Rats (M. Spurlock, 2016)

http://www.imdb.com/title/tt4033926/?ref_=nv_sr_2

Premesso che di Rats ce n’è solo uno (ed è l’immortale classico di Mattei e Fragasso) devo dire che questo documentario di Morgan Spurlock (quello di Super Size Me) non mi ha certo lasciato indifferente.
Parla delle infestazioni dei ratti in alcune grandi città del mondo, della loro capacità di adattarsi alle condizioni del luogo, delle loro abitudini, di come la gente si adegua a loro, sterminandoli o convivendoci…

Il documentario è girato benissimo (ma davvero molto molto molto bene) e mostra parecchie immagini incredibili (e schifose) con un gran lavoro di montaggio e con un uso super delle musiche (a volte ironico e a volte spaventoso).
Ci sono varie interviste ad esperti di vario tipo (tra i quali spicca un inquietante sterminatore di ratti) e riprese effettuate in location molto diverse e lontane tra loro. La palma della location più lercia e disturbante la vince sicuramente l’India, mostrata in due blocchi distinti. Nel primo vengono mostrati alcuni sgangheratissimi cacciatori di ratti che la notte escono a cacciarli e ucciderli senza protezioni di alcun tipo (scalzi, a mani nude…) e nel secondo invece viene mostrato un incredibile tempio dedicato ai ratti, dove ce ne sono decine di migliaia, serviti e riveriti, adorati dalla gente che dice che in loro si sono reincarnati i loro familiari.

Ma lasciano il segno tutte le scene “horror” negli appartamenti, le scene delle autopsie quando vengono trovati i peggiori parassiti (mortali per l’uomo) che infestano i vari ratti esaminati, le scene di “caccia” al ratto…

Un gran bel documentario che ha anche lo scopo di metterci in guardia contro quella che, in un futuro nemmeno troppo lontano, potrebbe diventare una seria minaccia.
Quindi possiamo iniziare a far partire il countdown che ci porterà a vivere nella realtà il mitico finale di Rats di Mattei e Fragasso.

Questo documentario si trova su Netflix.

Il manifesto è veramente tosto, l’incubo di qualsiasi rattofobico. A me i ratti stanno simpatici, sono anche molto intelligenti fra l’altro: però ho letto dei resoconti sulla loro aggressività e conosco aneddoti veramente degni di un horror. In effetti sono come gli scarafaggi, si adattano facilmente all’ambiente che li ospita ed è tosto eliminarli (per tacere dei danni che causano). Non sapevo ci fosse chi li venera; del resto in India lo fanno pure coi cobra.