Rocco (2016) il Film

Intervengo nella discussione spero in modo propositivo…anzitutto tengo a specificare che non sono un grande ‘fan’ di Rocco, tuttavia credo sia riduttivo affermare che piaccia alle donne solo in quanto personaggio sdoganato dalla tv. A parte che, in questo contesto, ci sarebbe da capire quanto lui abbia cercato la tv e quanto invece sia stata la tv per prima a cercare lui, ma rimanendo nel discorso che voglio fare il punto è che, fin dai suoi inizi nella scuderia Dorcel/Pontello nel 1984, Rocco ha impresso al modus di interpretare le scene hard un’esasperazione mai vista prima. Da quel momento tutti gli addetti ai lavori si sono resi conto di ciò che voleva dire avere Siffredi in un film, attrici comprese naturalmente, per le quali passare dalle ‘doti’ dello stallone di Ortona è stato un vero viatico per affermarsi nel settore (ovvero, per fare più film, avere più scene e via dicendo).
Da attore prima, da regista e produttore poi, la tipologia di porno offerta da Rocco a chiunque volesse partecipare alle sue produzioni è stata chiara: rough sex. Tutte le candidate accorse ai vari casting sapevano e sanno di non aver a che fare con un film glamour di Andrew Blake, ed oggi come oggi al momento di girare un hard i performer sanno nei dettagli i come e i cosa: non c’è niente che non venga fatto senza un consenso ed una procedura che metta gli attori al corrente del da farsi e del come e quando farlo (a tal proposito, un’autorità del calibro di Lasse Braun ha ridacchiato, per primo, delle eccessive regole ‘di copione’ che soffocano la già pressochè nulla spontaneità dell’hard system degli anni Duemila, il che è tutto dire).
Col passare degli anni si sono susseguiti rumors positivi e negativi sul ‘trattamento’ riservato da Rocco alle attrici sul set, c’è chi lo ha criticato, verissimo, come esiste chi ne ha ‘cantato’ gli atteggiamenti in ogni dove. Dunque, dove sta la verità? Nell’essere in buona fede, immagino.
Attualmente, nel porno fatto in maniera ‘corretta’ e alla luce del sole esistono marchi che, volenti o nolenti, godono del pieno e totale rispetto di chi si occupa di questo settore e non solo: i vari Rocco, Jules Jordan, Mike Adriano ed Evil Angel tutta, con tutte le loro performance eccessive e spesso ai limiti della sopportazione dello spettatore per durata delle scene e noia, oggettiva, che ne deriva, sono, che ci piaccia o meno, uno stile che crea prodotti di qualità e di buona resa commerciale.
In questo contesto, c’è da star sicuri che, se un regista/attore si permettesse semplicemente di oltrepassare la soglia dell’intensità prevista in una scena vigorosa senza l’ok della partner ne andrebbe non solo della sua credibilità, ma del suo futuro di ‘imprenditore’. Per questo penso che tutto quel vigore espresso da Siffredi, tutta quella foga che ha spesso creato scene che hanno diviso l’opinione pubblica degli ‘appassionati’ sono state fatte con l’accordo e nel pieno e totale consenso delle attrici.
Poi chiaro, noi con la nostra sensibilità possiamo arrivare a pensare ‘eh questo sta esagerando e lei non pare gradire’…ma pensate un attimo a chi ha effettivamente fatto così: porto due esempi. Gabriel Pontello, più volte citato nella discussione e vero ‘padre putativo’ di Rocco, ha avuto, se non erro, noie con la giustizia per dei suoi loschi affari ma anche per l’atteggiamento tenuto con alcune attrici della sua ‘factory’…il tutto è ben descritto da Raffaela Anderson nel suo libro ‘Hard’, pur non citando il nome del regista/attore…bene, dopo un (fin troppo) lungo periodo nel settore come talent scout è andato via via a ritagliarsi un ruolo sempre più marginale di regista in hard tedeschi scadenti e tutt’altro che ‘erotici’, per giunta sotto pseudonimo. E che dire di Max Hardcore: un uomo che ha fatto dei suoi film, oggettivamente offensivi e umilianti verso le attrici, un marchio di fabbrica divenuto poi, giustamente, oggetto di attenzioni legali quando questo ‘modo di fare’ ha oltrepassato i limiti, degenerando in violenza vera e propria…ecco, che fine ha fatto? Accusato di oscenità, diversi anni di carcere.

Due parole in questo lungo intervento, spero non noioso per chi legge, vorrei dedicarle poi alla questione televisiva. Distinguerei un Rocco ‘prima’ e ‘dopo’ la tv, fermo restando che parliamo del personaggio, non della persona. Il Rocco ‘prima della tv’ è una presenza esclusivamente legata al mondo dell’hard, osannata da molti/e, invidiata da altri, criticata da altrettanti/e ma pur sempre fenomeno di settore. Poi avviene l’avvicinamento, mediocre, al cinema ‘erotico’ grazie - tu guarda - ad una donna, Catherine Breillat, che ne intravede delle potenzialità ‘altre’…poi col passare del tempo, assieme a produzioni fatte più ‘di mestiere’ che di altro, arriva la televisione. Televisione che è, a mio avviso, una degenerazione per personaggi ben più ‘spessi’ del nostro, figuriamoci dunque per lui…stendendo dunque un velo su questa deriva del piccolo schermo, concludo sperando di aver scritto con chiarezza il mio pensiero in proposito del Rocco ‘uomo di porno’.
Il resto - film autobiografico, libro, programmi tv - li valuto manifestazioni di un ego magari eccessivo, che tale è stato reso però anche grazie a tutta la negatività che il nostro si è fatto scivolare letteralmente addosso, senza problema alcuno. Segno forse che, piaccia o meno, i suoi affari - da intendersi esattamente nel senso commerciale del termine, oltre che professionale - lui sa farli e gli vanno bene. I malvagi, quelli veri, vanno evidentemente cercati altrove, porno o non porno.

L’intervento migliore di tutto il thread, equilibrato e competente. 15 anni fa Alessio era quasi un mio allievo (:D). Adesso ho molto da imparare da lui su questi temi.

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Troppo buono Andrea :wink: A parte che, evidentemente, ho avuto un ottimo maestro, comunque c’è sempre da imparare, ci mancherebbe. Il fatto è che, se si considera il soggetto dell’argomento, dobbiamo prendere in esame due epoche di hard differenti: quella in cui il porno poteva, a buon diritto, definirsi ancora cinema e quella in cui - a cominciare dagli anni 90 - l’hard va via via perdendo questa connotazione, sia dal punto di vista tecnico che ‘morale’, per diventare semplice sesso videoripreso.

Sì, e secondo me il discrimine tra le due fasi coincide - e ciò fa riflettere - con la natura del supporto tecnico: i film girati in pellicola conservano le caratteristiche cinematografiche, anche se nei prodotti di fine anni '80 queste si riducono solo a lievi tracce (comunque ancora percepibili).

Con l’avvento del nastro magnetico (primi anni '90) c’è uno scadimento qualitativo evidentissimo, i film hard perdono quasi completamente il loro retroterra narrativo, e diventano prodotti che hanno esclusivamente una finalità onanistica.

Con l’imporsi del digitale e di Internet (terza fase, anni 2000) si ha un’ulteriore trasformazione strutturale dei contenuti, e si recide ogni residuo legame (produttivo, stilistico, fruitivo) con il porno delle origini, che ormai appare lontanissimo sotto tutti i punti di vista.

in maniera evidentemente molto semplicistica mi viene da dire che il cinema porno, inteso come costola porcellona del cinema standard, non poteva durare

d’altra parte, correggetemi se sbaglio, pure il cinema ‘solo’ erotico è praticamente finito, così come sono pressochè estinte tutte quelle pubblicazioni di contorno tipo Playboy, Playmen o Penthouse, e le cause sono fin troppo semplici da immaginare

però per tornare all’argomento del topic, come voi mi insegnate il cinema porno ci ha messo pochino a iniziare a diversificarsi per inseguire il caleidoscopio di gusti che il sesso si porta appresso

nel caso di Rocco mi viene da dire che in grossa parte lui è stato bravo a capire già dagli esordi in quale segmento di mercato poteva tuffarsi e diventarne il Re incontrastato per decenni, poi magari mi sbaglio io

Verissimo, qui sta l’acutezza del Rocco che ha fatto del suo porno un’industria al vertice del settore.
Guardando i suoi film degli anni ’80 non è difficile constatare come gran parte della durata delle sue prestazioni fosse sacrificata sull’altare del minutaggio cinematografico: non si trattava più di riprendere un Malone qualunque, insomma. E’ interessante, in questo senso, constatare come le sue scene hanno dato poi adito a rimontaggi di molti titoli, in cui vengono proposti spezzoni di sue performances parzialmente già editi uniti ad altri frammenti delle stesse prestazioni rimasti evidentemente ‘fuori’ dalle edizioni originali…
Per arrivare al punto, ad inizio anni ’90 si hanno due eventi importanti in questo settore:

  • il progressivo abbandono della pellicola a favore del nastro magnetico, come fatto giustamente notare da Andrea
  • la trasformazione di un’intera generazione di attori in registi: i vari Chris Clark, Joey Silvera, Seymore Butts ma soprattutto John Leslie, John Stagliano e, ovviamente, Rocco Siffredi.
    Tutti questi nomi danno vita ad una rivoluzione tecnica e contenutistica del porno, basata sulla piena adesione ad un genere, l’all sex, da svilupparsi attraverso la tecnica registica del ‘gonzo’. Il gonzo comporta, in brevissimo:
  • l’uso di una o più videocamere in prossimità dell’azione
  • tecnica di ripresa fintamente amatoriale, avvolgente, lenta e ‘voyeristica’
  • predilezione per riprese lunghe che restituiscano tutta - o quasi - la performance, con tagli limitati al minimo per cambi di punti di vista e angolazioni di ripresa
  • un montaggio, dunque, ‘rilassato’ e poco ‘interventista’
  • audio definitivamente in presa diretta, andando ad eliminare il doppiaggio (anche se non in tutti i Paesi, questo va detto)
  • ultima ma forse più importante, la ripresa in soggettiva del regista che è, altresì attore e, in quanto tale, (si) riprende partecipando attivamente al sesso che si svolge davanti a lui
    Tutti questi accorgimenti avvengono principalmente nella scena americana, in modo progressivo, a partire dalla nascita in quel di Los Angeles dello studio Evil Angel (1989) consacrato al gonzo dal suo creatore John Stagliano, che produce a partire dallo stesso anno la serie ’The adventures of Buttman’ considerata come l’esordio di questa ’nuova era’.

Per Rocco gli anni ’90 sono forse i più importanti, professionalmente parlando, di tutta la sua carriera. Intanto continua, nei primi anni, a prestare ’servizio’ in film italiani di taglio tradizionale, proponendo per la Rabbit un progetto all sex innovativo quale ‘Rocco e le storie vere’ (1993), al contempo è pienamente inserito nel ‘modus cogitandi’ a stelle e strisce dei registi sopra citati, partecipando ad un film fondamentale quale ‘Curse of the cat woman’ per la regia di John Leslie (1992). E’ nella seconda parte dei ’90 che il suo nome diventa un marchio definitivamente internazionale, da Praga a Barcellona (‘Rocco e Buttman a Barcellona’) a Londra (‘Rocco più che mai a Londra’) e ritorno (‘Rocco e le storie tese’).
Inizia altresì la saga degli ‘Animal trainer’, vere maratone sessuali di minutaggio elevatissimo: si arriva alle 3 ore, spesso superandole, per un totale di scene non molto numerose in cui lo sfrenato rough sex del nostro si sposa col gusto fetish e talvolta ‘suggestioni’ bdsm.

Parlando di attrici, oltre all’incontro con la futura moglie a mio avviso i nomi fondamentali per Rocco in questo decennio sono due: Sandy Balestra e Kelly Stafford. Li approfondirei un attimo:

  • Con Sandy Rocco gira due film a loro modo storici, ’30 maschi per Sandy’ (1993) e ‘Sandy l’insaziabile’ (1994/5). La ragazza, seppur scatenata e incontenibile, è ampiamente gestibile da Rocco con reciproca soddisfazione ribadita dai due anche molti anni dopo le riprese
  • Kelly Stafford, esibizionista britannica, autentica mattatrice sessuale, completamente folle e cinematograficamente ingestibile. Rocco ha l’accortezza di capirne l’attitudine eccessiva ed anarchica, tanto da cogliere da questo potenziale esplosivo solo gli aspetti positivi che porteranno alla realizzazione di titoli assolutamente fondamentali: ‘Quando Rocco incontra Kelly’, ‘Dirty anal Kelly in Rome’ e ‘Rocco supermoto hard’ (2002) a mio avviso punta massima del gonzo siffrediano.

L’uso del nastro magnetico porta la filmografia di Rocco a raggiungere, partendo dal decennio ’90-2000, un numero inestimabile di film, visti i veloci tempi di ripresa. Questo porta ad un’altra rivoluzione, ovvero quella della distribuzione, che dal consueto videonoleggio va ad affacciarsi timidamente alla visione online. Gli all sex americani erano distribuiti capillarmente nei siti delle varie Anabolic/Diabolic ed Evil Angel già nei primissimi anni Duemila.

In Italia, nel frattempo, s’è adottato il nastro magnetico pur rimanendo refrattari all’adozione di un total sex senza trama. Resistono i soggetti, non si rinuncia ai canovacci narrativi, per quanto scarni e pretestuosi. Perfino la linea all sex di un pioniere quale Mario Salieri parte sempre da uno spunto, da un’idea portante. Ma mi pare corretto non andare ancor più off topic di quanto già non lo sia, anzi meglio scusarsi per averla fatta lunga :slight_smile:

Leggere post come questi di Alessio Spina è stato davvero un piacere. Grazie era da tempo che non si vedeva un commento così ben argomentato e competente nelle varie stanze, spero, anzi la prego signor Spina di deliziarci ancora con interventi interessanti come questo.

Signor Spina, non si monti la testa… :smiley:

Ma ci mancherebbe, mica ho dissertato sul senso di colpa insito nei personaggi di Lang :smiley: Comunque già ringraziato stubby per la gentilezza, cosa che estendo anche a lei, A.N., per quanto le suggerisco da oggi che, se vuole parlarmi, si rivolga prima al mio agente (come rispose Moana a Francesco Malcom alla domanda ‘faccio il caffè, te ne porto una tazza?’ durante la pausa in un set) :smiley:

Comunque avevo già aperto io il topic!
http://www.gentedirispetto.com/forum/showthread.php?32591-Rocco-(T-Demaizi�re-A-Teurlai-2016)&highlight=rocco

… E se c’è un moralista quello sono io! :smiley:
Comunque va visto, capisco il senso di disagio che ha provato Mario Vergone (che, dato il cognome, presumo non abbia nulla da invidiare a Rocco),
forse è quello stesso che ho provato io.
Poi, sticazzi, Siffredi paga profumatamente e non obbliga nessuno.

Film piaciuto e seguito con vivo interesse dopo avere visto “Late at night”
Divertenti le testimonianze e i racconti, con un tono quasi sacrale.

L’apoteosi del film si raggiunge in due punti :

-Il Casting con Veruca James e Abella Danger in cui Gabriele Galetta si scorda di registrare (Tra l’altro che fighe… )

-Il litigio di Gabriele Galetta con Kelly Stafford (Kelly Stafford che è forse l’alter ego femminile di Rocco, se non molto, moooolto peggio ;Si veda il video “The ,madness of Kelly stafford” girato peraltro in Italia, su qualsiasi piattaforma porno.)

Gabriele Galetta , che se avete seguito un pò la storia saprete che doveva essere Lui il “vero” Rocco ma aveva un problemino per colpa del quale quel lavoro non lo fai, nel frattempo ci ha lasciati a soli 58 anni

Rocco qui secondo me dimostra di essere un pò vittima del suo personaggio , come tutti ha degli attacchi di coscienza (Ho una moglie, ho due figli e mi scopo le ragazzine che dovrebbero scoparsi i miei figli che hanno 20 anni) ,però è talmente perso per la figa che alla fine torna sempre lì dove deve stare finchè il suo datore di lavoro (Leggasi Cazzo) glielo permetterà, con o senza aiutini, Con la moglie avrà un rapporto tormantato dal fatto che scopa fighe per lavoro ed è stato duro costruirci intorno un qualsiasi tipo di equilibrio. Ed a me piace così’. Senza contare che è ancora il numero uno e Max Felicitas a parte che ha 28 anni meno di lui e che a confronto è uno zero è tra i pochi performer che riesce ancora a fare qualche soldino col porno in un mondo dove lo streaming ha distrutto tutto a meno che si sia davvero speciali e dove tra charturbate, ospitate nei club di scambisti ed al MI-BG Sex e siti di escort (per le gentili signorine) è dura alzare uno stipendio. Cosa confermata peraltro da gente del calibro di Omar Galanti, Roby Bianchi, Francesco Malcom, Salieri… E comunque tutte dico tutte le nuove promesse passano ancora per il suo ufficio…

A me poi fa ridere quando parla le lingue straniere con l’accento di Ortona.

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Mi sa che sbagli Borromeo?

Vabbè, ma chi si credeva di essere? Joan Crawford?