Non essere cattivo (Caligari 2015)

l’ho visto di recente e devo dire non mi è dispiaciuto

usando un parallelismo ardito direi un Suburrino, con il non piccolo limite di non avere la storia massiccia dietro che lega tutto, che a sua volta riusando un parallelismo ardito era un pò La grande bruttezza

una maniera greve di raccontare il sottobosco periferico romano e una maniera molto delicata di raccontare un rapporto di amicizia, non credo molto dissimile dalla realtà

attori bravissimi, in particolar modo il nasone, non saranno i tossiconi di Amore tossico ma secondo me ne sanno assai

per me al film gli manca in particolare un bel finalone esemplare

Per me gli manca anche tutta la parte prima.
E poi, sempre per me, una non-storia così poteva anche andar bene negli anni '80 di Amore Tossico. Riproporre lo stesso nulla oltre trent’anni dopo, negli stessi posti e con lo stesso regista, mi sembra solo una mezza furbata autocelebrativa ad uso e consumo di un certo pubblico di aficionados (ai quali si aggiungono quelli che devono parlare per forza bene di questo film per “l’effetto Troisi” di cui parlavo prima)

Colmata la lacuna, ho visto questo film stasera su Netflix (sono un po’ un bradipo).
Non è sicuramente un film di culto ed obiettivamente c’è un effetto deja-vu. Smarcato questo però è un film che merita anche solo per la prova attoriale dei due (facciamo tre) protagonisti. Tra Marinelli e Borghi voto per il secondo perché il primo mi sembra un po’ standardizzato nei suoi ruoli da pazzo (ogni riferimento a Lo Chiamavano Jeeg Robot non è puramente casuale). Il Vittorio di questo film invece mi è sembrato più polivalente ed intenso. Capiamoci, ad avercene di Marinelli.
La storia non ha strappi e se vogliamo anche il finale con la moglie di Borghi che vuole che vada in cantiere e poi si lamenta di quello che manca mi è sembrato schizifrenico.
Capisco che se uno aveva aspettative alte può essere rimasto deluso. Di film però che centrino così bene la rappresentazione di una certa vita di borgata non ce ne sono tantissimi ed a me personalmente piacciono.
Scena più divertente: il trio di strappone che vuole pippare e finisce con Manuela Fanelli che litiga con Silvia D’Amico.

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