Montesano & Noschese - Analisi di una coppia

Da consiglio del saggissimo @rodar ho aperto questo topic che vuole rappresentare un punto di incontro e di riflessione su una coppia che fece la sua comparsa con ben sette film nel cinema italiano. Accludo screen gentilmente mandato nel gruppo topic del prode Anselmo la lista dei film

Corbucci (Bruno) forse fu il regista che più cercò di gestire la coppia. Ma anche qualcuno con un tocco in più ossia Stefano Vanzina ci mise le mani.
Dalle interviste video e gli stralci vari che di seguito condividerò, sembrerebbe che la coppia sia nata per fini commerciali e anche col pretesto di far conoscere Montesano al grande pubblico.

Secondo voi fu una trovata commerciale o una buona accoppiata? Sette film non sono pochi, considerando che Gigi&Andrea per il cinema ne fecero tre in più… ma al di là della quantità, sembrerebbe che tutto fu girato in un lasso temporale brevissimo, dal 1970 al 1972, un po’ stile Franco&Ciccio.

Tra l’altro, come già discusso in altri meandri qui, a volte sembrerebbe che la coppia si sia lasciata in malo modo a volte no, a giudicare da ciò che dice Montesano…

Altra cosa, quale è secondo voi il film migliore? Di seguito ho voluto inserire anche le locandine di tutti i film in questione.







Interviste o dediche di seguito.

Chi era Alighiero Noschese? Un uomo dai mille volti e dalle mille voci, un personaggio incredibile, ma che, tuttavia, dietro la maschera lascia intravedere anche le sue fragilità e la sua ipocondria. Il produttore cinematografico Dino De Laurentiis tentò di trasportare la comicità di Noschese sul grande schermo, ma i risultati non furono dei migliori: film come Io non scappo…fuggo (1970) , Il furto é l’anima del commercio (1971) e Io non spezzo…rompo (1971), tutti con Enrico Montesano come comprimario, deludono sia pubblico che critica

fonte: https://www.malastranavhs.com/libri/alighiero-noschese-luomo-dai-1000-volti/

Montesano: io e Alighiero Noschese

Tuttavia sul grande schermo l’arte di Noschese, così legata a una misura contenuta quanto calibrata, non trovava possibilità di esprimersi appieno, in specie all’interno di un cinema comico in crisi sia sul versante della ‘commedia all’italiana’ strettamente intesa, sia su quello dei comici puri. A parte qualche apparizione secondaria negli anni Sessanta, e la citata versione cinematografica di Scanzonatissimo, il primo tentativo di affidare a Noschese un ruolo da coprotagonista fu Io non scappo… fuggo (1970, diretto da Franco Prosperi), in cui l’attore era un trasformista di varietà arruolato come sergente nella seconda guerra mondiale. A fargli da spalla c’era Enrico Montesano, che lo accompagnò anche nei film successivi.

In Io non spezzo… rompo (1971, Bruno Corbucci) Noschese interpretava un brigadiere, e la sua performance era giocata sull’imitazione di Gian Maria Volonté in Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, il celebre film di Elio Petri uscito pochi mesi prima. In Il furto è l’anima del commercio (1971, sempre di Corbucci ) rinunciò quasi del tutto alle imitazioni, per calarsi nei panni di un vecchio truffatore napoletano. In Io non vedo, tu non parli, lui non sente (1971), un remake di Crimen di Mario Camerini diretto dallo stesso regista, ereditò il ruolo che era stato di Alberto Sordi, ma anche qui la sua forza comica non brillava. Seguirono, entrambe dirette da Corbucci, un paio di commedie del filone ‘boccaccesco’, nato sulla scia del Decameron di Pier Paolo Pasolini (Boccaccio, 1972; Ilprode Anselmo e il suo scudiero, 1972), e una commedia nera diretta da Steno, Il terrore con gli occhi storti (1972). Rotto il sodalizio con Montesano, si cimentò in un doppio ruolo in L’altra faccia del padrino (1973, Prosperi), il cui il pezzo forte era ovviamente l’imitazione di Marlon Brando-Vito Corleone. L’ultimo suo ruolo cinematografico fu in una strampalata coproduzione con l’Unione Sovietica, Una matta, matta, matta corsa in Russia (1974, sempre di Prosperi).

fonte: https://www.treccani.it/enciclopedia/alighiero-noschese_(Dizionario-Biografico)/

Subito dopo il racconto dell’inizio della sua carriera, Mara Venier ha chiesto a Montesano in che rapporti fosse con Alighiero Noschese, che lui stesso definisce “un Dio per me“. Ricorda di quando lo conobbe, a una serata “nell’alto Lazio“, per la quale si prese anche una giornata di pausa dallo studio di geometri per cui lavorava. “Alighiero”, racconta, “lo ascoltavo in radio, mentre disegnavo in studio, una volta a Roma seppi che faceva una trasmissione in presenza con il pubblico, fece un’imitazione di Fanfani, lo ricordo ancora“. “Ho conosciuto il mio mito“, racconta poi, “perché Dino de Laurentiis ci mise assieme (…) dopo aver fatto il Teatrino Cabaret“, lì fu notato e gli dissero di andare a un provino a Milano, “per fare Che domenica amici, dove mi vide la mamma di Dino de Laurentiis“. Fu lei a dire al figlio di chiamarlo, e lo fece, “disse vieni qua che ti faccio i fare i film“.

Insomma, grazie a Dino de Laurentis, Enrico Montesano riuscì a conoscere Alighiero, del quale “mi ricordo un momento di tranquillità negli studi di Cinecittà. Era tutto vuoto, deserto, in un camerino Alighiero faceva una voce e a me veniva istintivo rispondere, fu un onore e un divertimento, e anche lui si divertiva“. “Siamo stati amici fino alla fine“, racconta Montesano, “era una persona molto sensibile, intelligente e soffriva molto, ma al suo funerale eravamo 3 o 4 che gli volevamo bene. È un maestro che mi ha insegnato tante cose“.

fonte: https://www.ilsussidiario.net/news/enrico-montesano-iniziai-a-recitare-per-caso-funerali-alighiero-eravamo-3-o-4/2423671/

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Dalle dichiarazioni di Ciccio Ingrassia , che ho letto in uno dei tanti libri dedicati “Continuavano a chiamarli Franco e Ciccio di Marco Giusti“ ,la coppia Noschese- Montesano nacque per fargli un po’ di concorrenza e pare che il buon Ciccio si lamentasse che il duo napoletano romano abbia in pochi film guadagnato molti soldi in proporzione di quanto guadagnava abitualmente il duo siciliano.

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Io ho visto dei sette film il secondo, il quarto e l’ultimo che è nettamente il peggiore

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Ecco gli incassi così come riportati su PLATEA IN PIEDI:

IO NON SCAPPO… FUGGO: 1.315.554.000 lire
IO NON VEDO, TU NON PARLI, LUI NON SENTE: 766.149.000 lire
IO NON SPEZZO… ROMPO!: 1.175.610.000
IL FURTO E’ L’ANIMA DEL COMMERCIO!?: 1.081.003.000
IL TERRORE CON GLI OCCHI STORTI: 457.797.000
BOCCACCIO: 816.465.000
IL PRODE ANSELMO E IL SUO SCUDIERO: 262.231.000

Come si può vedere il loro annus mirabilis fu il '71 mentre l’ultimo dei film andò decisamente male.

BOCCACCIO fu l’unico film del gruppo in cui non fanno coppia e fu pure l’unico vietato ai 18!

Flano probabilmente brasiliano di IO NON SPEZZO… ROMPO!

Per quanto mi riguarda, come già scritto altrove, Noschese non era adatto ai film. I suoi ritmi erano completamente diversi. E poi gli imitatori non si sono mai trovati bene al cinema (Gigi Sabani, come così come Franco Rosi, fece un solo film - Rosi addirittura doppiato). Anche Montesano è un bravo imitatore, ma non è mai stata la sua capacità più nota.
Quest’ultimo, comunque, diventò insofferente alla coppia perché pensava (e sapeva) di poter camminare con le proprie gambe.

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non sono un esperto di queste cose,ma mi pare fossero incassi piu che buoni…su noschese riporto una testimonianza di licio gelli ,noschese era un affiliato alla P2 e pare il materassaio si divertisse o forse anche altro a fare telefonate agli afiliati in cui presentava al telefono i vari ministri che erano con lui ( in realta’ noschese)per impressionarli o impaurirli

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Che fu un’affiliato alla P2 si scoprì solo nel 1981. Cioè due anni dopo la sua morte. Se cerchi su YouTube trovi una puntata di La storia siamo noi in cui si ripercorre la parabola umana e artistica dell’imitatore napoletano. Molto interessante e molto inquietante.

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be ovvio le liste della p2 furono scoperte nel 81 , c era costanzo,berlusconi e altri 900 iscritti

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Noschese fino a un certo punto della vita fu comunista (divenne perfino segretario della federazione giovanile), e affiliato a una loggia massonica “di sinistra” (il Grande Oriente? Se qualcuno ne sa di più, mi corregga. Non sono mai stato affiliato a logge, sette, o iscritto a partiti, sorry…:smirk:). Si avvicinò poi al Partito Socialdemocratico (che, almeno in Italia, significa "né carne, né pesce":tongue::tongue:). Poi, divenne della P2. Cosa che, a mio modesto avviso, non gli portò fortuna…:neutral_face:

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Si. Ma quella è un’organizzazione più o meno sotto la luce del sole (hanno anche un sito internet - la sede sta sulla Aurelia Antica vicino al Gianicolo). In passato strapiena di persone dello spettacolo (Gino Cervi, Paolo Stoppa, pare anche Totò). Ben altra storia la P2 in cui di gente dello spettacolo c’erano solo Noschese e Claudio Villa.

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Infatti ho sempre pensato che il “concetto” alla base della massoneria, in senso generale, fosse una cosa buona (“e giusta”…:v::relieved:). Con la P2, beh, basta leggere la vita di Gelli. Era semplicemente, un’associazione a delinquere. Ci sono abbastanza documentazioni a riguardo, non invento nulla. Purtroppo…:cry:

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È interessante notare come da un’analisi dei film di Noschese e Montesano insieme si è arrivati a parlare del solo Noschese. Questo perché di Montesano sappiamo praticamente tutto, anche se ha sempre avuto una vita privata molto riservata. Artista di grande successo, di presentazioni è inutile farne. Diversa la situazione di Noschese, per certi versi più defilato e c’è da dire che ai suoi tempi quando si era famosi si era veramente famosi. Cioè ti conoscevano tutti. Ma proprio tutti. Questo è un discorso che si può applicare agli artisti famosi soprattutto negli anni sessanta e quelli famosi soprattutto negli anni settanta. Se negli anni settanta molti artisti hanno cominciato ad avere un profilo più basso nel senso che separavano nettamente la carriera dalla vita privata (pensate uno come Baglioni ma soprattutto Battisti), negli anni sessanta i giornalisti ti stavano appiccicati 24 ore su 24 (pensate a Morandi ma soprattutto a Mina). Per quanto riguarda quanto disse Ciccio Ingrassia presumo che i guadagni maggiori fatti in pochi film da Montesano e Noschese fu dato anche dal fatto che i film li produceva Dino De Laurentiis. Franco e Ciccio spesso si sono ritrovati a lavorare in produzioni scalcagnate.

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il grande oriente d’italia non lo definirei di sinistra,aveva ,ora non so ,un impostazione laica e anticlericale,forse i partiti di riferimento erano il PRI e il PLI,per semplificare.mi ha sempre fatto strano la presenza di Villa nella p2,ma l intenzione di gelli era la penetrazione in ogni aspetto della vita di un paese ,indi compreso cinema e spettacolo,nella massoneria in generale icuramente c erano svariati affiliati tra registi e attori,credo Toto in effetti sia assodato

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Ricordo che Berlinguer, a una domanda diretta di Giovanni Minoli, rispose sicuro e senza tentennamenti che un comunista non può essere anche massone. Mi sa che forse non conosceva troppo bene certi suoi compagni…:thinking:

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ma ovvio che ci stavano ,e ti diro’ che è giusto cosi,perche’ l impostazione iniziale della massoneria era oltre i partiti.solo dopo l intervento pesante degli Usa,ha preso una netta impostazione anticomunista.comunque tanto per dire,l’italia è stata fatta da massoni,da mazzini a cavour a garibaldi ecosi via

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Pare che fece un po’ di clamore la notizia

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E’ quello che avevo scritto altrove. Ricordavo 'sta cosa.

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Ne erano tanti di massoni come attori: Totò, Mario Castellani, Carlo Campanini ( che ne uscì quando incontrò Padre Pio e si diede al cattolicesimo), Carlo Dapporto, Gino Cervi, Paolo Stoppa

Totò fu membro della Loggia massonica"Fulgor" di Napoli dal luglio 1945 e, in seguito, della Loggia “Fulgor Artis” di Roma, da lui stesso fondata. Entrambe le Logge appartenevano alla “Serenissima Gran Loggia Nazionale Italiana” di Piazza del Gesù.[197]

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Si a Ciccio gli rubarono pure i soldi quando fece il produttore

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Aggiungo per l’America Oliver Hardy( nei figli del deserto ci sono vari riferimenti)

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