verissimo, da questo punto di vista è ineccepibile. lei è bellissima e lui ridicolo in slippini, è abbastanza divertente ma alcune parti sono davvero scontate e grossolane.
in particolare, non ho gradito per niente
la psicoanalisi da rotocalco del medico nella parte finale
molto di moda all’epoca ma assolutamente evitabile, a mio parere.
in fin dei conti è carino, ma tornando indietro non me lo sarei comprato.
Beh, per il 2008 non è erotico, ma il film è del 69. Piuttosto, c’è un’aria erotica che pervade il film, questo sì. E se stravedi per Bava e la pop art lo devi assolutamente vedere.
5 Bambole è superiore, ovviamente.
Però anche Quante volte ha l’atmosfera pop, forse oggi rimane solo quella, perchè il film è quello che è, una specie di psico-pop-spot. Secondo me comunque non demerita, anche se non è certo uno dei Bava maggiori.
Premettendo che non capisco l’inserimento di questo titolo in “Tutti i colori del buio”…va be…
Quoto essenzialmente Marione Bava. Film alimentare a tutti gli effetti. Si salvano la bellissima Daniela Giordano e l’atmosfera “poppissima”. Della storia me ne son proprio fregato, restandomene incantato per gli scenari che adoro alla follia.
Insomma: frutto dalla buccia straordinaria, ma la polpa?
non l’ho preso, ma quando è uscita la nuova edizione di Reazione a Catena ho chiesto alla raro se si trattava di un nuovo master e mi hanno risposto che stavano riproponendo il medesimo con un nuovo artwork per la cover. quindi credo proprio che anche per questo titolo la storia sia la stessa: riedizione identica.
figurati se spendono un cent per rimasterizzare questi film: calzantissimo l’esempio di Reazione a catena che ripropone lo stesso pessimo master della precedente edizione, cut e con colori decaduti.
Anche su IMDB e Davinotti viene indicato come commedia
Il dvd Anchor Bay presenta anche i cartelli “fine primo tempo” - “inizio secondo tempo” con la scritta QUATTRO volte quella notte, è così anche nell’edizione Raro?
Confermo trattarsi di commedia, con blandi risvolti erotici. Una rilettura umoristica del Rashomon, non fra le cose memorabili del regista ma una visione ci può anche stare.
Il film risulta presentato in commissione censura con il titolo Una notte fatta di bugie.
Prima presentazione, con metraggio 2400 m., il 30 dicembre 1969, ministro l’andreottiano Franco Evangelisti: al film è negato il nulla-osta di proiezione con il seguente giudizio:
“… esprime parere contrario alla concessione del nullaosta di proiezione in pubblico, poichè il film è costituito in gran parte da scene e sequenze interamente pornografiche (amplessi fra uomo e donna con particolari vistosi sul piano sessuale, crescendo di atti di omosessualità, frasario scurrile e uso, a scopo erotico, della droga). Il film inoltre rappresenta con accenni satirici e del tutto pretestuosi - un ambiente pervertito e corrotto come se fosse normale ed accettabile.”
Dopo una serie di tentativi di ripresentazione con tagli vari, viene approvata la proiezione al pubblico, con divieto ai minori di 18 anni, il 5 marzo 1971, il metraggio risulta di 2400 m.
Infine, per il mercato home video immagino, viene ripresentata richiesta il 17 gennaio 2000, con metraggio sensibilmente tagliato: 2229 m.