Registi italiani anni 70 che lavorano pure oggi

Visto che al solito si stava andando OT, apro qui un thread sull’argomento. Vediamo i nomi:

Argento
Avati
Martino (solo TV)
Bellocchio
Monicelli
Olmi
Moretti

Come si chiama quello che ha diretto Nell’alto dei cieli…?

Caiano (solo TV)
Brass
Castellari (forse)

Silvano Agosti. Lavora anche lui; alle soglie dell’invisibilità ma lavora

Guarda che mi hai frainteso e non voglio polemizzare minimamente io.
Innanzitutto si,salto Avati non perchè non lo calcoli ma perchè “di genere” ha girato solo due splendidi film non un intera filmografia.
Con gli altri nomi invece volevo dimostrarti che è facile sparare a zero su un regista in crisi ma conta che oltre a lui “di vecchio artigiano” non c’è in giro nessuno.
Poi scusami tanto ma oltre a non essere cretino e a non sperara che Fernando risorga (anche se da morto farebbe film meno noiosi di certi italiani contemporanei) vai a rileggere i miei interventi nel thread sulle dichiarazioni di QT e vedrai che sono il primo a conoscere e sperare che i registi di genere italiani più giovani abbiano più possbilità d’espressione.
Il tutto senza polemica.

Comunicazione di servizio:

> Come si chiama quello che ha diretto Nell’alto dei cieli…?

Silvano Agosti, finora fortunatamente esente da spesialoni vari.
Aggiungerei, a questo punto, Roberto Faenza, che com’è noto ha esordito negli anni '60.

Si dai Caiano…ma quanti anni fa?
Poi dai parlo del cinema al quale ci avevano abituato non alle marchettate.
Sennò mettici dentro pure Padre speranza di Deodato…

Comunicazione di servizio:

> Poi dai parlo del cinema al quale ci avevano abituato non alle marchettate.

Per le marchettate rivolgersi allo zio Mulello!

Bruno Pischiutta. Anche se in quel di Toronto.

E mettiamocele, scusa. Do You Like H. non era un marchettone? La buonanima di Massaccesi non faceva marchettoni? Evitiamo i purismi, stiamo parlando di registi che lavorano ancora, quali che siano i compromessi cui si sono dovuti piegare. Pure Soavi marchette ne ha fatte, ma è riuscito ugualmente a regalarci un bel film come Arrivederci amore, ciao. O bisogna perdonarli solo a mastro Argento gli scivoloni?!?
Dai, dai, rimpinguiamo la lista…

Rilancio con:

Vittorio De Sisti (fiction)

poi ci penso…

Hem, non l’ho presente. Che film ha fatto?
Intanto io rilancio con M.M. Tarantini.

Luigi Russo lavora ancora? Negli anni 90 qualcosa aveva fatto…

Comunicazione di servizio:

Fior di marchettone
non solo il regista
ma anche il muloredattore
campa sull’articolo
a mo’ di fellatio in ore

Intanto Argento e Soavi sono almeno rimasti nel loto genere se poi vuoi mettergli affianco anche Deodato e Martino giusto per contraddire allora infilaci Mario Bianchi che fa la regia ai programmi di Mike Buongiorno…
Comunque non mi sembra che abbia senso andare avanti quando c’è un vizio di fondo nel giudicare.
Ci sarà da parte mia rimpiangendo troppo il cinema che fu ma c’è anche sicuramente in Voi ormai non più capaci di perdonare qualche scivolone di troppo di un noto regista romano.

Comunicazione di servizio:

> Mario Bianchi che fa la regia ai programmi di Mike Buongiorno

Non confondiamo, caro Scerba, il vero Mario Bianchi con un omonimo regista televisionaro qualsiasi…

Allora non è Lui…che sollievo.Grazie

Ah ecco mi è venuto:

Paolo Poeti che ebbe a dirigere Ilona Staller in Inhibition.

Comunicazione di servizio:

Poeti ha fatto due film per il cinema: il primo (“Inhibition”) e l’ultimo (“Ciao nì”). E del primo, ora che fa le cosiddette fiction, non vuole assolutamente parlare.

Abbandono il thread perchè ho la sensazione di essere:

Ma che c’entra il perdono, sant’Iddio?!? Mica siamo in confessionale! Semplicemente voi argentiani-ultrà avete una visione che oserei definire limitata del cinema italiano. Come si fa a considerare Argento unico punto di riferimento per le produzioni attuali?!? E perchè dare addosso ai cosiddetti “marchettari”? Solo perchè fanno televisione? Guarda che Deodato va estremamente orgoglioso del suo sceneggiato TV Oceano, mai distribuito purtroppo. E che dire dei telefilm argentiani della serie La Porta sul buio? Non erano marchette quelle? Eppure oggi sono oggetto di culto, va’ là… Bianchi non lo prendo in considerazione perchè non fa più film; già un Soavi è diverso, sia pure nei limiti della fiction per il piccolo schermo si sforza di adottare un taglio cinematografico. Corrado Colombo non ha esordito con uno sceneggiato in due puntate? Rammento che ne era entusiasta, e in seguito qualcosina per il cinema l’ha fatto. Non è giusto essere così assolutisti, pretendere perdono per gli errori di Argento e negare la patente di regista a quanti continuano a lavorare anche se per la tele…

E figurate!

Bh guarda,da Argentiano convinto e mai rinnegato nonostante la giovine età naturalmente non sono d’accordo con le tue considerazioni sul regista.
Mi limito a rispettarle.
Il mio iniziale moto disorsivo però era legato alla considerazione del fatto che purtroppo i registi che popolavono l’ambiente di genere negli anni 70 o si sono persi per strada o se sono rimasti nel giro l’hanno fatto “a morto” ovvero galleggiando sulle rovine dell’industria.
Mi riferisco al Martino di Carabinieri (a livello di marchetta preferisco l’allenatore parte 2) o al Deodato liturgico con Bud Spencer.
Accostare ciò che fanno loro ad Argento mi pare sbagliato,ci potrebbe stare il parallelismo con Avati anche se,ripeto,nonostante nell’altro thread sia stato tacciato di paraocchismo,secondo me nel “genere” lo si può considerare solo per “la casa…” e “Zeder”.
la mazurka e tutti defunti…secondo me…ripeto secondo me…sono delle commedie.

Infine sarà stupido farlo ma il confronto,il match ai punti lo dovremo strutturare così

Gli Artigiani 30 anni dopo

La Terza madre vs Il nascondiglio delle monache

chi avrà retto meglio il passaggio del tempo?