Oscuro, almeno per me, film dei primi anni 70 che urla SLEAZY fin dalla prima inquadratura, e in effetti mantiene le promesse.
La storia è semplice (si fa per dire): una ragazza minorenne, scappata di casa, va a stare nell’hotel di proprietà di una zia che non vede da anni.
L’hotel è popolato da insoliti personaggi: un prete – o presunto tale - gay, una anziana rimbambita, un giovane e strano fotografo; e a dire il vero neanche la zia sembra del tutto in sé.
La ragazza ha la sensazione di essere spiata, e inoltre inizia a trovare bigliettini a lei indirizzati.
Il film ha un’atmosfera piuttosto malata, soprattutto per quanto riguarda le strani abitudini del fotografo, abitudini di cui a un certo punto veniamo a conoscenza.
Sicuramente è un’immagine che non dimenticherò facilmente, credo sia una delle cose più bizzarre che io abbia mai visto su pellicola – a livello visivo e concettuale.
Non è una pellicola priva di difetti e imperfezioni, intendiamoci, ma è interessante e vale la visione.