Roma, grattarsi i genitali è reato Cassazione: offende pubblico decoro
Sia per per mancanza di igiene, oppure per scaramanzia, è tempo di tenere le mani a posto. Grattarsi i genitali in pubblico è infatti reato. Lo ha stabilito la Terza sezione penale della Corte di Cassazione ritenendo il gesto “un atto contrario al decoro e alla decenza pubblica”. Vale anche se il fine del gesto è uno scongiuro. Insomma, meglio munirsi di cornetto rosso, piuttosto che rischiare una sanzione.
A scatenare il caso, è stato un operaio 42enne di Como, condannato a 200 euro di multa e ad altri mille da destinarsi alla cassa ammende. L’uomo si era grattato le parti basse probabilmente “per sistemare la tuta indossata”, ha spiegato la difesa.
Un gesto che, invece è stato equiparato dai supremi giudici a un atto contrario al decoro pubblico perché “il palpeggiamento dei genitali alla presenza di terze persone è manifestazione di mancanza di costumanza e di educazione in quel complesso concetto di regole comportamentali etico-sociali”. In tale concetto di maleducazione, spiegano da Piazza Cavour, va anche intesa la cosiddetta toccata scaramantica.
Alè l’ennesima cazzata per rallentare ulteriormente la giustizia italiana. Finché i giudici verranno occupati con cose simili e con stupidaggini tipo la diffamazione è inutile, per i processi importanti ci vorranno sempre 100 anni.
Bah…
No, comunque a costo di esser ripetitivo: è veramente ridicolo che c’è chi intenti azioni legali per sto genere di cazzate. Sarebbero da radiare dall’albo…
Sono totalmente d’accordo con te.
Anzi, ti consiglierei la lettura del libro “TOGHE ROTTE”, molto illuminante se si vuol capire in che stato disastroso versi la Giustizia italiana:
Depenalizzano la bestemmia e trasformano in reato una sana grattata allo scroto. Boh… a 'sto punto puniscano anche chi scorreggia in pubblico, socialmente lo trovo più deleterio.
