No Country For Old Men - Non è un paese per vecchi (J. & E. Coen, 2007)

L’ultimo film dei fratelli Coen è un noir senza speranza e senza scampo,come i migliori noir americani di sempre,tratto dal romanzo omonimo di Cormac McCarthy,che sembra sia stato seguito quasi alla lettera dalla sceneggiatura.
La storia è quella di Llewelyn Moss(Josh Brolin), reduce della guerra in Vietnam,che durante una battuta di caccia in Texas all’inizio degli anni ottanta si imbatte in una strage seguita ad una grossa consegna di droga finita male e in una valigetta con 2 milioni di dollari.Deciderà di tenersela e sarà costretto a fuggire fino in Messico per nascondersi da un pericolosissimo killer psicopatico (un ottimo Javier Bardem penalizzato da un taglio di capelli improbabile) mandato sulle sue tracce dai trafficanti per recuperare il denaro,dando così inizio ad una scia di sangue quasi senza fine.Testimone e coscienza di tutta l’intera vicenda è lo sceriffo Ed Tom Bell (un grande Tommy Lee Jones),stanco e disilluso,che tenteràinvanodi trovare il fuggitivo prima dei suoi spietati inseguitori.
Il film rimanda per certe atmosfere al primo film dei Coen,Blood Simple,anche se risulta rispetto a quello più duro e violento,con la proverbiale ironia coeniana limitata solo a qualche squarcio di dialogo(davvero surreali quelli soprattutto del personaggio di Bardem con i poveri malcapitati che incrociano il suo cammino).

Il taglio di capelli di Bardem è stato deciso proprio dai Coen:volevano un killer spietato e letale,ma con un’immagine appunto “ridicola”,ecco perchè l’ottimo Javier con capigliatura da “zia”.Il film è forse quello che-insieme a “Il petroliere” di P.T. Anderson-ha avuto le migliori recensioni dell’anno,negli States.Ma noi-porcaputt…!-lo vedremo appena il 28 marzo(però-tanto per restare ai film con Bardem-ci siamo cuccati “L’amore ai tempi del colera”,indigesto polpettone telenovelistico!CHE CULO,eh?!)…

Sì,sapevo che la scelta del taglio di capelli di Bardem è stata appositamente e deliberatamente voluta dai fratelli Coen(che sembra si siano ispirati ad una foto d’epoca),comunque mi ha lo stesso lasciato perplesso.Se però un attore riesce ad apparire minaccioso e pericoloso anche con questa capigliatura,vuol dire che è un grande attore.Quanto alle scelte distributive opinabili in Italia sono completamente d’accordo con te,i film più interessanti dovrebbero arrivare prima e gli altri con comodo(se non direttamente in dvd),ma forse è chiedere troppo all’intelligenza dei distributori italiani.

Hai detto bene:è chiedere troppo…

Buona notizia (ma incrociamo comunque le dita,non si sa mai…):l’uscita è stata anticipata al 22 febbraio.

8 candidature agli Oscar 8(pari merito con-SORPRESA!-“Il petroliere”).Faccio già il tifo per Bardem…
P.S.Distributori belli,che ne direste di ANTICIPARE ulteriormente l’uscita?Grazie in anticipo,eh…

Visto oggi pomeriggio, appena uscito dal lavoro. Ne sono rimasto entusiasta, forse il loro film più bello dai tempi de L’uomo che non c’era; Tommy Lee Jones memorabile nei panni del vecchio sceriffo, Brolin si conferma un attore da seguire, Bardem da pelle d’oca… violenza, azione ma anche poesia, come nel romanzo del resto.

Convengo in pieno con Tuchulca… Spettacolo allo stato dell’arte, Bardem da paura. Per alcuni versi l’ho apprezzato anche più del già eccelso American Gangster.

Che dire, semplicemente magistrale.
L’Oscar lo hanno davvero meritato, un film intenso, spettacolare, e con un Javier Bardem da Apocalisse.
Incredibile come i Cohen siano riusciti ad estrapolare il concetto di bene male creando un film emozionante e coinvolgente senza metter in campo questi concetti, e lo si evince chiaramente dal film, avulsi dalla società moderna.
Gli attori tutti al meglio, danno il loro peggio nel senso buono del termine e l’amaro che ti resta in bocca alla fine non è, come di consuetudine per altri film, derivante da un finale piuttosto che un altro ma dall’amara constatazione che fa Tommy Lee Jones.
Da vedere assolutamente con gli occhi ben spalancati nell’immenso paesaggio Americano che qui diventa solo cornice di un ben più spettacolare evento, il dramma umano e della sua ineluttabile progressione.
Voto 10 e lode.

Visto 2 volte!
Davvero bellissimo!
Barden è un fenomeno, un personaggio inquietante dall’inizio alla fine anche se con quei capelli è un pò ridicolo(ma forse è proprio per questo che è inquietante). Così come inquietanti sono il suo modo di camminare, le sue armi e il suo modo di uccidere.
Tommy Lee Jones bravissimo nella parte del vecchio sceriffo pieno di massime e ormai esperto,anziano e arreso quasi alla spietatezza del mondo che, ormai, “non è un paese per vecchi”.
Josh Brolin: (Ma è BREND DEI GOONIES!!!) davvero bravissimo, ottima la sua parte.
Mi ha fatto tanto piacere anche rivedere Woody Harrelson (Sempre simpaticissimo!!)
Tensione,violenza,suspence ma anche parecchio HumourLa parte di Bardem con il negoziante della stazione di servizio è da infarto, così come le battute di Lee Jones e il poliziotto di frontiera.

MI unisco quindi al coro dei contenti: merita ogni oscar che ha vinto e a cui è stato candidato!

http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?t=13600&highlight=country+men

Collage Plz;)

Visto anch’io due volte (venerdì e ieri pomeriggio).Ho poco da aggiungere:un’opera davvero enorme,che praticamente rinuncia alla musica,pochissimo “coeniana” in senso tradizionale (ma in fondo c’è davvero qualcosa di “tradizionalmente” coeniano?),a volte sorprendentemente lynchana (esplosioni di violenza,modo quasi surreale di mostrarla),ma soprattutto meravigliosamente peckinpahiana (non il Peckinpah “epico”-pur nella tragicità-de “Il mucchio selvaggio”,bensì quello sanguinario e nichilista di “Voglio la testa di Garcia”).E coi migliori rimandi al meglio del cinema dei due fratelli (elementi di “Crocevia della morte” e “Blood simple”,ma anche “Fargo” e addirittura “Barton Fink”-le parti ambientate in motel e hotel).Bardem titanico e inquietante,Jones splendido nella rassegnazione esistenziale,Brolin ineccepibile (dopo una ventina d’anni di carriera in sordina,sta recuperando:nel 2007 ottime prove in questo film,nonchè in “Planet terror” e “American gangster”.E nel 2009 pare sarà il nuovo cyborg-killer del quarto “Terminator”…).Da amare,insomma,e smisuratamente…

Visto ieri notte… non so… forse devo ancora metabolizzarlo… cmq secondo me non è il capolavoro di cui si parla… ho trovato bellissima la prima parte… per certi versi sembrava di assistere ad un film degli anni ‘70, anche se su una vhs ai limiti della visibilità… un po’ per la fotografia scelta… un po’ perché nel cinema dove l’ho visto (non esattamente una sala di periferia) per tutto il primo tempo la metà inferiore dello schermo era completamente fuori fuoco… poi dice che uno preferisce guardare i dvd invece che andare al cinema!
Nel secondo tempo però il ritmo e la tensione scemano… la presenza di Woody Harrelson, benché mi abbia fatto piacere rivederlo (anche se i tempi della sua migliore interpretazione in ‘Kingpin’ dei Farrelly sono lontani), è abbastanza ridicola e inutile. Ma poi mi spiegate come fa a trovare subito Brolin prima di tutti gli altri? E poi invece a farsi ‘fregare’ da Bardem come un idiota?
Un’altra cosa che non ho capito è quando Tommy Lee Jones (privo del suo doppiatore abituale) entra nella camera d’albergo dove Brolin è stato ucciso dai messicani: nota subito che la serratura è stata fatta saltare da Bardem… ma ad un certo punto, prima che Jones entri, c’è una inquadratura in cui si vede Bardem col fucile in mano come nascosto sotto il letto… poi Jones entra, ispeziona la stanza e nota la griglia dell’aria aperta con la moneta… ma Bardem era ancora dentro e lui si accorge solo della griglia svitata? :confused: Mi potete spiegare 'sto punto?
Infine il finale del film mi è sembrato un po’ affrettato (e scontato) e non al livello delle premesse iniziali… poi quandoBardem è in macchina tutto tranquillo ho subito capito che ci sarebbe stato l’incidente e quindi mi è sembrata una conclusione abbastanza prevedibile.
Pensavo che avrei assistito alla migliore pellicola dei Cohen e invece per me lo scettro del loro migliore lavoro rimane prepotentemente in mano a ‘Fargo’, in cui commedia e dramma sono fusi insieme in perfetto equilibrio. Qui siamo un po’ dalle parti di ‘Barton Fink’, soprattutto per il finale, ovviamente IMHO, che non mantiene le premesse del primo tempo. Certo poi il fatto che sia girato benissimo rispetto alla stragrande maggioranza dei film americano recenti e che alcune scene siano davvero stupende penso allo strangolamento iniziale del poliziotto… e ai segni delle scarpe sul pavimento lasciati dal suo dimenarsi gli fa guadagnare parecchi punti.

Mentre poi esamina la stanza vuota Jones si sofferma su una finestra e sulla sua serratura, se ricordi, penso significhi che Bardem è fuggito da quella finestra, anche se non viene mostrato esplicitamente. Certo mi pare strano che si faccia problemi ad uccidere lo sceriffo, dopo la serie di uccisioni che ha infilato in precedenza…forse fa parte della sua “morale” di killer a cui più volte si fa riferimento nel film

Ti quoto poi per quanto riguarda Fargo, film che ho amato e che fra quelli che ho visto dei Coen è il mio preferito (compreso Lebowski).

Visto ieri sera e mi è piaciuto molto. Film lento anche nelle scene più concitate ma che non annoia mai, grandissima la figura del killer a me ha ricordato subito Steve Buscemi in: Cosa fare a Denver quando sei morto.
Il finale mi ha preso un po in contropiede, non me l’aspettavo un epilogo così, comunque ho gradito il film nella sua totalità.Bel cast, bravo Brolin ne è passata di acqua sotto i ponti dai tempi de i Goonies.Curiosa la scelta di non avvalersi di musiche.Ottimo

Devo dire che, forse perché caricato di molte aspettative, il film mi ha molto deluso: mi è parso, infatti, un’opera sapientemente costruita a tavolino in proiezione oscar che (specie negli ultimi minuti) credo abbia traditro lo spirito del romanzo diventando uno zibaldone di pensieri ed immagini distanti dal realismo di “Fargo”-dalla profondità de “L’uomo che non c’era” e “Blood Simple”- dal ritmo e l’inventiva di “Mister hula-hoop” e “Fratello dove sei” e (principalmente) distante anni luce da quello che ritengo il loro Capolavoro Assoluto “Crocevia della morte”…:frowning:

Oddio, “capolavoro assoluto”… de gustibus, per carità. Quanto alla fedeltà al romanzo, lo hai letto?

…Si l’ho letto, semplicemente incantevole, e mi risulta incomprensibile il perché il film abbia scelto di tacere sulle ragioni della perdita di controllo dell’auto nell’incidente finale (forse, è una battuta, che non si può parlare di droga?) come altrettanto inspiegabile trovo il monologo finale di Tommy Lee Jones (peraltro con un audio basso, troppo basso, nell’edizione italiana) peraltro mi riprometto di rivederlo (alla prima occasione utile) in lingua originale sottotitolato (mi hanno detto, infatti, che gli accenti degli idiomi locali sono fantastici)…
…resteranno, comunque, irrisolti i dubbi della scelta dei deprecabilmente troppo rapidi (a mio avviso) venti minuti finali…:frowning:

Confermo e sottoscrivo.Quanto al finale devo ammettere che non ha convinto pienamente neanche me,anche se a mio parere non va ad inficiare il valore e il senso del resto del film, e da questo punto di vista lo accomuno all’ancor meno convincente finale della pellicola che in pratica è stata l’unica vera rivale del film dei Coen nella corsa agli oscar,There will be blood.

Non sei, infatti, il solo a pensarla così specie sul finale…
…cosa resta nel film, d’altronde, di questo bellissimo monologo tratto dal libro in cui è racchiuso tutto lo spirito essenziale dell’intera vicenda narrata?: “La gente dice che è stato il Vietnam a mettere in ginocchio questo paese. Ma io non ci ho mai creduto. Questo paese era già messo male. Non avevamo niente da dare a quei ragazzi da portarsi dietro. Non si può andare in guerra in quel modo. Non si può andare in guerra senza Dio. Io non so cosa succederà quando arriverà la prossima. Non lo so proprio”
…quasi nulla, ed è un vero peccato…
…da vilipendio d’opera d’arte, lo dico con dispiacere…:frowning: