Morituris (Raffaele Picchio, 2011)

Non so se posto nella sezione giusta, ma il fatto è davvero clamoroso: vedi www.nocturno.it/news/litalia-non-e-pronta-per-morituris . Ordunque, a me risultava che dopo tutto il casotto intorno a “Totò che visse due volte”, la bellezza di 14 anni e mezzo fa, in Italia la commissione censura NON può rifiutare il visto ad un film, l’unico “impedimento” che può applicare è l’oramai rarissimo divieto ai minori di 18 anni. Indi i casi sono due: o la suddetta legge (mi pare voluta dall’allora ministro Veltroni) è stata “involontariamente”(?) abrogata, o la commissione censura NON conosce la sua esistenza. Un nuovo mistero italico…

Son mica tutti Lorenzo Lombardi eh! :smiley:

Seriamente, di questo Morituris non so niente quindi mi/vi chiedo: non è che tocca delle tematiche importanti come la religione (o qualsiasi altra della stessa rilevanza) in maniera che i bigotti potrebbero definire “immorale” e quindi i sor censori hanno deciso di tagliare di netto le gambe al film?

Ovvio che si tratta comunque, a prescindere dalla risposta, di un comportamento assurdo e deprecabile da parte della commissione censura.

Il film è già stato in giro per vari festival (compreso il S+F triestino, l’anno scorso), ma non l’ho visto. Da quel che ho letto, e parlando con alcuni spettatori, si tratta di un film sicuramente MUCHO truculento, non riuscitissimo (diciamo che non vale un “Shadow”…), ma tutt’altro che disprezzabile. Però i censori nostrani han trovato qualcosa da obiettare, evidentemente…

Credo che semplicemente non siano stati unti gli ingranaggi giusti…

Opppure non sono stati LECCATI I CULI “giusti”…

Non ho visto il film ma lo seguo da quando ancora era in pre-produzione e lo supporto anche se con molta probabilità so che non mi piacerà.

Il film è molto violento, contiene anche una sequenza molto brutale relativa a uno stupro che probabilmente ha fatto scattare le ire dei censori.

In ogni caso la situazione va un attimo ridimensionata.

Ok, il film è stato bocciato in censura (a quanto pare senza appello ma aspettiamo di leggere le motivazioni) per quello che riguarda l’uscita in sala ma questo, ovviamente non ne preclude un’eventuale uscita in dvd sul territorio italiano o eventuali ulteriori proiezioni nei festival.

Morituris sarebbe dovuto uscire in questi giorni al cinema ma si trattava comunque di una distribuzione un po’ anomala (seppur lodevole per l’iniziativa) con un numero limitatissimo di copie (digitali) proiettate solo in un paio di cinema.
Intendiamoci, massimo rispetto e massimo supporto per questo tipo di distribuzione ma comunque il fatto che sia stato negato il visto censura non è poi il dramma che si potrebbe credere.

Ok, è umiliante perché fa capire che l’Italia è proprio il terzo mondo per certe cose e la decisione può (e deve) far rabbia, ma il danno è limitato da un punto di di vista concreto. Anzi, alla fine questa storia rischia proprio di fare la fortuna di Morituris perché, se viene sfruttata come si deve, può diventare un ottimo modo per far parlare del film e procurargli una clamorosa pubblicità gratuita (cosa che peraltro mi auguro).

La proposta di Veltroni non si concretizzò in legge, quindi è rimasta in vigore la legge del '62 (modificata negli anni '90).

In casi di diniego del visto, che vale solo per il circuito delle sale cinematografiche e per l’esportazione, sono possibili ricorsi: alla commissione di 2° grado oppure davanti alla giustizia amministrativa (Tar in 1°grado e Consiglio di Stato)
Si può anche agire davanti al Tar al primo diniego, ma solo per questioni di legittimità.

Teoricamente non è nemmeno certo che un film a cui sia stato concesso il visto possa essere comunque proiettato, considerando la possibilità che un giudice (quindi la magistratura ordinaria) ordini il sequestro della pellicola qualora ravvisi estremi di reato.

Ma come è stato detto da Brass il film bloccato può comunque essere distribuito per l’home video oppure proiettato nei vari festival.

Anche al film Il ritorno venne negato il nulla osta (almeno tra gli esempi più recenti)

Infatti… A tutti saranno capitati in mano dei dvd con la scritta “Esente da visto censura in quanto non destinato alle sale cinematografiche”.

Tra l’altro forse non tutti sanno che le proiezioni dei film nei festival dovrebbero essere automaticamente vietate ai minori di 18 anni (parlo ovviamente dei film senza visto censura).
Poi la gente se ne frega un po’ ma questa dovrebbe essere la prassi.
Tanto per dire, anche se uno proietta un cartone animato per bambini completamente innocuo ma senza visto censura la proiezioni all’eventuale festival dovrebbe essere vietata ai minori.

In uscita il dvd italiano (con extra) tra una settimana.

Tanto casotto per nulla, insomma. Spero almeno che il film “ci sia”…

Beh, ma il casotto era solo per una possibile uscita in sala.
Non c’erano dubbi sul fatto che sarebbe uscito in dvd (dato che, come sappiamo tutti, per questo tipo di uscita non serve il visto censura).
In quest’edizione italiana dovrebbe esserci il commentary e anche un backstage.

Label Sinister, giusto?

Sì, per la collana sull’underground italiano.
Per adesso sono usciti Naftalina e Come Una Crisalide. Assieme al film di Picchio esce anche “Gli Arcangeli” di Simone “areknames” Scafidi.

Il film non sarebbe neanche brutto, anzi! Pero’ peccato che si sia censurato da solo perche’ ha una fotografia scurissima; cosi buia che, in certe scene, non si capisce proprio cosa accada, nel senso che i fotogrammi sono tutti neri! Per apprezzare i bei trucchi di Stivaletti ho dovuto guardare il documentario degli extra!

Ripeto, peccato davvero!

Ciao!
C.

A proposito del “casotto” censorio, andò così: la commissione censura sarebbe stata disposta a farlo passare col v.m.18 se Picchio avesse accettato di tagliare qualcosa. Visto che lui ci teneva all’integrità dell’opera e considerato che in cambio di tale sacrificio ci avrebbe guadagnato un’uscita “tecnica” in poche sale e nulla di più, lui e Perrone decisero di fottersene del visto censura che tanto ormai all’uscita in home video puntavano. E naturalmente sfruttarono la bocciatura censoria a scopo pubblicitario. Almeno, fu come la raccontarono a me.


Infatti al TFF questa regola la rispettano, per tutti i film inediti scatta il v.m.18.