Steven Segall è indifendibile però Nico mi è sempre piaciuto un sacco. Un bel poliziesco anni '80, per merito o nonostante Segal, decidete voi. Buona regia, scolastica ma a modo, buon ritmo, facce giuste, dialoghi al minimo sindacale ma assolutamente adeguati alla sceneggiatura e al target di pubblico prefissato, discrete musiche, coreografie di mazzate curate da una cintura nera di Aikido, nonché primo straniero ad aprire un dojo in Giappone. Divertente il fatto che nel film il suo poliziotto è un ex veterano del Vietnam, mentre le malelingue dicono che Seagal si trasferì in Giappone da ragazzo sì per studiare le arti marziali, ma anche per sfuggire alla leva che lo avrebbe scaraventato proprio in Vietnam.
Il cast comprende Pam Grier e Sharon Stone, un’accoppiata incredibile a pensarci bene. La prima (doppiata da Cinzia Leone!), il cui nome Delores viene storpiato in italiano in Dolores; la seconda, ancora poco più che comparsa, qui ha poche scene, tutte stupidine, anche se è già bellissima (pur con un look acqua e sapone). E c’è pure Henry “faccia da paracarro” Silva. Seagal ebbe a dire che Nico aveva temi politici molto importanti (il soggetto è suo) e per questo era contento di poter veicolare un messaggio pur attraverso un film di intrattenimento. Il messaggio non va molto oltre il solito cliché della corruzione dei potenti a danno dei poveracci e semmai fa abbastanza specie come in nome della cattura (sarebbe meglio dire esecuzione sommaria) dei villain, Nico sia disposto a calpestare leggi di ogni risma e sorta. Il fine giustifica i mezzi, ma anche questo è molto action yankee anni '80. Callaghan docet. Cia e Fbi fanno una pessima figura, praticamente sono l’anti-Stato, l’uomo della strada è il vero perno della civiltà e se necessario deve farsi giustizia da sé.
Nico è considerato il primo film americano a contenere scene di Aikido. E tutto sommato, per quanto non si tratti de Il Settimo Sigillo di Bergman, è un buon prodotto di intrattenimento, per certi versi anche superiore alla media di alcuni suoi competitor. Seagal calza la sceneggiatura come una scarpa del numero giusto. Se la sua carriera cinematografica fosse finita qui, cioè al suo primo film, sarebbe stata sensazionale.