Prénom Carmen (J. L. Godard, 1983)


http://www.imdb.com/title/tt0086153/

Ma perchè G.Curti nel presentare i suoi film d’autore non evidenzia sulla fascetta che sono in versione integrale? (Quante perplessità ad esempio all’acquisto del dvd FEMME PUBLIQUE temendo che fosse la versione molto tagliata uscita in sala e poi in VHS!).

Versione integrale dunque, in francese e italiano, di questa Carmen di Godard con immagini fullscreen di buona qualità. Interessanti gli extra con interventi di B.Bertolucci, E.Ghezzi e del critico A.Labarthe (sottotitolato) che spiega con parole pacate e comprensibili il cinema di Godard.

Nei panni altalenanti di Carmen (che da sigaraia è diventata rapinatrice di banche forse per problemi di cassa integrazione) l’attrice ventunenne MARUSCHKA DETMERS al suo esordio cinematografico o quasi. Attrice un po’ grezza ma di grande bellezza che il regista si diverte a spogliare (anche completamente) e a rivestire in continuazione.

La scena più bella è a metà film con Carmen che, rimasta con le sole mutandine ROSSE, lotta con l’amante/gendarme Joseph per non farsi portare via anche quelle!.

Premiato a Venezia da una giuria di soli registi(!) tra i quali B.Bertolucci che, nell’intervista presente negli extra, dichiara:

“Leone D’Oro giustamente assegnato a Godard per aver rappresentato, con questo film, il vuoto degli anni 80”.

Film che si può anche rivedere grazie alla Detmers!.

Film davvero del cazzo, a salvarsi è solo la bellezza della Detmers, generosa nell’esibire il corpo che madre natura le ha dato. Godard al suo peggio, davvero odioso: pretenzioso, presuntuoso, sommamente irritante, con la puzza sotto il naso dell’intellettuale (o presunto tale) snob e ben lieto di essere “criptico & incomprensibile”. E Bertolucci ha contribuito pure a premiarla a Venezia, una cagatona simile. Se poi è finito sulla sedia a rotelle, allora forse Dio esiste… Il disco Raro è fin troppo buono, per 'sto filmaccio!
P.S. Molto meglio il Godard di “Detective”, anno 1985. Pure questo in ottimo dvd Raro.

La Detmers (che poi è quella del celebre pompino di Diavolo In Corpo se qualcuno non la ricordasse) era davvero stupenda.
Adesso credo che lavori soprattutto in tv, quando stavo in Francia credo di averla vista più volte in serie e film tv prodotti lì, sempre in piccoli ruoli.

En passant, trovo di pessimo gusto la battuta sulla malattia di Bertolucci.

L’ho scritto incazzatissimo, consapevole (anzi, SPERANZOSO) di qualche “reazione”. Neppure io scherzo sulle malattie, ma quando certa gente se lo merita, col cazzo che faccio il “politicamente corretto”: il “gusto” c’entra assai poco. Semplicemente, quando ci vuole, ci vuole…

Quindi Bertolucci “si merita” la sedia a rotelle perché ha premiato un film che a te non è piaciuto?

Mica solo per quello, dai. Anche per certi suoi film. Quando i registi “toppano”, credo che augurare loro disgrazie sia cosa naturale. Non facciamo gli ipocriti, via.
P.S. Occhio, siamo OT. E pur apprezzando certe opere del BERTOLOCCIO, nel complesso - parafrasando Harvey Keitel ne “Le iene”- “per me può andare a cagare”. Detto tutto.

Per me il Leone d’oro ad un film ostico, contro tutti i gusti come Prenom Carmen è un atto di coraggio, altro che una pirlata.

Mah, per me non è affatto naturale, direi che su questo siamo proprio lontani anni luce, e non è certo questione di ipocrisia.

In ogni caso per me “Prénom Carmen” non è affatto una ciofeca.
Ok, sarà pretestuoso, antinarrativo, inconcludente, noioso, confuso e tutto quello che si vuole ma a me questa rilettura assolutamente anomala della Carmen di Bizet è sembrata affascinante.
Che poi la Carmen mi sembra sia solo un pretesto per parlare d’altro. A dire il vero non ho capito esattamente di cosa ma sono comunque rimasto a seguire il film perché in qualche modo mi ha coinvolto e affascinato, fosse anche solo per il linguaggio usato.
Sul fatto che non sia il miglior Godard mi sembra che siamo tutti d’accordo ma onestamente non me la sento di liquidarlo come una boiata.

Di questo film avevo una vhs in francese con sottotitoli in francese uscita in Italia per la serie SPEAK UP! (che nella sua versione francofona ebbe vita breve, mi sa)

Guarda, per me è naturalissimo, e potrei farti i nomi di almeno una mezza dozzina di registi che vorrei “six feet under” per i loro CRIMINI SU CELLULOIDE. Tornando - finalmente - al film, è per me il perfetto esempio di “godardismo spinto”, antipatico e sgradevole, che cerca di mascherare il suo vuoto pneumatico facendo sentire lo spettatore un povero scemo. Godard è per eccellenza l’archetipo dell’ “intellettuale de sinistra” (vil razza dannata!!) che dice al suo pubblico “Io sono meglio di voi, sono più colto e intelligente, chi capisce il mio cinema è bravo e bello mentre gli altri che non lo capiscono sono idioti totali”. Quando forse è lui stesso a non capire un beneamato cazzo di quel che mette in scena. Nella filmografia dello svizzero (non è francese, occhio!), forse ancora più irritante e incomprensibile è “Helas pour moi!”, pasticciaccio brutto del '93 che vide coinvolto pure Depardieu. Insomma, citando il sempre utile Fulci, parliamo davvero di un “regista da abbattere”…
P.S. Salvo e apprezzo invece, fra i comunque TROPPI film del regista, “Detective” e “Il disprezzo” (gran film tout-court!). Per Arek: se contribuisci a premiare una boiata pretenziosa e irritante, sei solo uno stronzo, mica uno coraggioso. Ricordo ancora con orrore il festival di Cannes '99, dove i premi maggiori se li spartirono due robacce immani come “Rosetta” (ma chi cazzo li finanzia, i Dardenne?!), e “L’umanità” di quell’altro “aspirante Godard” chiamato Bruno Dumont. E a capo della giuria c’era David Cronenberg, mica un sordocieco…

Per me i registi da abbattare sono altri, dall’ultimo Pupi Avati a Paolo Virzì.
Godard ha regalato grandi film, magari non tutta la sua filmografia è esaltante, ma Fino all’ultimo respiro o Questa è la mia vita hanno cambiato il modo di concepire il cinema. Piaccia o meno.
E la palma d’oro a Rosetta è per me sacrosanta, è un film incredibile sul dolore portato sul corpo di una giovane ragazza, non mi stupisce che Cronenberg l’abbia premiato.

De gustibus, che ci vuoi fare :slight_smile:

Comunque non credo che Godard faccia sentire stupidi gli spettatori, a quello ci pensano altri film, in maniera molto disonesta.
Godard gioca e ti invita a stare al suo gioco.

Godard ti guarda e ti dice “Sei uno scemo, quello intelligente e figo sono solo io”, altro che “invitare al gioco”. Su Avati ti dò ragione, fa appunto parte della mia “lista nera”. “Rosetta” è altro cinema intellettualoide inutile e dannoso, e l’unico dolore che ho avvertito era agli occhi e ai testicoli, MIEI. La ragazza? Fosse stata nuda, il film ci avrebbe guadagnato. Il valore di “Fino all’ultimo…” e di altri film dello svizzeraccio lo riconosco, ma se guardi la sua filmografia NELL’INSIEME troverai tanta, tanta, anzi TROPPA roba aberrante, a livello cinematografico E ideologico (il suo maoismo nei '60…roba da brividi!). E mò basta con 'sto stronzo di Godard, su…