Andando a frugare tra i miei manifesti mi è ricapitata tra le mani questa fotobusta, che avevo acquistato ad una fiera per l’incredibile aura trash che emanava (guardate Fangareggi che fissa il seno a punta della signorina al suo fianco! E dovrebbe essere un film per ragazzi!!! Grande Sergio Pastore!)
Mi son messo a cercare info sul film ma non trovo quasi nulla, né filmtv, né cinematografo, né mymovies, né italiataglia…
Solo si trovano due righe sul sito del Giffoni, dove è stato in concorso (speriamo che ne conservino una copia in archivio!)
Proprio non circola? Non vi è mai capitato di trovarlo in qualche elenco di collezionisti scambisti di vostra conoscenza?
Sembra che abbia un bel potenziale trash, l’alchimia magica c’è tutta, almeno sulla carta (Sergio Pastore, Moira Orfei, Giorgio Ardisson, Nico Fidenco, Padre Antonio Lissandrini - sapete chi sia?!? - nel ruolo di se stesso, la bambina asiatica accreditata come Fior di Loto…)
Mi rispondo da solo, è stato uomo di punta della chiesa nel dopoguerra, ha collaborato alla sceneggiatura di Francesco Giullare di Dio e soprattutto è stato il cappellano della Lazio!
Cosa ci fa a recitare accanto a Ugo Fangareggi e Moira Orfei?
Eh, alla fine a stare fra i giocatori ti girano troppi soldi intorno ed è dura essere ligi alla regola francescana…
…ma forse stiamo andando un po’ troppo OT
Mi deludete… la prima cosa da fare in questi casi è identificare la bionda con le tette a punta! Citata sulla fotobusta e sull’IMDB, trattasi di Livia Romano:
Del film, di cui pare oggi sia sopravvissuta solamente una copia senza audio (fonte @Paolo_Tarsis ), si può visionare (con coraggio) una riedizione del 1990, intitolata VIAGGIO DI NOZZE IN GIALLO. In pratica Iurlaro (braccio destro di Pastore, a cui è accreditato questo montaggio) assemblò gran parte delle sequenze di Pin (che era rimasto inedito perché mancavano dei soldi) con sequenze ex-novo in cui Claudia Cavalcanti impersona una giornalista che intervista Giovanna Lenzi nei panni di un rinomata autrice (!) che sta ultimando un romanzo per ragazzi (ovvio pretesto per poter mostrare le sequenze provenienti dal suddetto film), commentando il tutto alla buona con musiche da library. In realtà neanche questa truffaldina riedizione uscì, visto che quest’orrore venne assemblato solo e solamente per poter intascare i soliti finanziamenti dallo Stato, senza quindi reale interesse per una distribuzione. Terribile e assolutamente stucchevole il modo in cui la Lenzi (a cui probabilmente si sono ispirati gli sceneggiatori di Boris per il personaggio di Corinna) giustifica le imbecilli scenette di Pin, sottolineando inesistenti ed improbabili morali didattiche ed eziologiche, mentre gli occhi del povero spettatore devono sorbirsi scene dal poverissimo pseudo-fantasy-pseudo-film di Pastore. Per gli ardui temerari, lo si vede a pagamento tramite link del CSC.
Davvero interessanti queste info, ora spunta fuori ancora un altro film di Pastore fatto riciclando vecchio materiale di seconda scelta riassemblato alla bell’e meglio.
Se però effettivamente il film originale non fu mai doppiato, mi chiedo che cosa venne presentato al Giffoni… C’erano in sala un’orchestra e due o tre lettori che doppiavano i personaggi in presa diretta???
Davvero un film scalcinato e sgangherato, che sta in piedi con lo sputo e vive di voli pindarici sconclusionati, tenuti insieme tra di loro da una trama esile e costantemente tirata per i capelli.
Ugo Fangareggi nei panni del Pierino più improbabile della cinematografia italiana, penso il ruolo più imbarazzante della sua carriera di caratterista (e questo è tutto dire).
Sbalorditivo come il film alterni gags a sfondo sessuale totalmente fuori luogo in un prodotto per ragazzi (INCREDIBILE il personaggio della Romano, che praticamente interpreta una maestra libidinosa e sexy-flexi) a spiegoni consistenti in interminabili pippotti dal contenuto socio-psicologico.
Forse qui sto osando, ma mi è sembrato di riconoscere nella poverissima canzoncina del main theme (eseguita solo con voce, pernacchiette e chitarra acustica) l’inconfondibile stile di Italo Vegliante - ne sono quasi certo.
Gli spezzoni “nuovi” con la Lenzi e la Cavalcanti grazie al cielo sono pochi, uno all’inizio, uno a metà film e uno alla fine. Per il resto mi sembra che il grosso del girato di Pin il monello sia stato mantenuto, anche se manca un personaggio che ha rilevanza nelle immagini promozionali del film (si tratta di quella specie di sarto pingue che si vede sia nel manifesto che nella fotobusta).
In ogni caso a me continua a sembrar davvero strano che la prima versione, Pin il monello, non sia mai stata ultimata. Come si giustificano allora queste locandine e manifesti vari che girano e la fantomatica proiezione al Giffoni?
Sarebbe interessante contattare la Lenzi o la figlia per avere notizie più precise riguardo a questo film che spero un giorno o l’altro di visionare, anche semplicemente nella versione di Iurlaro. Da quanto dici sembra veramente un nust see!!!
A proposito di opere dedicate all’infanzia, ricordo che in quel periodo Giovanna Lenzi, consorte e musa abituale del regista, oltre a partorire tramite la sua geniale mente il copione di codesto assai probabile capolavoro (all’incontrario), tentò di imporsi, fortunatamente senza successo, come personaggio per bambini!! Accompagnata da un non meglio identificabile “piccolo coro pop” (sic!), licenziò infatti un agghiacciante 45 giri dal titolo “Nasoritto”. Nell’altrettanto agghiacciante copertina, la nostra si presentava ai malcapitati pargoletti con improponibile acconciatura, ghigno a metà fra il sadico e il depresso e con in mano un’inquietante margheritona gigante, frutto forse di qualche manipolazione genetica malriuscita.Ascoltare per credere sul sito “Orrore a 45 giri”.
Ascoltata la canzoncina. Terrificante. Ci sono più affinità col pupazzo di “Saw” (la voce della Lenzi, tutte quelle domande…), che non con Sbirulino. Il quale, a confronto, è Sinatra…