Intervengo nella discussione spero in modo propositivo…anzitutto tengo a specificare che non sono un grande ‘fan’ di Rocco, tuttavia credo sia riduttivo affermare che piaccia alle donne solo in quanto personaggio sdoganato dalla tv. A parte che, in questo contesto, ci sarebbe da capire quanto lui abbia cercato la tv e quanto invece sia stata la tv per prima a cercare lui, ma rimanendo nel discorso che voglio fare il punto è che, fin dai suoi inizi nella scuderia Dorcel/Pontello nel 1984, Rocco ha impresso al modus di interpretare le scene hard un’esasperazione mai vista prima. Da quel momento tutti gli addetti ai lavori si sono resi conto di ciò che voleva dire avere Siffredi in un film, attrici comprese naturalmente, per le quali passare dalle ‘doti’ dello stallone di Ortona è stato un vero viatico per affermarsi nel settore (ovvero, per fare più film, avere più scene e via dicendo).
Da attore prima, da regista e produttore poi, la tipologia di porno offerta da Rocco a chiunque volesse partecipare alle sue produzioni è stata chiara: rough sex. Tutte le candidate accorse ai vari casting sapevano e sanno di non aver a che fare con un film glamour di Andrew Blake, ed oggi come oggi al momento di girare un hard i performer sanno nei dettagli i come e i cosa: non c’è niente che non venga fatto senza un consenso ed una procedura che metta gli attori al corrente del da farsi e del come e quando farlo (a tal proposito, un’autorità del calibro di Lasse Braun ha ridacchiato, per primo, delle eccessive regole ‘di copione’ che soffocano la già pressochè nulla spontaneità dell’hard system degli anni Duemila, il che è tutto dire).
Col passare degli anni si sono susseguiti rumors positivi e negativi sul ‘trattamento’ riservato da Rocco alle attrici sul set, c’è chi lo ha criticato, verissimo, come esiste chi ne ha ‘cantato’ gli atteggiamenti in ogni dove. Dunque, dove sta la verità? Nell’essere in buona fede, immagino.
Attualmente, nel porno fatto in maniera ‘corretta’ e alla luce del sole esistono marchi che, volenti o nolenti, godono del pieno e totale rispetto di chi si occupa di questo settore e non solo: i vari Rocco, Jules Jordan, Mike Adriano ed Evil Angel tutta, con tutte le loro performance eccessive e spesso ai limiti della sopportazione dello spettatore per durata delle scene e noia, oggettiva, che ne deriva, sono, che ci piaccia o meno, uno stile che crea prodotti di qualità e di buona resa commerciale.
In questo contesto, c’è da star sicuri che, se un regista/attore si permettesse semplicemente di oltrepassare la soglia dell’intensità prevista in una scena vigorosa senza l’ok della partner ne andrebbe non solo della sua credibilità, ma del suo futuro di ‘imprenditore’. Per questo penso che tutto quel vigore espresso da Siffredi, tutta quella foga che ha spesso creato scene che hanno diviso l’opinione pubblica degli ‘appassionati’ sono state fatte con l’accordo e nel pieno e totale consenso delle attrici.
Poi chiaro, noi con la nostra sensibilità possiamo arrivare a pensare ‘eh questo sta esagerando e lei non pare gradire’…ma pensate un attimo a chi ha effettivamente fatto così: porto due esempi. Gabriel Pontello, più volte citato nella discussione e vero ‘padre putativo’ di Rocco, ha avuto, se non erro, noie con la giustizia per dei suoi loschi affari ma anche per l’atteggiamento tenuto con alcune attrici della sua ‘factory’…il tutto è ben descritto da Raffaela Anderson nel suo libro ‘Hard’, pur non citando il nome del regista/attore…bene, dopo un (fin troppo) lungo periodo nel settore come talent scout è andato via via a ritagliarsi un ruolo sempre più marginale di regista in hard tedeschi scadenti e tutt’altro che ‘erotici’, per giunta sotto pseudonimo. E che dire di Max Hardcore: un uomo che ha fatto dei suoi film, oggettivamente offensivi e umilianti verso le attrici, un marchio di fabbrica divenuto poi, giustamente, oggetto di attenzioni legali quando questo ‘modo di fare’ ha oltrepassato i limiti, degenerando in violenza vera e propria…ecco, che fine ha fatto? Accusato di oscenità, diversi anni di carcere.
Due parole in questo lungo intervento, spero non noioso per chi legge, vorrei dedicarle poi alla questione televisiva. Distinguerei un Rocco ‘prima’ e ‘dopo’ la tv, fermo restando che parliamo del personaggio, non della persona. Il Rocco ‘prima della tv’ è una presenza esclusivamente legata al mondo dell’hard, osannata da molti/e, invidiata da altri, criticata da altrettanti/e ma pur sempre fenomeno di settore. Poi avviene l’avvicinamento, mediocre, al cinema ‘erotico’ grazie - tu guarda - ad una donna, Catherine Breillat, che ne intravede delle potenzialità ‘altre’…poi col passare del tempo, assieme a produzioni fatte più ‘di mestiere’ che di altro, arriva la televisione. Televisione che è, a mio avviso, una degenerazione per personaggi ben più ‘spessi’ del nostro, figuriamoci dunque per lui…stendendo dunque un velo su questa deriva del piccolo schermo, concludo sperando di aver scritto con chiarezza il mio pensiero in proposito del Rocco ‘uomo di porno’.
Il resto - film autobiografico, libro, programmi tv - li valuto manifestazioni di un ego magari eccessivo, che tale è stato reso però anche grazie a tutta la negatività che il nostro si è fatto scivolare letteralmente addosso, senza problema alcuno. Segno forse che, piaccia o meno, i suoi affari - da intendersi esattamente nel senso commerciale del termine, oltre che professionale - lui sa farli e gli vanno bene. I malvagi, quelli veri, vanno evidentemente cercati altrove, porno o non porno.