Tragedia grottesca in salsa scozzese.
Quattro fratelli, già orfani di padre, si riuniscono per la morte della madre. Siamo alla vigilia del funerale, in seguito ad una rissa in un pub i quattro si dividono e ciascuno di loro passerà una notte allucinata, affrontando le proprie difficoltà e i propri spettri; ciascuno intrappolato nei propri schemi mentali ed in balia di dinamiche distorte che lo condurranno a mettersi in situazioni sempre più assurde e distruttive.
La caratterizzazione di ciascuno dei protagonisti (e di tutte le figure di contorno) porta a dipingere un’affresco caricaturale ma impietoso della società scozzese e dell’umanità in generale, in bilico tra eccessi religiosi e alcolismo, tra violenza ed utilitarismo, tra disperazione, solitudine ed impotenza.
Non manca qualche pennellata di surreale.
Un film graffiante, anzi che lacera, che non per niente ha vinto il gran premio della giuria a Venezia.
Stupisce che non sia stato distribuito in Italia, nonostante l’ondata di interesse suscitata dai vari Trainspotting, The acid house e via dicendo.
Visto nel dvd francese, con un master mediocre telecinemato (male) da un positivo che presenta di quando in quando alcune spuntinature. Sicuramente in giro si trova di meglio.