Seattle, anni '80: Chris Cole, giovane tecnico addetto alla manutenzione di macchine fotocopiatrici, è il cantante di una tribute band degli Steel Dragon, famosissimo gruppo hair metal dalla lunga carriera.
La sua devozione è maniacale, tanto da entrare in conflitto coi componenti del suo gruppo, che vorrebbero comporre musica propria, e venirne così estromesso.
La sua vita cambierà quando gli stessi Steel Dragon decideranno di sostituire il proprio frontman e la scelta ricadrà proprio su Chris.
Più che vagamente ispirato alla vicenda dei Judas Priest, questo film di Herek si propone come un romanzo di formazione sui generis, in un percorso che porterà Chris a emanciparsi come uomo e come artista. Gli stereotipi abbondano, ma d’altronde si parla di hair metal, un genere che sullo stereotipo è fondato. Vari musicisti nel cast, i più famosi senz’altro Jason Bonham e Zakk Wylde, nei ruoli di batterista e chitarrista dei Dragon. Bella l’interpretazione del veterano Timothy Spall nei panni del tour manager Mats, spassoso anche Jason Flemyng che interpreta il vocalist uscente Bobby Beers.
Senza infamia e senza lode, per una visione senza pretese può anche andar bene, ma dubito ne farò una seconda.