Beh, diciamo che per quanto riguarda un sacco di generi musicali (il punk e l’industrial sono i primi due che mi vengono in mente, ma anche il garage/beat) il vinile come formato non è mai morto… però non può che farmi piacere questo ritorno di fiamma anche da parte del cosiddetto grande pubblico, sempre sperando che duri e che sia effettivamente seguito come si dice in quell’articolo.
Direi comunque che bisogna ringraziare non poco il lavoro di quelle etichette come l’Akarma, che non hanno mollato mai e hanno continuato a pubblicare imperterrite ristampe in vinile di dischi più o meno oscuri, spingendole anche in negozi “mainstream”.