All of us are dead - Non Siamo più Vivi (Netflix, 2022)

Il liceo di una capitale coreana diventerà la zona rossa di un outbreak di una misteriosa epidemia che scaturisce nelle persone aggressività e cannibalismo…

Trama più che semplice, ma funziona eccome, sono circa al 5° episodio ma penso ve ne bastino un paio per farvi rapire, l’inizio del secondo è stratosferico, il piano sequenza in sala mensa sarà un bel biglietto da visita per la serie.
Lo stile è fresco, colorato e dinamico, la trama è relativamente semplice e PER ORA non deraglia in bestie d’oltretomba incastrate in vortici temporali con le maschere di paperino.
Notevole tra l’altro di come venga “giustificata” l’epidemia, una sorta di rabbia sintetizzata dagli ormoni e l’aggressività dei topi, cosa che per quanto singolare può risultare a suo modo plausibile.
Come lamentiamo spesso io e @King_Ghidorah la durata degli episodi è forse fin troppo lunga (1 ora), ma lo stile leggero con cui si svolge e l’immediatezza di personaggi e situazioni rende il tutto più scorrevole.

Anche questa come Sweet Home è presa da una “webtoon”, a serie conclusa gli darò un occhiata, onde evitare spoiler, la trovate qua:

PS: a differenza delle ultime serie regalateci da netflix, questa arriva già egregiamente doppiata in Italiano, anche se sentire pronunciare quei nomi sillabici fa sempre un certo che.

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Sono al sesto episodio, sinceramente mi si è spenta un po’, la lunghezza degli episodi i troppi personaggi e digressioni troppo melense rompono un po’ il ritmo, vedremo…

Ho iniziato a vedere la serie ma ho piantato lì dopo poco. Belle le scene di infezione ma gli studenti del college sono davvero insostenibili. Dammi la forza, Signore.

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Sono arrivato alla fine di questa serie strisciando sui gomiti. Ha un gravissimo problema di “troppismo”. Troppi episodi, troppo lunga la durata delle puntate, troppi personaggi per almeno tre quarti della stagione. E’ un peccato perchè se se ne immagina la sintesi, è una bella serie con scene di grosso impatto visivo. Tra l’altro questa è la prima produzione coreana di Netflix che vedo in italiano e secondo me anche il doppiaggio è molto riuscito con l’unica eccezione del generale a capo delle operazioni.
Il troppismo in qualche modo ha anche annacquato quello che ai miei occhi è il plus di queste serie, vale a dire alcune peculiarità (meglio, liricità) delle rappresentazioni asiatiche. Non è un caso che a volte affiori un certo senso di noia. Facendo mente locale, un’immagine di questa festa del troppo è rappresentata dall’ultimo episodio che alla fine non è altro che un lunghissimo cliffhanger per un’ eventuale seconda stagione di cui non sento il bisogno.

P.S.: simpatica la citazione di Train to Busan fatta dal ragazzino per spiegare agli amici cosa stava accandendo.

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Non centra un cazzo e non so perchè, ma leggendo il titolo mi è subito venuto in mente un grande classico:

ALL YOUR BASE ARE BELONG TO US

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Finalmente finita ieri sera, non ce la facevo più, tanto da rimandare continuamente la visione dell’ultimo episodio. Concordo col King, se da una parte ha dei momenti epici e visuals spettacolari, dall’altra si fa troppa flanella, si doveva restare sui canonici 45 minuti e almeno 2-3 episodi in meno, ne avrebbe giovato la scorrevolezza del racconto.

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