Esordio niente male davvero questo di Mazzacurati, sotto lo sguardo attento della Sacher di Moretti. Molto valido anche il cast e con almeno una battuta stupenda (“non sarà mica onesto, lei ?”). In parte anche Avatiano, sia per le ambientazioni paesane misteriose-thrilling sia per l’apparente citazione nel pre-finale della “casa dalle finestre che ridono”. Bello anche il titolo, summa di un certo tipo di italianità (forse anche una critica agli anni '80).
Film godibile, sia per i luoghi (il delta del Po) che per le interpretazioni: delizioso sentire il grande Mario Adorf che recita con la sua voce, forse non l’avevo nemmeno mai sentita prima. Incantevole Giulia Boschi, per quanto la sua love story con Messeri rientri nella categoria dell’improbabile, tendente all’impossibile. C’è anche Tino Carraro, in uno dei suoi ultimi ruoli, credo.
Sulla storia ho invece qualche perplessità: tutta la svolta finale da thriller, con Messeri che scopre i condotti segreti che portano il gas alla fabbrica di Adorf… mi ha ricordato il peggior cinema americano. Ho preferito la prima parte del film, intimista e in cui magari succedeva poco.
No: storia ineccepibile, a mio avviso, intimista dalla prima all’ultima scena (ne ho parlato, tanto tempo fa, con Marco Messeri) resa al meglio peraltro in home video prima in vhs