valore per tutti gli azionisti”. Gergaccio, ma significa.
Qui la parole chiave sono “continually evaluating”, continuiamo a prendere in esame, e “maximize value for all stockholders”. Massimizzare il valore per tutti gli azionisti. In particolare ci si vuol far credere che esistono più opzioni ma che alla fine si venderà “bene” (il valore per gli azionisti). E dunque gli scenari non possono che essere tre, due intuibili, uno un po’ più remoto, oscuro ma non da escludere.
Gli scenari
Il semplice rilancio verso Microsoft. Il messaggio non è affatto in codice. Alla Microsoft non si chiude la porta in faccia, negli affari difficilmente avviene, quello è un mondo felpato. Magari ti uccidono, ma lo fanno felpatamente. In ogni caso il messaggio è: a 31 dollari per azioni ci prendete per fame, grazie, non se ne fa niente, ma cercate di salire, e pure molto, diciamo 38, 39 dollari ad azione (40 è la richiesta di Yahoo!), e se ne discute.
AOL, cioè Google! Ma davvero qualcuno crede che per salvarsi in un mare abitato da squali più grandi di lui, Yahoo! possa rivolgersi a un innocuo pesce di medie dimensioni come AOL? Giustamente uno dei più qualificati blog tecnologici (inglese) ci scherza sopra. Ma poi ripensandoci uno si ricorda del 5% di Google dentro AOL e fa 2+2. Google non comprerà Yahoo! (lo ha detto) ma la “sosterrà in ogni modo”. Il modo eccolo, voi fate l’accordo con l’ex grande provider e io vi tengo vivi. Ma attenzione: quella è una riserva indiana, dove si finirebbe per esser nutriti da Google (e dalla Time Warner, di cui AOL è una divisione), e Yahoo! ci si può relegare solo se la scelta non si rivela negativa sul fronte degli azionisti. Tutto sommato, questa resta la soluzione più debole, almeno agli occhi dei molti investitori dai fondi finanziari che in questi giorni hanno messo soldi sul titolo del portale/motore e che per loro missione devono vendere presto e bene.
Il convitato di pietra. Qui - lo confesso - faccio dietrologia, che è una pessima fonte di informazione, ma è troppo forte l’odore di zolfo per fingere che non ci sia il diavolo nei paraggi. Ma avete fatto caso all’attenzione spasmodica che il London Times (inglese) mette sul caso Yahoo? E io faccio una gran fatica a non pensare che Rupert Murdoch, proprietario anche di quel giornale, non abbia interesse ad entrare nel domino dei motori, che, se andasse a chiudersi con uno dei due possibili esiti che vedono estraneo l’australiano, lo ributterebbe indietro, in difesa, nel gruppone degli altri “mainstream media”. E’ un destino contro il quale Murdoch ha lavorato negli ultimi due anni con tutte le sue forze. Difficile che stia con le mani in mano, anche perché è fra i pochi che potrebbero trovare (non sarebbe uno scherzo nemmeno per lui) i soldi per sedersi a questo tavolo. E però di sue impronte digitali, in giro, non ne hanno ancora trovate.
p.s.
Ci sarebbe pure L’OPA “totalmente” ostile da partedi Microsoft. E’ possibile, ma costa. E poi comporterebbe, dopo l’acquisizione, un bagno di sangue di risorse umane e cultura aziendale che renderebbe difficile la gestione del portale. C’è anche le voce di un accordo con Disney. Difficile valutarle ora.
aggiornamento ore 18,16. Yang: e se andassimo avanti da soli? Per gli appassionati qui * la lettera di Jerry Yang, amministratore delegato di Yahoo!, ai dipendenti (in inglese), che sembra proporre una ulteriore prospettiva: noi andremo avanti da soli. Tutto può essere ma alla situazione attuale non si è giunti per caso.
** aggiornamento ore 18,30: Vittorio Pasteris, blogger e giornalista italiano che ci commenta, sostiene l’ipotesi dell’accordo con Disney, affascinante perché sarebbe l’uscita dalla crisi saltando la schiavitù con i giganti tecnologici e lungo la strada dei contenuti o della media company. Affascinante ma, anche in questo caso, niente indizi rilevanti.
*** aggiornamento 12 febbraio. ore 10.00. l’aveva già detto Turani. Correggo un’omissione, che toglie originalità al mio cattivo pensiero ma ne rafforza il contenuto. In effetti già Giuseppe Turani su Affari e Finanza di ieri aveva citato informazioni di fonti bancarie internazionali a proposito della presenza di Murdoch nella partita Yahoo-Google. Ecco il link.
**** 12 febbraio ore 11: la reazione di Microsoft. Con un comunicato molto sintetico Microsoft reagisce con freddezza alla presa di posizione di yahoo!. Nessun accenno a rilanci (ma non sarebbe certo questa la sede dove parlarne) mentre si ribadisce che gli azionisti hanno tutto da guadagnare dall’offerta di una settimana fa. Link.
Delle trattative parlano il New York Times e il Wall Street Journal
La società verrebbe fusa con la divisione Internet del gruppo, Aol Yahoo!, Time Warner in campo
per contrastare l’opa di Microsoft