Salon Kitty (Peter Norden)

Il romanzo del 1970 da cui è tratto il film di Brass, molto molto liberamente, tant’è che Brass stesso disse di non averlo neppure letto quando si prese l’incarico di dirigere il film. Viene infatti praticamente mantenuta solo l’idea di base (un bordello berlinese trasformato in un centro di ascolto e di reperimento di informazioni, manovrato dalle SS). Per il resto il film va per conto suo, privilegiando l’aspetto erotico-grottesco e di critica al potere, più nelle corde di Brass, rispetto a quello più sobriamente e strettamente spionistico e storico-cronachistico del libro. L’appendice al termine del romanzo spiega come Norden ed i suoi collaboratori abbiano cercato di attingere a fonti storiche il più precise e fedeli possibili, non senza mille difficoltà (la Pension Schimdt, aka Salon Kitty, è realmente esistita a Berlino, furoreggiando nei primi anni '40 sotto la guida di Madame Kitty, maitresse ultracinquantenne molto piacente ed affabile).
De Concini e la Fusco probabilmente però il testo si presero la briga di leggerlo poiché perlomeno alcuni personaggi della pellicola ricalcano in qualche misura quelli del testo, ad esempio Teresa Ann Savoy/Gitta, Helmut Berger/Walter Schellenberg, Dan Van Husen/Schwarz, oltre ovviamente alla stessa Madame Kitty.