Psycho II (R. Franklin, 1983)

I puristi di Hitchcock e del “buon cinema di una volta” diranno che il solo proporsi di dare un seguito al capolavorissimo di Hitchcock era sacrilegio, e che ovviamente il film di Franklin è incommensurabilmente inferiore all’originale. Beh, molte volte hanno ragione, ma stavolta meno. Se è vero che il film di Hitchcock resta naturalmente ad un altro livello rispetto a qualsiasi suo seguito (ben 4 in totale), è anche vero che questo secondo episodio risulta interessante, ben fatto e assolutamente gradevole. Basta smettere di fare continuamente paragoni, e godersi questi 113 minuti per quello che sono: questi 113 minuti (e non “quelli”).

Il film fu concepito come un vero e proprio omaggio rispettoso a Hitchcock, fu addirittura chiesta la benedizione di sua figlia Patricia (Hitch era morto nell’80). Franklin - che fu studente di Hitchcock e fu presenta anche sul set di Topaz - si divertì a riproporre alcune scene ed inquadrature del primo film. Jerry Goldsmith era amico fraterno di Bernard Herrmann, compositore della soundtrack di Psycho. Ci sono inoltre varie citazioni durante il film, Wikipedia (versione italiana e inglese) ne fa un elenco.
Nonostante nell’82 Robert Bloch avesse pubblicato il seguito ufficiale del suo primo libro, la sceneggiatura della Universal va per conto suo, in modo autonomo e slegato dal libro.

Curiosità: Perkins inizialmente non si mostrò interessato a partecipare, ma quando la Universal contattò Christopher Walken per sostituirlo, cambiò repentinamente idea. Così come al posto di Meg Tilly in un primo momento si era pensato a Jamie Lee Curtis.

Esatto, anche per me la chiave del film è questa.
Se si elimina il preconcetto che lo trasforma automaticamente in una bestemmia o in un oltraggio è un film onestissimo.
È girato bene (a volte anche molto bene), è scritto con un minimo di cervello e non ne esce assolutamente con le ossa spezzate.
Da rivalutare e riscoprire, non merita tutti i pregiudizi che lo accompagnano.

Nonostante nell’82 Robert Bloch avesse pubblicato il seguito ufficiale del suo primo libro, la sceneggiatura della Universal va per conto suo, in modo autonomo e slegato dal libro.
Non ho mai visto il film di Franklin, ma a suo tempo lessi il secondo romanzo di Bloch, che trovai delizioso, tanto più che è una riflessione su che cosa significa realizzare un sequel (o una trasposizione, se è per questo). Fra l’altro nel romanzo Bloch si inventa pure uno stracultissimo regista italiano emigrato a Hollywood, tale Santo Vizzini.

confermo, e a me non dispiace nemmeno il terzo episodio.

Non sapevo che Bloch avesse pubblicato un sequel ufficiale del romanzo, che peraltro non ho neanche mai letto, devo rimediare.
Il film l’ho visto una volta sola, proprio all’uscita in sala, e ne conservo un discreto ricordo. Un film onesto e con qualche buon momento, ma certo nulla di trascendentale anche senza paragonarlo al capostitpite. La colonna sonora di Goldsmith (che ho ancora da qualche parte in vinile) era efficace ma non affiancabile all’inquietante bianconero sonoro di Herrmann.
Quasi quasi mi sparo una piccola maratona.

Richard Franklin è (era) bravo, lo sceneggiatore è Tom Holland (passato alla regia con Ammazzavampiri e La bambola assassina) e il direttore della fotografia è un certo Dean Cundey…non stupisce il fatto che questo film piaccia, nonostante l’irraggiungibile capostipite.

Il quarto film, televisivo, è in 1,33. Il terzo è in 1,85 NON anamorfico.

ah, grazie per le info Zardoz :wink:
umm, questo un pò mi rende perplesso… considerando, soprattutto, che sempre in Germania l’ottima Ascot ha realizzato un box bluray con i 4 titoli.
anche se, se ho capito bene, niente italiano…

vabbè penso che per 15 euro lo prendo in ogni caso, spesa davvero irrisoria.

Qualche fotogramma:

Psycho II (1983) di Richard Franklin (open matte)

Psycho III (1986) di Anthony Perkins (letterbox e interlacciato)

Psycho IV (1990) di Mick Garris (formato televisivo originale)

NB: ritiro quello che ho detto… la Ascot ha pubblicato un bluray di Psycho legacy… che è un doc.
per un attimo mi ero confuso…
quindi senza alcuna perplessità mi fiondo sul box dvd :smiley:

ho visto adesso gli ss postati da Saimo.
il box è già mio ih ih
peccato non tanto per il letterbox quanto per l’interlacciato… ma vabbè.
cmq sia quello che mi interessa maggiormente è il secondo.

Non avevo mai visto i sequel di Psycho, non per snobismo o deferenza verso il film capostipite, ma per caso negli anni '80 e per difficoltà nel reperirli in seguito.
Questo lavoro di Franklin mi ha decisamente sorpreso in positivo. Pellicola che lavora bene sui meccanismi della suspense, girata con perizia e con una sceneggiatura coerente sebbene i conti tornino solo nell’ultima sequenza.
Come qualcuno di voi ha già scritto bisogna astenersi dai paragoni col primo capitolo, per mille motivi che mi sembra inutile elencare, ma è altrettanto inevitabile tenerlo presente nello sviluppo della vicenda - credo che si potrebbe seguire anche senza averlo visto, ma i rimandi sono comunque tanti e se lo si conosce è impossibile non ripercorrerlo con la mente - e fa piacere notare che nonostante il lunghissimo tempo intercorso fra i due film questo secondo episodio sia assolutamente rispettoso dell’originale, pur mantenendo una cifra stilistica personale che non lo fa cadere nel superfluo o nel ridondante. Molto belle le musiche e calibrate le interpretazioni.

Bel sequel, ovviamente assurdo fare paragoni col capolavoro di Sir Alfred ma ti tiene. Buona suspense e notevole colpo di scena finale. Col sequel letterario di Bloch non c’entra nulla, peraltro il romanzo era carino (una sorta di satira anti-hollywoodiana, con Bates che evade dal manicomio e il direttore dell’ospedale che nel corso delle indagini per rintracciarlo si trova proiettato nel mondo scintillante e un po’ grottesco del cinema).

Rivisto dal blu ray tedesco, è sicuramente un film dignitosissimo, con molti più pregi che difetti. Un sequel intelligente, collegato in maniera più che sensata all’inarrivabile prototipo e, soprattutto, molto rispettoso.

Se devo dire una cosa che non mi è piaciuta (e che sicuramente era poco riuscita già ai tempi della sua uscita in sala) cito il modo in cui è stato gestito l’effetto delle coltellate sulle mani di Norman verso il finale.
È davvero brutto ed è un peccato perché gli altri effetti truculenti non erano affatto male.