Addirittura dal racconto “L’adolescente e la sua bestia”! Non perdete tempo a cercarlo, non esiste ovviamente.
La locandina esibita su IMDb - sempre poco affidabile - fa riferimento ad altro.
Più di un dubbio mi è balenato in mente guardando questo filmaccio messo su da Lawrence Webber, stando a quanto ci viene indicato su affissi, titoli di testa e VHS d’epoca. “P… come pubertà” dovrebbe essere l’infausto titolo originale, munito di nullaosta numero 82570 del 4 maggio '87 (da controllare) venne proiettato la prima volta il 5 del mese successivo (così su “Moana e le altre”). I tempi del girato comunque sono da inquadrare fra la prima metà degli 80s. Lo scovate on line in un baleno nell’edizione video presentata da La fogliadifico dove viene dato come produzione Panam International Cinematografica - quindi riconducibile a Lorenzo Onorati - con M. Hedman e M. Iron, musiche di Zama.
“Horse fever” è un’ulteriore intitolazione con cui dovrebbe essere stato proiettato al cinema e pubblicato in VHS (nel 1986?) dalla CVX, cast ancor più fittizio, regia di Webber, titoli di testa e coda assenti.
“Girato nella campagna romana, con pochi mezzi e pochissime idee, il montaggio poi è al limite dell’accettabilità e la recitazione è scarsa e sulla regia è meglio stendere un velo. Niente febbre, nè tantomeno da cavallo”, già leggendo il denigratorio resoconto di Sharon su Video X nel maggio '87 qualche piccola grande perplessità sulla reale paternità registica inizia a farsi spazio…
Un inutile filmetto dove fra i vari intrecci (carnali chiaramente) una ragazza porta a compimento il processo di transizione dalla pubertà all’età adulta giungendo alla maturità sessuale, l’indispensabile DizionHard aggiunge la presenza di una terza edizione col proiettiano titolo “Febbre da cavallo” (!), irrintracciabile.
Le tre pubblicazioni presentano sostanziali differenze, in pratica alcune scene sono state sostituite con delle altre.
Don Tim è un giovane avvocato giunto dalla Francia con il compito di far firmare dei documenti alla vedova di un cliente della sua compagnia di assicurazioni, dovrebbe trattarsi dell’attrice francese Gloria Hart. Fra i due scatta subito la scintilla - lei è stagionata e non bellissima ma ingrifante sì - lo invita a passare la notte lì, ovvia scopata. La giovane figlia della donna si infratta spesso col fidanzato nella macchia ma non vuole assolutamente andare oltre la pomiciata. Come cameriera non può che esserci una Sandy Samuel dal viso particolarmente enfiato, poco convinta nel baciare la padrona ma spigliata nel maneggiarle dentro il manico della spazzola mentre è tutta insaponata nella vasca. Gloria e Tim si recano in un maneggio per assistere a una monta equina, nulla viene risparmiato alla nostra vista. Poi l’uomo se ne va in giro per le stalle e in una si ritrova davanti Carlotta (la coprotagonista di Il capriccio di Paola) che amoreggia con uno dei quadrupedi. Dopo una scioccante partenza al naturale si utilizzerà un membro posticcio che parrebbe lo stesso di Marina e la sua bestia n 2, per pochi secondi, sufficienti a sconvolgere (o divertire) perché la scena è realizzata con maestria e sembra tutto vero. L’avvocato possiede la giovane stesa su una balla di fieno. Questo segmento equestre è assente dalla copia titolata P… come pubertà, viene soppiantato da uno simile interpretato da Sophie Fibelle. Si va avanti così, scenetta porno dopo scenetta porno, i due amanti continuano con gli amplessi, la donna di servizio che li spiava infilandosi il manico della scopa fra le chiappe si unisce a loro, la figlia insiste nel mandare in bianco il fidanzato (ma alla fine gli si concederà) facendosi sedurre però dall’avvocato che inizia a pensare e ripensare fra sè “la situazione si sta facendo imbarazzante… pure la figlia…” e decide di tornarsene in Francia. BOOM!!! Come un fulmine a ciel sereno nel solo caso di P… come pubertà accompagnate da musica aggressiva e inquietante irrompono Valerie Siddi e la Fibelle che amoreggiando davanti al camino acceso coinvolgono un pastore tedesco nei loro giochetti. Finale parigino, Don è tornato a casa, cammina nei pressi della Tour Eiffel, si ritrova con la sua donna (attrice a me sconosciuta, presumibilmente francese, la migliore del film) e continua a trombare felice con lei. L’interesse per questa pellicola è scaturito nient’affatto dalla presenza di scene animalesche, lo voglio precisare a scanso di equivoci, quanto piuttosto perché a mio modestissimo parere di aficionado (e non di tecnico) il film sarebbe da ascrivere a Sacco. Immagini traballanti, sbilenche, non c’è assolutamente traccia del minimo di mestiere mostrato da Bruno Gaburro dietro la mdp in altrettante operazioni targate Lawrence Webber, dialoghi scarni, insignificanti se non stupidi, musiche che spaziano dalla sperimentazione al plagio… e la scenaccia girata nella stessa stalla e con gli stessi attori de Il capriccio di Paola che mi fa pensare a un avanzo messo da parte dalla formichina che già aveva in mente di costruirci intorno un’altra storiella. È probabile che sia un assemblamento del montatore naif del porno italiano Arduino Sacco, mentre l’uscita in Francia (da accertare anche quella) il 27 agosto dell’86 come “Pubertè, parfum intime d’une petite chatte mouillée” confermerebbe la Panam come produzione, lì Onorati aveva qualche aggancio. Attendo pareri da esperti e non, trovate facilmente on line P… come pubertà e, andate pure tranquilli, le scene bestiali sono del tutto assenti.
Il film non è stato diretto né da Onorati né tantomeno da Sacco. Nel libro “Luce rossa” viene citato il vero regista.
Naturalmente durante la mia… indagine ho dato uno sguardo alla Bibbia della golden age porno-italica, ma non ho trovato nulla. Ho riprovato oggi, niente
. Un aiutino?
Il film è stato diretto da Mario De Rosa su mandato del produttore Lorenzo Onorati. E’ probabile che anche altri film della seconda metà degli anni '80 accreditati a Lawrence Webber siano stati materialmente diretti dal suo collaboratore De Rosa.
L’ho trovato! In Luce rossa è nella filmografia di Sandy Samuel! Un altro po’ e mi rileggo quasi tutto il libro!!! De Rosa… onestamente non ci sarei mai arrivato.
Aspetta però… e la scenaccia di Carlotta raggiunta poi da Don Tim? Qui siamo sul set de Il capriccio di Paola eh?
Ci sono due versioni del film. Quella originale, uscita in sala nel 1987, è appunto P… come pubertà. Poi c’è una versione (che sembrerebbe approntata posteriormente), Horse Fever, forse uscita solo in vhs, che include la sequenza che citi, scena insertata a posteriori e molto probabilmente realizzata da Sacco. La versione recensita da Sharon su “Video X” (n.65) è appunto quella della vhs citata.
De Rosa fondamentalmente girò un film del menga, privo di attrici “famose” e scene da restare scolpite in mente, che non sfocia nemmeno nella comicità involontaria nè tantomeno nel trash, cioè senza… il tocco d’artista. E allora si sarà pensato bene (Onorati) di “impreziosirlo” con qualcosa di potente e molto alla moda al tempo.
Resta qualche sottigliezza su cui fare luce:
- stando alla locandina da me pubblicata sopra Horse fever sarebbe uscito al cinema;
- sulla cover della videocassetta CVX leggiamo “copyright 1986”, cosa significa precisamente?
Penso anch’io che sia andata così.
Sì ho visto. Peccato che la locandina non sia datata. Nelle città che ho monitorato non ho trovato traccia di un’uscita con quel titolo, ma questo non vuol dire…
Che i diritti sono stati acquisiti nel 1986 e che quella dovrebbe anche essere la data di pubblicazione della vhs. Però questa cosa è da accertare, sia perché sarebbe precedente all’uscita in sala dell’altra versione (e ciò mi suona un po’ strano), sia perché Sharon l’ha recensita nel maggio 1987. Bisognerebbe chiedere a Carlo (che però da un po’ è sparito) se lui ha trovato traccia nella sua città (Bologna) di un’uscita in sala con il titolo Horse Fever.
La foto da me pubblicata era quella del venditore, potendo toccare la locandina con mano mi sono accorto che tutta la parte in basso con titolo e accrediti fu coperta, vedi tracce di scotch. Sicuramente si utilizzò un altro titolo e - presumibilmente - il nulla osta di un altro film.
Attendo i dati ministeriali che sono indubbiamente inoppugnabili però intanto mi diverto a ricostruire basandomi sulle prove raccolte. Potrebbe essere andata così:
Horse fever comprende la scena da Il capriccio di Paola girata di certo prima del segmento con la Siddi, l’amica e il cane che c’è in P… come pubertà, no? Horse fever esce nell’86 in video e sul retro si precisa che essendo per sola visione privata non necessita di nullaosta. Ma Onorati, conosciuto come un volpone, proietta il film anche al cinema (prima? Dopo? Durante lo stesso '86?). Come altri film “scomodi” o di difficile identificazione gli affissi presentano titolo sostituito e presumibilmente utilizzo di vecchio visto censura rispolverato. Poi magari a marzo dell’87 il film il nulla osta lo ha ottenuto veramente ed è uscito come P… come pubertà, e qui Onorati vuole alzare la “qualità”, elimina Carlotta e il membro legnoso e ci schiaffa quello vero e pure la scena col cane.



