Oggi a Berlino (Piero Vivarelli, 1962)

Oggi a Berlino (1962)

Drammatico, durata 91’, b/n
Regia di Pietro Vivarelli
Cast Helmut Griem, Nana Osten, Erina Torelli, Vittorio Pugliese

TRAMA

Quando il 13 agosto del 1961 la frontiera tra le due Berlino viene chiusa dal muro, Hans, che ha sempre vissuto all’Est, grazie all’aiuto di un magliaro e di una ex diva del teatro tedesco fugge all’Ovest. La sua intenzione è quella di ricongiungersi con Kate, la ragazza di cui è innamorato. Hans riesce a fuggire, ma il timore di poter recare danno ai suoi famigliari rimasti al di là del muro lo induce a tornare a casa dove viene condannato al lavoro obbligatorio. (tratta da filmTv.it)

Che dire? La stringata recensione non rende giustizia al seppur non entusiasmante film di Vivarelli, il film ruota tutto intorno ad Hans una specie di “Teddy Boy” insofferente alle regole che si arrangia nell’arte del vivere con l’aiuto del solito italiano trafficone. La cosa interessante è il taglio semi-documentaristico dato al film anche in virtù dell’utilizzo di riprese d’archivio, oltre all’ambientazione particolarissima.

La morale del film è ambigua: Hans condanna il modus vivendi della DDR ma al contempo rimane disgustato dal consumismo esasperato dell’occidente.

In rete si trovano pochissime informazioni ma vale la pena di leggere per puro divertimento questa recensione di un anonimo utente, a riprova che l’ideologia è sempre una brutta bestia [ATTENZIONE CONTIENE SPOILER]:

http://it.dir.groups.yahoo.com/group/ciaksigira/message/48244

Trasmesso il 02/01/2013 su IRIS per la rassegna “OLTRE CORTINA”

Una visione la merita.

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film particolarissimo e di grande interesse per tanti motivi
anzitutto è realizzato molto bene e con uno stile che ricorda un po’ la nouvelle vague francese
si prende i suoi tempi con il rischio di annoiare lo spettatore ma, una volta prese le misure, ci si lascia trasportare piacevolmente in questa Berlino del 61 (l’anno in cui venne divisa dal muro)
le vicende dei protagonisti sono evidentemente un pretesto, pur essendo perfettamente funzionali nella loro crudezza
in definitiva un lavoro originale e curioso che merita assolutamente una visione (e la registrazione Iris Mediaset va benissimo)

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