La polizia russa ha fermato un 32enne disoccupato che avrebbe confessato
L’ultima “preda”, una donna, sarebbe stata a passeggio con lui nel giardino
[b][b]Mosca, "Preso il serial killer del parco"
14 vittime, ma potrebbero essere 66[/b][/b]
[b]Rievocato l'incubo Cikatilo, fucilato a Rostov per 53 omicidi:
si sospetta che il “mostro” della capitale abbia fatto di peggio[/b]
Un parco di Mosca
[b]MOSCA[/b] - Il serial killer che ha insanguinato il parco di Biza a Mosca, uccidendo 14 persone, sarebbe nelle mani della polizia. Le forze dell'ordine della capitale russa sono infatti convinte di aver dato un volto e un'identità al 'mostro' che da ottobre a oggi ha colpito nel giardino della periferia sud-est.
Si tratterebbe di un trentaduenne, Aleksandr, disoccupato, appassionato di scacchi e vodka. L’uomo è stato arrestato sabato scorso, due giorni dopo il ritrovamento del cadavere di una donna di 35 anni tra i viali del parco, il secondo per estensione a Mosca.
Il figlio della vittima ha infatti raccontato che la madre, prima di andare al Biza, gli ha lasciato il nome e il numero di cellulare della persona che la accompagnava. Aleksandr, appunto. Ex compagno di lavoro della donna in un supermercato, l’aveva invitata a fare una passeggiata per mostrarle dove aveva seppellito il cane.
Fermato, il presunto assassino è stato interrogato a lungo: secondo alcune fonti avrebbe già ammesso quattro omicidi, ma nulla è per ora confermato. La polizia è infatti cauta nel trarre conclusioni: non è la prima volta che un presunto mostro viene catturato e poi risulta estraneo ai fatti. Anche in questo caso dagli agenti sono arrivate solo mezze parole, riprese tuttavia da tutti i giornali russi.
Gli investigatori sono stati inoltre a lungo convinti che il serial killer fosse una donna affamata di vendetta contro il genere maschile. Dodici delle vittime sono infatti uomini tra i 50 e i 65 anni, spesso uccisi in pieno giorno approfittando del basso affollamento del grande parco.
Se Aleksandr è davvero colpevole, avrà finalmente fine quello che è stato ribattezzato il ‘secondo caso Cikatilo’. Andrei Cikatilo, professore di un istituto tecnico e occasionale cannibale, è stato infatti fucilato nel 1994 per l’assassinio di 53 persone a Rostov sul Don. Aleksandr è sospettato di aver fatto di peggio: potrebbero portare la sua firma i 66 omicidi insoluti compiuti nei parchi moscoviti dal 2000.
(19 giugno 2006)