Piccoli Commercianti vs. Grande Distribuzione

ma anche io mi schiero nettamente dalla parte dei centri commerciali e delle aperture prolungate, casomai egoisticamente però tant’è

poi comunque io non so quale sia la realtà nelle vostre città, ma nella mia i piccoli esercizi alimentari sono finiti quasi tutti in mano ai pakistani

i quali sono gentili, sono aperti la domenica e i giorni festivi, la notte fino talvolta alle 2-3 e riescono ad avere prezzi assolutamente competitivi con la grande distribuzione

com’è sto fatto? non saprei… bisognerebbe chiederlo a chi si è fatto i milardi vendendo mortazza per decenni senza che nessuno

peraltro da certi discorsi sembra quasi che andare in un unico posto per fare la spesa invece che girare trenta negozietti o avere bisogno di qualcosa alle 10 di sera sia il cruccio di una persona annoiata

non so voi… ma io di fare la spesa ho poca voglia e pochissimo tempo, e non perchè devo lavorare come un matto tutto il giorno ma perchè a parte il mio impegno orario preferisco farmi un branco di cazzi miei piuttosto che perdere la giornata appresso a bottegari…

Uno dei rimedi è di specializzarsi. Sto notando una serie di salumerie che sono diventate negozi di gastronomia locale da far venire l’acquolina anche a Bud Spencer in quel film che non mi ricordo…

Non tutti hanno la possibilità di far la spesa in pausa pranzo, e non tutti riescono ad uscire in tempo dall’ufficio per far la spesa. Le famiglie sono sempre di meno (e ormai entrambi i coniugi lavorano), i single sempre di più, quindi negozi aperti fino a tardi non sono un’aberrazione, sono una comodità e per molti una necessità. Piantiamola di fare i provinciali.

e poi anche la storia dei meno camion (con il rispetto per le ricerche citate) mi sembra una gran minchiata stile i vantaggi per i lavoratori della legge biagi.

È un calcolo molto semplice. Per rifornire i centri commerciali bastano pochi grossi camion, per rifornire le zie marie un esercito di camioncini.

Appunto, m’ero dimenticato questo punto. Tutta la g.d. ha subito implementato i doppi prezzi lire/euro, le zie marie non prima di aver ampiamente lucrato rialzando i prezzi, a tutto svantaggio delle persone anziane che normalmente si riforniscono da loro.

Tutto vero. la g.d. ha aiutato a scremare molti negozi in eccesso gestiti da incompetenti che vivevano situazioni di rendita.

No, hai solo citato una parte della “legge economica”. Se non posso farti concorrenza sul prezzo differenzio il prodotto e ottengo un vantaggio competitivo dalla differenziazione.

È il caso classico dell’Ikea. È arrivata a Milano e i mobilieri di Lissone (ex capitale mondiale del mobile) ridevano dicendo che erano mobili scrausi. ma intanto si son persi il mercato di seconde case e giovani, che andavano lì e trovavano mobili con design più accattivanti e più economici. Pian piano Ikea ha creato anche linea di maggior qualità e più care, e i clienti che già andavano lì hanno cominciato a servirsi dell’ikea anche per i mobili più “seri” o “importanti”, e i brianzoli ottusi di Lissone l’hanno giustamente presa in quel posto. Chi è sopravvissuto? Quelli che hanno rinnovato la gamma puntando a mobili di lusso, nuove tecnologie e prodotti customizzati sulle esigenze della clientela, gli altri a casa.

Per quanto riguarda i negozi di CD, è un altro caso sballato. Perché devo pagare un Cd 3 euro in più dal negozietto sotto casa, quando se vado al Saturn lo posso ascoltare e mi costa pure meno? Oltre al fatto che lì la concorrenza è anche diversa: io i cd da anni li compro su play.com, spedizione gratuita e prezzi più bassi, perché dovrei perdere tempo in un negozio di cd. E anche in questo caso, chi ha saputo differenziarsi è sopravvissuto e ha prosperato, ad esempio i negozi che offrono CD difficili da trovare. La stessa cosa per i DVD: resisteranno gli specializzati con un servizio “su misura”, stile Bloodbuster, Kultvideo o Thrauma, gli altri a casa.

Appunto. Questi sono veri commercianti che riusciranno sempre a ritagliarsi una nicchia rispetto alla g.d.

Pienamente d’accordo sulla necessità di specializzarsi.Ho conosciuto personalmente gestori di piccoli negozi che tirano avanti dignitosamente perchè offrono prodotti diversificati,laddove altri mantengono un profilo basso e si fanno fottere dalla concorrenza dei grandi ipermercati.Un esempio tipico è quello delle librerie:è chiaro che le novità Mondadori le trovi all’ipermercato a prezzi scontati,e un piccolo negozio se vuole sopravvivere deve aggiornarsi(da qui la necessità di librerie settoriali-esoterismo,turismo,spettacolo,ecc.).Chi non lo fa è destinato a fallire,si chiamano “leggi di mercato”.Però,teniamo presente una cosa:gli ipermercati spesso vengono favoriti anche a livello legislativo,molti librai indipendenti vengono penalizzati sulle forniture dei testi in mille modi che non sto ad elencare(vi basti pensare che tante novità escono in sordina negli ipermercati con un giorno d’anticipo rispetto al circuito delle normali librerie,già scontate del 15%).Questa è concorrenza sleale,i negozianti indipendenti hanno comunque ragione a lamentarsi(che poi abbiano le loro colpe è pacifico,ma i fatti non cambiano).

alma secondo me tu hai una visione un po distorta del tutto. e l’esempio e l’ikea. la gente all’ikea ci va perche costa meno. altro che design accattivante. all’ikea ci vanno praticamente tutti perche tutti navigano con lacqua al collo e non arrivano a fine mese quindi si comprano il mobile con 30 euro. bella forza fare concorrenza ai mobilieri di lissone. sai chi cazzo se li puo peremettere altri mobili che non siano l’ikea. nel mio caso (che e quello della gran parte delle persone che conosco e frequento) l’ikea non e una scelta. e l’unica alternativa. altrimenti ci sono i mobili regalati da qualcuno, il mercatino dell’usato e quelli che trovi in discarica.

Quanto alle aperture che provinciali e provinciali. Io la spesa la faccio entro le 19 e 30 oppure al sabato. ed e stato cosi anche quando lavorarvo su turni fino alle 24. essedo una persona che ha conosciuto i turni e si c’è bruciato un pezzetto di vita RIFIUTO per principio di accedere a servizi di qualsiasi tipo in orari extra “umani”. quindi tieniti pure negozietti tenuti aperti da disperati etnici fino alle 22, i centri commerciali fino alle 21 e centri commerciali la domenica. per me la domenica si riposa. e la sera pure.

quanto ai cd ti conviene prenderlo al negozio per il semplice fatto che se continui cosi fra un po avrai solo saturn e li troverai solo i cd che prendono loro. e punto scelta. guarda che la storia di chi si e specializzato e tira e una enorme cazzata. un caro amico (che slog conosce bene) e che anni fa con la specializzazione aveva spaccato il culo a tutti i negozi di milano ora se la vede pietre pietre e DEVE spingere sul merchandising perche fra internet e ricordi che ti vende il punk e il metal a 9,90 di dischi non ne vende più. e stiamo parlando di uno dei negozi più settoriali di MILANO:!la stessa milano dove 6 mesi fa ha chiuso supportifonografici e dove di sto passo chideranno tutti i negozi di dischi come e successo alle videoteche del postblocbuster

a me piacerebbe che si avesse l’onesta di dire: son pigro e voglio risparmiare i 3 euro. ok. solo che poi tutta sta morale alle zie marie che contano il centesimo non la capisco ed inoltre preferisco sempre farmi fottere i soldi da zia maria che da un pezzo di merda di direttore di centro commerciale.
per essere gentili.

Quoto, e aggiungo: si ha un bel parlare di negozi specializzati per libri e cd e video, ma ragazzi, parliamoci chiaro: il negozio piccolo se vuole sopravvivere deve vendere, e le cose di nicchia, per definizione, attirano un numero limitato di acquirenti. Certo, magari esperti e affezionati, ma comunque limitato. Vuoi prendere i cd da Saturn? Perfetto, ma trovi comunque solo la roba che tengono loro, ovvero il maninstream, che mettetela come volete ma resta sempre il 90% del mercato e un negozio ‘di nicchia’ con il 10% rimanente non ci campa, non ci sono cazzi per nessuno, di solito anzi campa con il 90% di roba mainstream che poi gli ‘finanzia’ la possibilità di tenere le cose di nicchia per gli appassionati… gli togli quello e il negozio chiude (come infatti succede sempre più spesso a Milano), e alla fine tu acquirente di cd troverai sempre e solo quelli del Saturn. Idem dicasi per i libri, quanta gente credete che compri i libri di case editrici piccole o di autori poco conosciuti (o sconosciuti proprio)? Le librerie campano sui titoli di maggior richiamo, e poi tengono le cose ‘minori’ per i conoscitori, ma se dovessero tenere solo queste sarebbe finita. Per esempio, a Milano la Libreria Del Giallo (posto ultra-specializzato, attentissimo alla clientela e foriero di continue iniziative di cui si può solo dire tutto il bene possibile) è a rischio chiusura da anni per scarse vendite. Fate voi…

Molta gente va all’Ikea perché costa meno. Quando non avevo una lira e dovevo accattarmi qualche mobile cheap ho iniziato ad andare all’Ikea. Perché? Perché i mobilieri di Lissone mobili cheap non ne facevano. Poi la mia disponibilità economica è aumentata, ma son rimasto all’Ikea, semplicemente ho preso i loro mobili più cari. Vuoi un armadio per i vestiti?

69€

oppure 895 €

E roba di design c’è eccome.

Quanto alle aperture che provinciali e provinciali. Io la spesa la faccio entro le 19 e 30 oppure al sabato.

Tu. E gli altri??? È questa la mentalità provinciale…

quanto ai cd ti conviene prenderlo al negozio per il semplice fatto che se continui cosi fra un po avrai solo saturn e li troverai solo i cd che prendono loro.

C’è Internet…

e punto scelta. guarda che la storia di chi si e specializzato e tira e una enorme cazzata. un caro amico (che slog conosce bene) e che anni fa con la specializzazione aveva spaccato il culo a tutti i negozi di milano ora se la vede pietre pietre e DEVE spingere sul merchandising perche fra internet e ricordi che ti vende il punk e il metal a 9,90 di dischi non ne vende più. e stiamo parlando di uno dei negozi più settoriali di MILANO:!la stessa milano dove 6 mesi fa ha chiuso supportifonografici e dove di sto passo chideranno tutti i negozi di dischi come e successo alle videoteche del postblocbuster

Mica vero. Un sacco di videoteche sono sopravvissute fornendo un servizio diverso (distributore 24h) e prezzi più bassi, ad esempio.

Tieni presente che a Torino una libreria del giallo è fallita una decina d’anni fa.Il motivo è semplice:settoriale quanto vuoi,ma gira gira i titoli erano gli stessi che beccavi in altre librerie generiche(alla fine le case editrici son sempre quelle).Diverso è il caso di librerie veramente settoriali:dei miei amici mandano avanti una delle più antiche librerie esoteriche di Torino,i loro testi da altre parti non li trovi e fanno affari anche attraverso ordini per corrispondenza(ci sono clienti che scrivono da Israele,per fare un esempio).Da quando c’è la nuova gestione gli affari sono migliorati,il che domostra che anche avere un dirigente di polso aiuta.Ad esempio una libreria che conosco è in crisi perchè il proprietario è un ameba che neanche si sogna di farsi pubblicità,poichè “costa troppo”.Il discorso DVD-CD è già diverso,visto che per quanto ti specializzi certe cose destinate al pubblico di nicchia poi escono a prezzi più economici anche in edicola(vedi AYP e Minerva per i DVD).Infatti i piccoli negozi specializzati in musica e home video hanno vita difficile,i loro affari spesso migliorano grazie al noleggio di film e alle play station.

boh

io sinceramente non capisco in termini generali per quale ragione la domenica funzionano gli autobus, i treni, la tv, le edicole di turno e non possa essere aperta anche una banca, un ufficio postale, un negozio che non sia un fioraio o l’inps per fare una pratica

perchè mi devo scapicollare uscendo dal mio lavoro a fare la spesa o prendermi mezza giornata di ferie per andare in banca quando potrei fare queste cose nei giorni festivi che magari non ho un cazzo da fare e passo la giornata a guardare domenica in

sul discorso specifico dei libri, cd e dvd inoltre si fa un gran parlare dei centri commerciali, ma dove li mettiamo allora i negozi on-line dietro i quali ci può essere fisicamente anche solo una cameretta che su molte categorie di prodotti tengono testa benissimo perfino alla grande distribuzione?

allora bisogna pure smettere di fare acquisti su internet perchè si danneggiano i negozietti e la pluralità dell’offerta? suvvia, mi sembra un discorso un pò folle

infatti secondo me la domenica non covrebbe funzionare NIENTE
o chi lavora dovrebbe avere degli stipendi tali da far paura.
guarda caso invece chi lavora la domenica e sempre uno sfigato e lo fa per maggiorazioni da fame. almeno i dipendenti.
quanto ad internet sono ben consapevole che ogni acquisto che faccio in rete e un proiettile sparato a negozi di dischi e dvd. e quindi ai miei stessi sogni visto che da piccolo avrei voluto lavorare in questi settori…

Il mio caro adagio recita:
Puoi fregare tanta gente per un po di tempo o fregare poca gente per sempre, manon puoifregare tanta gente per sempre.
Sono straconvinto che ci si comincia a rendere conto dell’importanza dei piccoli bottegai e per me si arriverà alpunto di equilibrio nel quale uno i grossi acquisti ad esempio di cibo e confezonati vari di marche conosciute li fa all’iper mentre per la carne il pesce e la minutaglia buona sana e certa se la compera dal bottegaio il quale avendo capito il suo ruolo (per lo meno chi riesce a restare) fornisce un servizio qualitativo migliore.
E’ palese che se si fa la concorrenza ad un mostro sul suo stesso terreno si perde, devi cambiare strategia.
Io faccio cosi con tutto e mi trovo benissimo, compro ikea o meno, compro on line o no dipende, se cerco assistenza il pc lo compero da uno che so dove ha il negozio cosi gli rompo il cazzo ogni santo minuto se non funzia, se lo piglio on line col cazzo!
Stessa cosa per il cibo, fanculo la coop e la sua merdosa carne tritata mescolata con quantità industriali di grasso, fanculo alle sue bestie del cazzo, io la compero da Travi ed è INDISCUTIBILE la differenza, io l’ho provata.
Sarà cosi ve lo assicuro.
Mangiati la pasta del pastificio Martone di Gragnano poi mi dici se è uguale alla merda trafilata al teflon della barilla e se assorbe meglio il sugo e senti il sapore del grano con questa trafilata al bronzo a lenta essicazione.
Alma lo sai vero cosa succede alla lenta essicazione invece che a quella fatta dalla barilla nei forni ventilati?

Chiaro. Io solo De Cecco o Pasta Latini di Osimo:

http://www.latini.com/it/index.php

Ma poi tutti questi piccoli commercianti che chiudono, questi camionisti che non hanno più lavoro perchè non hanno di che girare per la città, questi poveri mobilieri di Lissone disoccupati, come faranno a campare? Mica inizieranno a studiare l’informatica, spero, che quì il settore è già abbastanza saturo!

Te la raccomando la grande distribuzione… :mad:

Leggete un po’ qui…

La mafia è servita di Paolo Biondani
Estorsioni, lavoro nero, tangenti. Così la criminalità controlla l’agroalimentare. E i prezzi volano alle stelle

La mafia è in tavola, tra la verdura e la frutta. Il mercato agroalimentare italiano è strangolato da una catena di vincoli commerciali, squilibri economici e dazi illegali che danneggiano la massa dei piccoli produttori. Favorendo la nascita di nuovi sistemi, poco visibili ma molto insidiosi, di condizionamento mafioso.

Per misurare l’assurdità dei meccanismi di funzionamento di questo settore-vetrina del made in Italy, uno dei pochi che in teoria sarebbero in grado di resistere alla crisi, basta entrare in uno a caso dei grandi supermercati all’ingresso di Vittoria, capitale siciliana del pomodoro ciliegino (la versione senza marchio del più celebre Pachino). Sulla vaschetta-standard da mezzo chilo, l’etichetta documenta che il produttore è un agricoltore locale. Il contenitore in plastica con l’ortaggio fresco, però, risulta confezionato da un grossista di Fondi, in provincia di Latina. Per passare dai campi di Vittoria ai supermercati di Vittoria, insomma, questi pomodorini tondi hanno percorso un viaggio di andata e ritorno di 1.636 chilometri. Un nonsenso finanziario, ambientale ed energetico. Che però non sorprende gli addetti ai lavori, prime vittime di questa e altre distorsioni della filiera alimentare. Che spesso nascondono forme di parassitismo criminale, cresciute fra speculazioni affaristiche e corruzioni…

prosegue su http://espresso.repubblica.it/dettaglio/la-mafia-e-servita/2083504&ref=hpsp

Non si discosta tanto dal proclama x le europee della Fiamma Tricolore che ho sentito ieri su Studio TV 1 facendo zapping…:confused:

Un’altra cosa che ho imparato da una miriade di libri letti sull’argomento è:
Quando una cosa costa poco, qualcuno o qualcosa la paga per te.
E le cose che costano poco oggi vanno a ruba, perchè la tv e i media trasmettono l’idea distorta che quantità è meglio di qualità.
Mi batto alla morte, per tutto questo, e sul discorso dei lavoratori che fanno i turni alla coop fino alle 24.00 ci rido sopra, turni da fame di sei ore.
Schiavi sempre disponibili, pronti a sacrificarsi per un’idea di benessere che non esiste.
Il dramma è che ci credono in molti.
Ma NON tutti.

Faccio presente che la coop comunque è già cara.

Perchè inizia ad avere il monopolio.
Si fa sempre cosi, prima prezzi bassi per influenzare il mercato, poi estrometti quelli che non riescono a starti dietro con i prezzi, infine quando ti sei tolto di mezzo una bella fetta di concorrenza aumenti i prezzi.
Ma non è tutto cari miei, presto o tardi vedrete negli scaffali solo robaccia marcata coop, già ora si inizia a notare la scomparsa di alcuni alimenti dai a favore del blasone coop.
Ma inculano voi, non me.

Neanche me se è per quello.
Io non compro alla coop.