Orizzonti di gloria - Paths of Glory (Kubrick, 1957)

Con Kirk Douglas, Adophe Menjou, Ralph Meeker, George Macready, Timothy Carey


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Forse il film anti-bellico per eccellenza. Ambientato sul fronte franco/tedesco nel 1916, resta secondo me uno dei 2-3 migliori film del regista americano, il che è un complimento non da poco. Un capolavoro che commuove oggi come cinquant’anni fa.

Il dvd italiano della MGM non ha nessun extra.

Il primo capolavoro di Kubrick, realizzato quando non aveva nemmeno 30 anni (!!!). Fortemente voluto da Douglas, anche produttore, che affermò qualcosa tipo “Non farà un soldo, ma questo film DEVE essere fatto!”. Attualissima, sempre e comunque, la definizione che viene data del patriottismo: “ultimo rifugio delle canaglie”. Vero, in ogni epoca e ad ogni latitudine…
P.S. Tanto per dare l’idea di che paraculo era all’epoca il regista: quando arrivò in Europa, Douglas si trovò davanti una nuova sceneggiatura, che prevedeva un “lieto fine”. Interpellato Kubrick sulle ragioni della modifica, questi rispose “per rendere il film più commerciale”. Douglas si incazzò parecchio, e gli disse “cambia questa merda”. Dimodochè venne ripristinato, per fortuna, il finale originale.

La famosa frase sul patriottismo, citata comunque fuori contesto, è di Samuel Johnson.

Sì, ed era già “antica” durante la prima guerra mondiale: Johnson visse nel '700…

Bellissimo, pur non amando Kubrick, mi è capitato di recuperarlo poco tempo fa e, devo dire che rientra tra quelli che mi son piu’ piaciuti ( gli altri son “Rapina a mano armata”, “Lolita”, “Shining” e la seconda parte di “Full Metal Jacket”, cioè esclusa quella dell’addestramento che sarà pure la parte migliore ma io non l’ho mai sopportata in quanto troppo urlata!), qui comunque vi è un grandissimo Kirk Douglas che poi si distinguerà ulteriormente in “Spartacus”!!! :slight_smile:

//youtu.be/Yn55VZRGPc4

Grandissimo film, per me il primo vero Kubrick. Ci sono i primi carrelli a seguire e precedere, i primi esperimenti con lo zoom, c’è il tronfio generale Mireau che schiaffeggia di brutto il fante, come poi farà anche il sergente Hartman in Full Metal Jacket.
Ed è così anche per la tematica. Per come la vedo io, Kubrick ha sempre trattato lo stesso tema, cioè la violenza e i modi in cui si istituzionalizza nella società.
OT: Perfino nei siderali fotogrammi di 2001 c’è la descrizione del primo omicidio premeditato della storia, con tanto di arma del delitto (l’osso di facocero), oltre al primo delitto commesso da un computer.
Qui e in altri film la cosa è ovviamente molto più evidente. La parte istituzionale sta nel processo e nel suo cerimonioso esito, ma pure nei meccanici passaparola fra il comandante d’artiglieria e il generale, dopo l’ordine di bombardare le proprie postazioni, oppure nei calcoli aritmetici per decidere quanti soldati debbano essere trucidati dal plotone d’esecuzione.

Grandissimo Timothy Carey, nella scena finale mi strappa ogni volta le budella, e cameo nepotista per la sora Christiane Kubrick nei panni di improbabile “preda di guerra”, oltretutto se ben ricordo unico personaggio femminile del film.
Problemino di adattamento nella scena dell’ispezione alla trincea, prima dell’attacco al Formicaio. Il generale Mireau osserva la fortezza e la definisce “abbordabile”, suscitando la battuta ironica di Dax/Douglas “Strano, si direbbe una donna di facili costumi”. In originale però la definizione di Mireau è “pregnable”, cioè “prendibile”, e la battuta di Dax è una cosa del tipo “Strano, sembrerebbe qualcosa in grado di dare la vita”, molto più efficace e calzante.

E domani il leggendario Kirk Douglas compie CENTO anni.