Quadrophenia (Frank Roddam, 1979)

Ne parlavo con un collega proprio qualche minuto fa…
Qualcuno sa dirmi di più su questo film?
Tra l’altro con un giovane sting negli attori del cast…

Non l’ho mai visto, però ricordo perfettamente quando uscì nei cinema. Prodotto dagli Who, ripropone il “mito” degli anni '60 con le lotte tra bande rivali: i “mods” contro i “rockers”.

Pur essendo un amante della musica degli Who il film non mi rimase molto impresso: la visione risale alla notte dei tempi. :slight_smile:
Sicuramente mi colpì maggiormente la seconda parte dove il protagonista dei Mods con eschimo e scooter d’ordinanza scopre che un suo vecchio amico, che non vedeva da anni, faceva parte dei Rockers e in una circostanza convinse i suoi compagni a salvarlo dal pestaggio assicurato. Rimase poi enormemente colpito dalla personalità di Sting al raduno dei Mods a Brighton idealizzandolo come suo punto di riferimento nella vita: quindi decide di mollare il lavoro per andarlo ad incontrare ma con sua grande delusione scopre che lavora come facchino in un albergo. Qui sente che la sua vita non ha più nessun significato e decide di farla finita buttandosi giù con lo scooter dalle coste di Dover. Uno spaccato della società fine anni 60 dove giovani confusi e senza ideali sentivano fortemente la necessità di aggregarsi a bande per rappresentare qualcosa e per sentirsi qualcuno.

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Riuscite a farmi sentire veramente vecchio…
Secondo me una pietra miliare, l’atmosfera british, le Lambrette superaccessoriate, i raduni Mods e Rockers a Brighton con conseguenti scontri…e la musica degli Who. Must see

Visto finalmente questa sera il film in dvd.
La storia è appassionante…pregna di anni 60 e di cambiamenti nel modo di essere dei giovani, ribellioni, droga, alcol , essere allo sbando senza ideali, tutto si fonde in questo bel film. Bravi i protagonisti con un bravo e allucinato Phil Daniels. Impressionante Philip Davis per come era giovane rispetto al recente “Vera Drake”(2004) in cui sembrava suo nonno…
Bella e particolare Toyah Willcox, peccato non abbia mai avuto molto successo serie tv a parte.
Toccanti le scene dei pestaggi (ben realizzate e d’impatto) e di lui che si cala e la scopata nel vicolo.
Fa riflettere sulla filosofia del branco, sulle amicizie che si sbriciolano in un attimo,sulla famiglia e sui miti che vengono costruiti e poi distrutti.
Musica ottima compagna di tutto il film.
Ottimo acquisto.

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Una pellicola che è molto di più di quanto si veda, e che ha influenzato il costume giovanile più di quanto si pensi. Per dirne una, prima che venisse proiettato Quadrophenia, in Italia i Mods non si erano mai visti (oddio, uno c’era, il mitico Tony Face!)… dal giorno dopo -o quasi- fu un tripudio di parka e lambrette e la nascita anche da noi di una sottocultura che resiste ancora oggi.

La cosa paradossale è che il film, come avete giustamente fatto notare, in fondo non è tanto tenero con i Mods e la mentalità da branco, anche se bisogna dire che nel periodo rappresentato nel film lo stile modernista è già diventato una moda tra i teenagers inglesi, finendo per essere una mera bastardizzazione della vera filosofia Mod, che invece è fortemente individualista.

Ad ogni modo, nello spaccato rimangono invece inalterate la forte carica antiautoritaria, il sentimento di alienazione provato dalla gioventù dell’epoca, il rifiuto di inquadrarsi, l’uso della droga come evasione dinamica (non la ricerca di paradisi artificiali, quanto qualcosa che ti permettesse di vivere più veloce), la ricerca di modelli di riferimento alternativi (qui rappresentati dal personaggio di Ace Face)… e credo sia stato tutto questo a far presa sui ragazzi italiani che lo videro in sala all’epoca…

Per quanto riguarda il finale, quella di SerJoe è solo un’interpretazione, quella forse più viscerale, giocata sull’emozione del momento.

Noi infatti vediamo si lo scooter fracassarsi sugli scogli, ma non Jimmy. E se ricordate bene, l’inizio del film mostra proprio Jimmy che si allontana dalla scogliera, a piedi. E il significato a questo punto può essere molteplice, e differisce a seconda della visione del mondo che ha lo spettatore. Questo è un altro dei tocchi di genio di questo film.

PS - non eskimo… parka! :wink: :cool:

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L’ho visto qualche settimana fa. Mi aspettavo un film dal taglio più documentario ma sono rimasto piacevolmente sorpreso dal suo scorrere drammatico. Un film culto con un’ottima scenografia che illustra benissimo il movimento mods per quel poco che conosco.

Lo ricordo con piacere come una specie di “Easy rider” dei “mods”… :slight_smile:
Un film “reale” ed interessante, con una sceneggiatura che definisce, tramite un intreccio drammatico, due mondi talmente simili quanto in lotta tra loro…

Un punto di vista diverso sull’inghilterra “correct” che siamo abituati a vedere…

Visto finalmente questa sera il film in dvd.
La storia è appassionante…pregna di anni 60 e di cambiamenti nel modo di essere dei giovani, ribellioni, droga, alcol , essere allo sbando senza ideali, tutto si fonde in questo bel film. Bravi i protagonisti con un bravo e allucinato Phil Daniels. Impressionante Philip Davis per come era giovane rispetto al recente “Vera Drake”(2004) in cui sembrava suo nonno…
Bella e particolare Toyah Willcox, peccato non abbia mai avuto molto successo serie tv a parte.
Toccanti le scene dei pestaggi (ben realizzate e d’impatto) e di lui che si cala e la scopata nel vicolo.
Fa riflettere sulla filosofia del branco, sulle amicizie che si sbriciolano in un attimo,sulla famiglia e sui miti che vengono costruiti e poi distrutti.
Musica ottima compagna di tutto il film.
Ottimo acquisto.

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Una pellicola che è molto di più di quanto si veda, e che ha influenzato il costume giovanile più di quanto si pensi. Per dirne una, prima che venisse proiettato Quadrophenia, in Italia i Mods non si erano mai visti (oddio, uno c’era, il mitico Tony Face!)… dal giorno dopo -o quasi- fu un tripudio di parka e lambrette e la nascita anche da noi di una sottocultura che resiste ancora oggi.

La cosa paradossale è che il film, come avete giustamente fatto notare, in fondo non è tanto tenero con i Mods e la mentalità da branco, anche se bisogna dire che nel periodo rappresentato nel film lo stile modernista è già diventato una moda tra i teenagers inglesi, finendo per essere una mera bastardizzazione della vera filosofia Mod, che invece è fortemente individualista.

Ad ogni modo, nello spaccato rimangono invece inalterate la forte carica antiautoritaria, il sentimento di alienazione provato dalla gioventù dell’epoca, il rifiuto di inquadrarsi, l’uso della droga come evasione dinamica (non la ricerca di paradisi artificiali, quanto qualcosa che ti permettesse di vivere più veloce), la ricerca di modelli di riferimento alternativi (qui rappresentati dal personaggio di Ace Face)… e credo sia stato tutto questo a far presa sui ragazzi italiani che lo videro in sala all’epoca…

Per quanto riguarda il finale, quella di SerJoe è solo un’interpretazione, quella forse più viscerale, giocata sull’emozione del momento.

Noi infatti vediamo si lo scooter fracassarsi sugli scogli, ma non Jimmy. E se ricordate bene, l’inizio del film mostra proprio Jimmy che si allontana dalla scogliera, a piedi. E il significato a questo punto può essere molteplice, e differisce a seconda della visione del mondo che ha lo spettatore. Questo è un altro dei tocchi di genio di questo film.

PS - non eskimo… parka! :wink: :cool:

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L’ho visto qualche settimana fa. Mi aspettavo un film dal taglio più documentario ma sono rimasto piacevolmente sorpreso dal suo scorrere drammatico. Un film culto con un’ottima scenografia che illustra benissimo il movimento mods per quel poco che conosco.

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Lo ricordo con piacere come una specie di “Easy rider” dei “mods”… :slight_smile:
Un film “reale” ed interessante, con una sceneggiatura che definisce, tramite un intreccio drammatico, due mondi talmente simili quanto in lotta tra loro…

Un punto di vista diverso sull’inghilterra “correct” che siamo abituati a vedere…

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" […] Quella dei Mods era una strana moda, almeno dal mio punto di vista. Avevano i capelli molto corti, pettinati con la riga in parte - un po’ alla John Kennedy ma con una specie di coda da galletto sulla nuca. In più, portavano pantaloni fatti di un tessuto molto sottile con giacchette dai colori vivaci, in stile tropicale, e scarpe bicolori. L’equivalente americano più prossimo sarebbero i Beach Boys […] E i Mods si truccavano pure, specialmente i ragazzi. La gente che frequentavo li disprezzava ma, ripensandoci, non era peggio di ciò che facevamo noi. Voglio dire, noi li consideravamo delle signorine e loro ci trattavano come dei grezzoni, e, in fondo, avevamo ragione entrambi […] "

(Lemmy e Janiss Garza, La sottile linea bianca, Baldini Castoldi Dalai Editore - Milano 2004; pagg. 33/34)

Rivisto stanotte su VHS (posso immaginare le espressioni inorridite dei vessilliferi del 4K presenti su GdR… :sweat_smile:) in lingua originale con sottotitoli.

Aggiungerei la profonda solitudine di Jimmy, costantemente alla ricerca di sé stesso, convinto del fatto che nella vita sia imperativo “essere qualcuno” - e il suo disperato bisogno d’amore/affetto e di comprensione. Fondamentale l’apporto dei brani musicali, in particolar modo The Real Me e I’m the sea, che da soli spiegano l’intera vicenda.

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si fa un gran parlare di cancel culture e woke e politicamente corretto, ma anche nei laidi e democristianissimi primi 80 la terminologia in libertà non se la passava meglio

notevole in tal senso il flano di questo film lanciato con tutte le volgarità e le espressioni più peperine censurate. resta comunque fascinoso l’afflato sloganero del periodo, che lancia il film allo stesso modo in cui venivano lanciate saponette, detersivi, yogurt, merende, motorini…

e per il gaudio di @rodar, a margine di tutto il nostro pallino di fiducia!

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