Prometheus - Ridley Scott, 2012

Visto ieri sera, e dopo la visione non posso far altro che accodarmi ai dubbiosi, nel senso che purtroppo (per Zardoz, più che altro :))
non è un capolavoro. L’inizio è strepitoso, la confezione lussuosa, ma, seppur non vero che abbia gravi errori di sceneggiatura come sostiene Mazzarella, è un concentrato di cose già viste… 2001 Odissea nello spazio, Alien, ecc. ecc.
Certo, in tema di fantascienza ben poco ormai c’è da raccontare…
Godibile, buon film, ma nulla di stravolgente. Come Cosmodrome, se ci si accontenta di vedere un po’ di sana fantascienza, allora va benissimo.

Comunque anche la scena dell’aborto del feto alieno è qualcosa di visto e stravisto, già abbondantemente trattato ad esempio da Brian Yuzna in Progeny e comunque è impressionante la vitalità della ragazza…dopo esser letteralmente sventrata si alza e corre come se nulla fosse.
Mi sembra che questa scena sia un qualcosa di gratuito e posticcio, messa lì per ravvivare un po’ il film con immagini forti e truculente. (a parte che la creatura è ridicola: un polipo preso al mercato del pesce…

Mai pensato che saremmo stati di fronte a un capolavoro. E in pratica, dopo due visioni (domenica pomeriggio e lunedì. A proposito: 3d o meno, vedetevelo se possibile in copia digitale, rispetto alla pellicola c’è un ABISSO di differenza!), mi unisco tranquillamente ai “dubbiosi”. Un buon film, da non perdere, ma con tanti difetti. Ovvero: troppi finali, ambizioni smisurate (di ordine filosofico-religioso: se non ti chiami Kubrick, certe cose son cazzi…), scena finale attaccata con lo sputo (tanto per far capire anche al più pirla del pubblico che questo, sì, certo, E’ un film della serie “Alien”!), personaggi di scarso spessore di cui poco o nulla ci importa. E infatti il cast, a parte la Theron (ottima) e soprattutto Fassbender (praticamente perfetto), ha come enorme palla al piede la Rapace, incolore e priva di carisma. Chi a suo tempo si è sbrodolato per i vari “Millennium”, per favore si ricreda: cosciotte tornite, gambe corte, faccetta carina e nulla più, la Rapace è una contadinella svedese, punto. Quando negli ultimi minuti le tocca addirittura “rifare” Ripley (Sigourney, perdonali!), lo sghignazzo (e l’imbarazzo) è assicurato. In positivo, c’è tutto l’apparato tecnico (complimentoni a scenografi e al direttore della fotografia Wolski) di primissima qualità, ma insomma è il tipico “minimo sindacale”. Comunque, gli incassi sono stati più che sufficienti per garantire “luce verde” all’annunciatissimo seguito (il sequel di un prequel, già). Certo, Scott dovrebbe mettersi da parte e lasciar spazio ad un regista più giovane, che garantisca un vero GRANDE film. Chessò…un Christopher Nolan! Sapete, un nome A CASO…
P.S. E a dirla tutta, prequel per prequel, è stato molto più onesto e coerente il “nessuno” Van Heijningen col suo “La cosa” anno 2011 che non il “venerato maestro” Scott. Brutta cosa la vecchiaia, per certi registi…

“Spettacolare”, nel senso recintato del termine. Un’ interessante vetrina in cui sono esposti passato, presente e futuro alla rincorsa di quella moda di dare un prologo forzato a date pellicole. Intrattiene. A volte affascina. Ma non “decolla”. La seconda parte del film è certamente ricca di azioni sceniche, ma al termine della visione, oltre ad una fortissima sensazione di deja-vù, si ha l’ impressione di un disastro nella fase di montaggio. Quasi come se vi fosse un buco narrativo nella chiarificazione di certi eventi. Certo, potrebbe dipendere anche dalla sceneggiatura, ma francamente, a certi livelli, la vedo difficile. Sarei curioso di sapere quanto è stato sforbiciato. In ogni caso, è chiara l’ ispirazione alle teorie di Zecharia Sitchin e alla dottirina dell’ “antico astronauta”. Concludendo, posso dire di aver trascorso una piacevole visione. Voto: 6,5 ! Alla prossima e grazie per lo spazio concesso.

Fausto Bellone

Visto mercoledì sera in sala Imax all’ Uci.
Due parole meritate sul rendering grafico assolutamente superbo, esperienza imperdibile per i 3dofili e gli hdofili. Graficamente perfetto, e non appena infilati gli occhiali, senza il classico tempo in cui l’occhio si deve abiture già subito con numerose altre proiezioni. A mio parere è un esperienza visiva di molto superiore ad Avatar.
Film dalla trama indubbiamente ben costruita ed affascinante, risolta forse molto velocemente nel finale ma per i suoi buoni 3/4 molto ben realizzato , a parte alcune evitabilissime scene di menate sulla fede e le domande filosofiche.
A parte questo sono rimasto piu che soddisfatto , come ipotetico prequel della tanto amata saga che a breve mi rivedrò in full immersion, può starci.

Finalmente, il (mio) film più atteso del 2012, visto ieri sera in 3D presso un UCI.

Si, in linea di massima mi è piaciuto, ma rimangono veramente troppi interrogativi e incongruenze coi suoi successori, forse lo si gusta di più come un film parallelo a sè, più che un prequel o per considerarlo tale, bisogna ragionare su un paio di cose:

Primo, bisogna mettere in chiaro che non siamo su LV-426, il pianeta dei primi due film, ma bensì su LV-233, un altro pianeta, questo già screma parecchi dubbi.
In un primo momento si è portati a pensare che l’ astronave con relativo alieno biomeccanico sia la stessa che vediamo nel primo alien, invece no, sul finale dicono chiaramente che sul pianeta giacevano diverse altre astronavi, quindi ben probabile che ve ne siano altre su altri pianeti. Potremmo ipotizzare che un altro alieno gigante fugge da LV-246 e precipita su LV-233 infettato dal parassita, posizionandosi cronologicamente subito prima il primo film.
Secondo, le giare nel salone con la testa la dicono lunga sul meccanismo di riproduzione degli alien, ossia una massa biotica in grado di alterare geneticamente l’ organismo ospite, trasformandosi in una sorta del buon vecchio face-hugger, nel film infatti vediamo, i vermicelli (tremendamente uguali a quello di ALH-84001) che diventano quella sorta di facehugger serpente e la dottoressa Rapace che genera un facehugger gigante, il quale contagia l’ alieno gigante e genera un primorde di alien.
Terzo, la missione prometheus è stata una missione senza ritorno di informazioni sulla terra, se no nulla avrebbe senso, Weyland sicuramente aveva già avviato il suo programma di colonizzazione e parallelamente ha deciso di prendere parte alla missione nella speranza di diventare immortale.
Quarto, inevitabile la giorno d’ oggi, l’ anacronismo tecnologico, secondo me si sarebbero dovuti mantenere alla tecnologia dei prodotti originali e non esagerare, con laser, lucine e ologrammi.

E comunque restano degli interrogativi:

-Che cosa significa l’ alieno all’ inizio che si beve quella roba e si disintegra? Conscio di un contagio decide di uccidersi?
-Che fine fa il geologo-punk, quello che si imbestialisce e ammazza tutti?

Un paio di considerazioni finali di cultura Alien-Gigeriana della quale son drogato, i più attenti avranno notato le “piramidi” su LV-426, che sono praticamente, l’ unico vero omaggio inedito a H.R. Giger, ispirate al design delle harvester di spezia (o Piramide Harkonnen?) del mai realizzato Dune di Jodorowski, poi spulciando in rete, qualcuno ha già pensato di fare delle belle foto comparative, dal sito http://www.thetechnicolourhour.com/blog/2012/6/17/prometheus-pyramid-designs-inspired-by-hr-gigers-work-on-fai.html

Bisogna considerare che viene operata (con anestesia) su un rarissimo/modernissimo lettino chirurgico, e dato che i fatti si svolgono cronologicamente di poche ore e dato il fatto che la si vede ingozzarsi di pillole e compresse, (presumo antidolorifici) la cosa diventa più che credibile e coerente a mio avviso.

No, anche qui tutto conta, lasciamo stare il concetto di organismo parassita, morfologicamente ci sta, ha un senso, non la vedo gratuita come cosa, è il frutto di un primo stadio di contagio, così come l’alien cagato dall’ alieno gigante non è uguale ai futuri, semplicemente perchè mancano dei passaggi, la saga di Alien ci insegna, che il parassita cambia in base al proprio organismo ospite.

Io l’ho interpretata come

l’origine della vita sulla terra, l’alieno cade in acqua e si disintegra a livello di dna, generando la vita sul pianeta terra

Azz… si ha un senso, infatti si vede il DNA disintegrarsi e poi ricostruirsi una volta in acqua, non ci avevo proprio pensato :oops:

Pulici su “Nocturno” di questo mese fa un panegirico molto spoileroso su questo film. Si è entusiasmato, vedi pagella sulle prime pagine. Buon per lui…
P.S. Il “gap tecnologico” rispetto al primo film (ambientato una trentina d’anni dopo) che tanti, fra cui gente con cui ho parlato personalmente, hanno rilevato, per me non esiste. Non dimentichiamo che la “Nostromo” era una “carretta dello spazio”, un cargo pieno di problemi e da “rammendare” continuamente. La “Prometheus” è essenzialmente un’astronave da ricerca scientifica, bella e tirata a lustro. Almeno su quello, Scott è “promosso”…

Nonostante avessi cercato di volare basso con le aspettative per me Prometheus è stato abbastanza deludente.
E’ davvero un film che rispecchia i tempi, tanto avanzato sotto il profilo tecnologico quanto involuto sotto quello narrativo. Profondo in senso stereoscopico ma emotivamente piatto.

Il primo, grosso problema è che si tratta di un film straparlato, a differenza delle prime opere di Scott ed esattamente come altri suoi film tipo Il Gladiatore. Un sacco di parole inutili, dialoghi didascalici e spiegoni che ammazzano in partenza ogni pretesa di suspense.
Un personaggio scollega la telecamera incorporata nella sua tuta, un altro personaggio vede chiaramente il gesto e le immagini che spariscono dal monitor per poi commentare fra sé “figlio di puttana… ha interrotto il segnale”. Cose di questo tipo.

Il secondo guaio - in parte collegato al primo, come dicevo - è la totale mancanza di senso del mistero o di suspense.
Non avrei voluto fare paragoni con Alien ma capita che Prometheus, oltre ad esserne il prequel, ne ricalchi parecchio la struttura. E allora, anzitutto nel capolavoro del '79 c’era una fantastica concezione della tecnologia che, se da un lato è arrivata a portarti tra le stelle, dall’altro è fallace e può lasciarti a piedi in qualsiasi momento. Oltre a essere un’idea totalmente credibile ancora oggi (basta pensare a uno smartphone di ultima generaziome che perde il segnale o s’impalla miseramente) tutto ciò non fa che creare quel senso di precarietà e isolamento che è l’anticamera della suspense.
In Prometheus invece si ritorna a una concezione della tecnologia infallibile alla Flash Gordon, in un tripudio di ologrammi touch sensitive del tutto incongrui con la cronologia posta trent’anni prima. Quel cazzone di Lucas con la sua orrida nuova trilogia di Star Wars ha fatto scuola.

E quindi, se il Nostromo atterra sul pianeta alieno in una scena critica e di grande tensione, costringendo poi l’equipaggio a terra per le riparazioni, la Prometheus plana giù in trenta secondi netti, pilotata in punta di joystick. La spedizione degli astronauti del primo film è fatta di fatica, pericolo, silenzi alieni in cui echeggiano le inarrivabili dissonanze di Jerry Goldsmith, segnali video che si interrompono lasciando i nostri nell’isolamento totale di fronte all’ignoto. In Prometheus gli scienziati della spedizione si infilano le tute più fiche che puoi immaginare, poi saltano sui loro mezzi e si dirigono a palla verso la destinazione con l’abbrivio di un branco di pasquettari coatti a bordo dei loro suv, il tutto senza smettere un momento di blaterare. E una volta giuntialla piramide misteriosa, basta scagliare in aria tre tecnologiche pallette che ti ritrovi con una mappatura olografica di tutta la struttura, mandando a farsi fottere ogni sensazione di mistero da qui in poi. Il tutto accompagnato dall’ululato d’orgoglio del geologo-punk, giusto perché nella stanza accanto potrebbero esserci in attesa i creatori del genere umano.La sensazione che ricavi da tutto ciò è che la spedizione sia avvenuta nel cortile dietro casa, non su un pianeta a distanza siderale e due anni di ipersonno.

Terza questione, quanti anni di galera bisogna dare allo sceneggiatore Damon Lindelof per aver creato dei personaggi tanto insulsi.
Io non mi ci metto neanche a fare paragoni con i magnifici sette di Alien - caratteri capaci di uscire dallo schermo anche senza occhialetti - dico solo che qui i personaggi sono stereotipati, superficiali nelle motivazioni e in certi casi anche molto stupidi.
La Vickers di Charlize Theron è una macchietta nel suo essere tutta d’un pezzo, mani dietro la schiena e perennemente incazzata, non si capisce mai bene perché.
Il capitano interpretato di Idris Elba gli è uscito meglio, salvo per alcuni comportamenti incomprensibili tipo.accorgersi col suo ologramma che nella piramide si aggira una minaccia per gli uomini bloccati dalla tempesta (il classico “bip” rosso alla Alien), per poi mollare i suoi impanicati colleghi con un “Vabbe’ rega’ io c’ho sonno vado a dormi’, se semo visti”.Notevole anche la scena in cui fa il verso a Gasperino il carbonaro.cioè quando Charlize Theron arriva sul ponte della nave attratta dalle dimensioni del suo ologramma e lui fa "Ma che voi scopa!’… vabbe’
Noomi Rapace e consorte timbrano il cartellino.
Peter Weyland è inguardabile, sia per il makeup osceno ai danni di Guy Pearce (i truccatori di J. Edgar dovevano essere nei paraggi) che per le motivazioni banali. Impiegare un bravo attore anziano pareva brutto.
Invece David, l’androide in ciabatte, è sicuramente più incisivo oltre a essere interpretato in modo convincente da Michael Fassbender. Però a parte l’imprescindibile dettaglio delle infradito non è che sia il primo androide gentile e sinistro a comparire nell’universo di Alien.
La coppia di copiloti sembra tagliata sul modello di Statler&Waldorf del Muppet Show. Completamente tagliati fuori dalla storia, ogni tanto si fanno vivi e buttano lì una battutina, fino al finale in cuisi convincono in tre-secondi-tre a suicidarsi col comandante e tutta la nave, sorriso sulle labbra al grido di “Su le mani!”.
Infine il premio come personaggio più idiota va alla coppia di geologi, il punk tatuato e il suo collega occhialuto. Dapprima il tatuatodecide di abbandonare gli altri scienziati perché “Io amo le rocce, invece a voi non ve ne frega un cazzo delle rocce, e allora me ne vado… chi viene con me?!” per poi allontanarsi con il suo amico e perdersi infallibilmente nella piramide aliena (ma non c’era la mappatura olografica a guidarli?). Dopo un bel girovagare questi Gianni&Pinotto dello spazio si imbattono in un orrendo cobra alieno e allora il geologo occhialuto, nonostante i sibili della bestiaccia, le impennate e un’altra decina di segnali chiaramente minacciosi, decide di giocarci e accarezzarlo come se fosse uno yorkshire, finendo ovviamente stritolato e soffocato assieme al suo degno compare.
In sintesi tutto fa pensare agli stereotipi di certe serie televisive, non a caso Lindelof è Mr. Lost.

La colonna sonora, ingrediente fondamentale in un film di questo tipo, è ordinaria amministrazione. Marc Streitenfeld non ci prova neanche a essere un po’ originale, al massimo ogni tanto infila un fraseggio di flauto che vorrebbe rifarsi alle sonorità epocali di buonanima Goldsmith, ma invano.

Il bello è che l’idea alla base di tutto non è neanche male e ho trovatogli umanoidi “ingegneri” davvero molto inquietanti, sia a livello visivo che nella loro imperscrutabilità da dei crudeli.Se il film fosse stato più visuale (come era nelle corde del primo Ridley Scott) e meno infestato da personaggi insignificanti, Promethus avrebbe lasciato il segno, e la scena iniziale è lì a testimoniarlo. Così invece il baraccone rischia pure di far addormentare qualcuno in sala.

Vabbe’ ho scritto un papiro ma capitemi, le prime immagini di Alien che abbia mai visto risalgono a un lontano “Sorrisi&Canzoni” del '79 ed erano proprio foto dello space jockey con il suo strabiliante aspetto biomeccanico mai visto prima d’allora. ‘Sto Prometheus l’ho aspettato un bel po’.

Non l’ho ancora visto in attesa di scroccare il BD, pero’ sto apprezzando molto alcune analisi, in particolare questa di Cosmodrome (anche se ovviamente potro’non condividerla in toto o in parte dopo…). Leggere che Lindelof e’ co-artefice non mi lascia buoni presagi pre-visione…

Dirò un’altra cosa, dopo aver affrontato due visioni due. E cioè che se alla guida ci fosse stato un altro regista, magari un esordiente “in affitto” (ed effettivamente all’inizio NON doveva esserci Sir Ridley al timone), e ne fosse uscito un film analogo, bè, personalmente sarei stato più generoso, nel giudizio complessivo. Insomma, poche balle: Ridley Scott DOVEVA fare un film migliore! Se poi il risultato è quel che è, sia colpa sua, della Fox, degli sceneggiatori, è un’altra faccenda…

Il mio disinteresse verso questo film è in gran parte dovuto alla presenza di Lindelof.
Non sarei andato a vederlo al cinema in ogni caso (non vedo più film doppiati) ma il blu ray è già disponibile e se non l’ho ancora preso è proprio perché sono certo che quel cialtrone di Lindelof rovinerà tutto quello che di buono ci poteva essere.

Il blu ray UK esce tra un paio di settimane e costa sulle 15 sterline.

Su Play l’avevo preordinato a 20,49 euro. Ora, il prezzo è 21,99 euro!

Gradevole giudizio di Cosmodrome, aiuta a tornare coi piedi per terra e scrostare tutto l’ entusiasmo degli effetti speciali.

Effettivamente ci sono troppe delusioni sul piatto della bilancia,[SPOILER] su tutte l’ alone di mistero che scrosta tutto, guarderemo il primo Alien consci di chi c’è sotto l’ elmo del bestiofono biomeccanico.

Il risibile make-up di Wayland, (e Yutani dov’è?), mi aspettavo solo che a un certo punto urlasse, “Gianluca! Dai CAZZO!”, il fatto di non utilizzare un attore anziano vero è davvero surreale, ne hanno usato uno solo per la disgustosa onicogrifosi con valgismo in allegato durante la lavanda dei piedi.

E a proposito di piedi, le infradito da donna del droide sono un dettaglio dannatamente fail, grazie per avermelo enfatizzato, è quel qualcosa che non ti finisce, che c’è e non si vede.[/SPOILER]

Premesso che a me la visione del film è piaciuta, sebbene nei limiti di una sufficienza piena, devo concordare con alcune perplessità sollevate da cosmodrone e da altri, in primis la scarsa caratterizzazione dei personaggi principale.
La scena dei due geologi (o meglio un biologo e un geologo) che si distaccano dal gruppo io l’ho intesa come una scusa per compiere delle ricerche “diverse” ordinate da Weyland. Comunque la scena col “cobra” alieno è di una stupidità pari alla sgallettata che fugge in uno slasher.
Mentre a proposito di questo “Un personaggio scollega la telecamera incorporata nella sua tuta, un altro personaggio vede chiaramente il gesto e le immagini che spariscono dal monitor per poi commentare fra sé “figlio di puttana… ha interrotto il segnale”.” devo precisare che in originale dice “figlio di puttana… mi hai tagliato fuori!”.

Alla fine la sensazione che mi ha lasciato è che questo è il PRIMO film di una nuova trilogia. Tutto (interrogativi, finale aperto, abbozzo di alien…) è stato pianificato per girare più di un film.

Sul biologo/geologo hai ragione, ho fatto casino io, me n’ero pure accorto ma tanto cambiava poco.
Riguardo la frase che in originale è differente, secondo me però cambia poco, nel senso che l’azione è talmente chiara e autoesplicativa che sottolinearla con un “mi hai tagliato fuori” o “ha interrotto il segnale” è del tutto pleonastico. Poi non è che ce l’abbia proprio con quella frase in particolare, normalmente non l’avrei neanche notata. Era più un esempio di un modo di scrivere didascalico che secondo me affligge tutto il film.

Alla fine la sensazione che mi ha lasciato è che questo è il PRIMO film di una nuova trilogia. Tutto (interrogativi, finale aperto, abbozzo di alien…) è stato pianificato per girare più di un film.

D’accordissimo su questo, anche se è stato fatto con l’accetta.

Appunto:
http://www.entertainmentwise.com/news/78235/Sir-Ridley-Scott-Reveals-Prometheus-Paradise-Sequel-Plans

Allora, arrivato oggi (! Quelli di Play, quando son celeri…) il br UK. Sulla confezione, indicano come extra due commenti audio: uno di Scott, l’altro degli sceneggiatori. Inoltre, si parla di “inizio e finale alternativi”. Verificheremo stasera…
P.S. Segnalo l’edizione olandese “de luxe”, col film in dvd, br 3d, br “normale”, e un terzo br contenente UN FOTTIO di featurette e varie photogallery!

Beh è perfetto.
Ci sono anche i sottotitoli in inglese attivabili.

Ovviamente è super SPOILER

//youtu.be/RBaKqOMGPWc