Non si sevizia un paperino (Lucio Fulci, 1972)

Che io sappia dovrebbe uscire a Febbraio per Blue Underground, ma credo si tratti di una riedizione della versione Anchor Bay, quindi solo lingua inglese. :frowning:

http://www.youtube.com/watch?v=GNFG4eYi5YU

Questa da quale fonte è stata presa?
E’ Integrale?
Io ho visto soltanto il tagliatissimo master di rete4.
:frowning:

La mia personale ed accurata visione del film, risale a stanotte. E’ UN FILM MERAVIGLIOSO e le ragioni sono molteplici ciascuna delle quali caratterizzata dalla sua estrema valenza per lo sviluppo dell’intreccio narrativo. In primis, l’atmosfera dettata dall’ambientazione semi-desertica ed assolata di Accendura, a mio giudizio, la vera protagonista della pellicola, con le sue case costruite quasi come dei nuraghe sardi e la particolarità, tipica di quelle zone (vedi Alberobello), delle case tinte di bianco…la loro presenza è fondamentale poichè esse sono le silenti testimoni di tutto ciò che accade, nel bene e nel male…di grande impatto visivo è poi la grande struttura autostradale che spesso viene catturata nel film sottolineando il suo essere immersa in un paesaggio apparentemente incontaminato, quasi come se Fulci avesse voluto soffermarsi sull’inesorabile macchina del progresso e su un sud Italia, immerso negli arbori del tempo con le sue tradizioni e superstizioni, che ci stava lasciando per sempre. Il secondo aspetto rilevante è poi il cast formato da una validissima Barbara Bouchet, a mio avviso, molto ben calata nel suo ruolo, da un insospettabile Marc Porel, nonchè dal sempre talentuoso Tomas Milian che qui ritroviamo cn un look molto simile al “Liberi Armati Pericolosi” di Guerrieri…ma la vera mattatrice è Florinda Bolkan, mai vista così ambigua e convulsa nella sua straordinaria interpretazione…il suo è forse il personaggio più incompreso dell’intera vicenda nei confronti del quale proviamo sicuramente più un sentimento di pietismo che non di condanna per il suo essere dedita alle arti occulte; una donna la cui vita è stata condannata dalle superstizioni retaggio di epoche precedenti (che potremmo identificare con quella sorta di santone chiamato Zio Francesco, nei confronti del quale anche la polizia mostra un tacito rispetto reverenziale); lo sguardo della Bolkan è ammaliante, anche e soprattutto grazie ai primissimi piani di Fulci: ti strega, ti fa innamorare, ti fa emozionare, ma sa anche calarti nella più nera disperazione in momenti come la scena della crisi epilettica o di quella relativa al suo massacro, sequenza a mio avviso geniale per la trovata della radio che ad un certo punto manderà Ornella Vanoni con la sua stupenda “Quei giorni insieme a te” bravissimi e perfetti nel loro ruolo sn anche tutti gli altri comprimari noti e meno noti…infine, come non citare il Maestro Riz Ortolani, da sempre sinonimo di garanzia…E’ davvero un peccato che capolavori del genere non siano fissati in superbe edizioni dvd, dove particolare interesse assumerebbero gli eventuali contenuti extra, dove potrebbero figurare oltre alle interviste ai personaggi che nel film erano già adulti, anche quelle ai bambini protagonisti della pellicola (magari può essere un mio personale suggerimento agli addetti ai lavori)…Cmq, grazie a film di questo calibro, ci si rende conto di come in passato si sia stati insensibili e sicuramente ignoranti nel non- comprendere la portata di certe opere che, a distanza di 30 anni, risultano essere ancora così “maledettamente” attuali. Alla prossima by il Saggiatore

una domanda: qualcuno di voi sa qualcosa circa le possibili fonti d’ispirazione di Fulci per il personaggio della Bolkan?
ho recentemente visto “il demonio” di Rondi, e credo ke tutto, dico tutto [l’ambientazione lucana, la presunta strega, le barbare tradizioni, il linciaggio popolare] possa far pensare ke questo film abbia ispirato Fulci per “non si sevizia…” se qualcuno ne sa di più…
avevo postato una cosa simile anke su nocturno, ma nessuno mi ha risposto nulla. o non si può dire ke Fulci abbia trovato ispirazione da un film di Rondi, o il nuovo nick con cui scrivo su nocturno suscita diffidenze… boh…
byez

Sì!

Il Paolo lo sa! :smiley:

Attendiamo!

Quien sabe? L’avevo pensato anch’io, indubbiamente il personaggio della maciara presenta forti somiglianze con quello della protagonista ne Il Demonio. Semmai è diversa l’impostazione: il film di Rondi era quasi un saggio antropologico, con gli abitanti di questo paesello legati a riti e tradizioni ancestrali che non li rendono troppo diversi da una qualsiasi società tribale della Nuova Guinea. Il giallo fulciano, invece, è un’aperta denuncia di una società arretrata e dominata da un’ipocrita concezione del peccato, una religiosità che spesso sconfina nella superstizione.

si è vero, l’impostazione è differente…

Adoro questo film e amo alla follia il cinema di Lucio Fulci…che forum splendido! Colgo l’occasione per fare i complimenti a Paolo : Il tuo libro è fantastico :wink: Un’opera che finalmente restituisce grandi onori al regista romano … Bravissimo!

Robe da matt: è un film immenso, lo restaurano, lo presentano a Venezia, tantissimi lo reclamano a gran voce (moltissime volte, a roma, mi è capitato di vederlo chiedere invano nei negozi)…
…ed in italia non esce in dvd. :confused:

Riporto in auge questo thread perchè volevo sapere qual’è la durata esatta della pellicola in questione, ho letto con attenzione l’intero topic, ma non ho trovato risposta al mio quesito.
Possiedo una versione da 721.45 MB per una durata di 98’ 19’’, segnalo che questa versione ha i titoli di testa e di coda in lingua inglese e l’audio, fortunatamente, in italiano.
Questa versione presenta la sequenza del bambino che, con la fionda, tira una sassata alla lucertola, inoltre nella sequenza del massacro della maciara è presente la catenata in faccia alla Bolkan.

Che film western guardano in TV tra l’altro?

Ho corretto il tuo file in quanto è vietato fare riferimento a fonti peer to peer.
Comunque la tua versione dovrebbe essere il dvd Anchor Bay con ridubbaggio della traccia audio ita da vhs…

Scusami Shanghai Joe, in futuro lo terrò presente.

Non ho capito se la versione in mio possesso è da considerarsi integrale o meno.
Scusa la mia insistenza, ma di questo capolavoro del maestro Fulci vorrei possedere una copia definitiva, in attesa, ovviamente, che qualche label italiana si decida ad editarlo in digitale.
Grazie.

Tranquillo, no problem…

Girava voce di una versione taglia/cuci mettendo insieme master DVD AB e VHS LF, il tutto dubbato in italiano…ma di più nin zò…

Ricevuto, posso quindi dedurre che la versione in mio possesso sia il risultato del taglia e cuci tra la vhs Lamberto Forni e l’edizione dvd Anchor Bay/Blue Underground.
Data l’importanza di questa pellicola è difficile accettare che non sia stata ancora concepita un’edizione italiana in digitale, non vorrei che fosse tutto bloccato per via della sequenza che vede la Bouchet mostrarsi nuda al bambino, in realtà un uomo alto appena 130 cm (Domenico Semeraro, il ‘nano della Stazione Termini’, ucciso nel 1990 in un tragico fatto di cronaca nera).
So che questa sequenza creò parecchi problemi con la censura di allora, ma se anche non fosse questo il motivo dell’assenza del dvd nostrano, voglio comunque sperare che la situazione si sblocchi al più presto in modo che tutti gli appassionati di cinema possano gustarsi in digitale questo capolavoro fulciano.

E sarebbe, pure, ora…:mad:

Non voglio dilungarmi in ulteriori lodi a questo gioiello del thriller, avrei solamente un punto che non sono riuscito a chiarirmi con la visione (rip da vhs LF) e con la successiva lettura del capitolo dedicato al film dal “Terrorista dei Generi”.
Nella scena finale in cui Porel tenta di uccidere la sorellina, la stessa sembra non voler farsi salvare, rifiutando l’aiuto di Milian e della Bouchet e cercando disperatamente di ritornare tra le braccia del suo carnefice. A cosa dovrebbe essere imputato questo comportamento ? Al suo stato mentale che non le fa comprendere di essere in pericolo di vita ? Forse è una stupidata, ma questa ostinazione nel mettersi nelle mani del proprio fratello, nonostante le efferatezze che gli ha visto commettere e il tentativo di ucciderla, mi hanno turbato moltissimo, un po’ come tutta la sequenza finale in cui la voce di Porel accompagna la caduta del suo corpo dalla rupe.

La sequenza della morte della “Maciara” l’ho mandata avanti e indietro almeno 5 volte, secondo me è una delle più belle del cinema a me noto, senza star troppo a questionare sul numero delle catenate.

In quanto al quesito sul comportamento della sorellina già ci si potrebbe chiedere quanto sia sensata la ricerca di senso all’interno di un contesto simile…:wink:

Io non mi sono fatto molti problemi di logica durante la visione (il solito dritto!).
Ho semplicemente ritenuto che quello fosse un comportamento piuttosto naturale di una persona “debole” in stato di inferiorità che cerca sempre l’appiglio in quello che è ritenuto il suo “imprinting genetico”.
Proprio come un cane che riconosce sempre il padrone e lo considera tale pure se lo vede uccidere altri cani…e pure se qualche volta lo stesso padrone gli ha mollato alcune sonore pedate.

La poesia della sequenza della Bolkan per me raggiunge il culmine dopo la scena delle catenate.
La mia sensibilità è stata davvero messa in difficoltà quando la ragazza, sulle note di “Quei Giorni Insieme A Te”, punta lo sguardo sulla famigliola che sta passando sulla statale.
Probabilmente mi son letto un significato che non c’è (ma va bene lo stesso date le emozioni scaturite) ma io ho visto in quel suo sguardo una sorta di estremo compianto verso una vita che a lei non aveva mai concesso una simile opportunità di unione.

Ehh…io sono un tipo molto romantico e spero solo che Fulci non legga mai questo mio intervento che sennò mi manda la figlia e il Paolo col bastone e vi fa vedere come si sevizia il Marcellino…

Veramente, se non ricordo male, Paolo fa la tua stessa ipotesi, per altro molto credibile a mio parere, nel libro.

Sì, è vero (Paolo e Giacomo, comunque).