[i]Siamo sportivi, dai. Ora, finito il campionato da poche ore, e’ il momento di essere sportivi. Hanno vinto loro, sul campo. Niente da dire.
Certo, i rimpianti ci sono: quando all’andata li abbiamo seppelliti con un 2-0 in 20 minuti finchè quel macellaio di Materazzi non aveva deciso di spezzare una gamba a Ibra, ero quasi convinto di potercela fare.
Quanti rimpianti, davvero: ero convintissimo che avremmo vinto, perche’ Ibra e Trezeguet, Vieira ed Emerson, Buffon Thuram Cannavaro e Zambrotta mi sembravano rispettivamente meglio di Adriano e Martins, Cambiasso e Veron, Julio Cesar Materazzi Cordoba e Favalli. Che illuso.
Quando al ritorno abbiamo vinto a Milano, con magia di Del Piero su punizione a pochi minuti dalla fine, ero quasi certo di potercela fare. A proposito, che ricordi, Mancini che esulta sulla punizione di seconda di Adriano. Ero quasi sicuro di farcela, quel giorno.
Quando Adriano e Veron, Mancini, Moratti e Recoba litigavano ogni 20 minuti, e si distribuivano le colpe delle continue sconfitte, ero davvero praticamente certo di diventare campione.
Quando a 2 giornate dalla fine eravamo sopra di una quindicina di punti, mi sentivo già campione. In effetti, non essendo un fenomeno in matematica, credevo che 15 punti in due partite non fossero recuperabili.
Ma il calcio e’ cosi’, ti distrai un attimo, e quelli segnano.
Si prendono la Federcalcio.
Si vorrebbero prendere la Lega.
Si prendono Vieira.
E si prendono pure un meritatissimo scudetto.
E allora esulta, Mancini, esulta. Come per quella punizione di seconda di Adriano. Ora possiamo dirtelo, era di prima anche quella. Facevi bene ad esultare allora. Come fai bene ora.
E allora onore a te, pazza Inter. Mille di queste vittorie.[/i]