Se Dio vuole (Edoardo Falcone, 2015)

Vabbè, il pregio più evidente è che il film scorre via senza annoiare mai e che due risatine le strappa.
Ma per il resto è di una povertà di scrittura disarmante, totalmente fasullo nella descrizione di un mondo e dei suoi personaggi, e tragicamente banale nello sviluppo del protagonista. Tutte le gag sono telefonate, non c’è nessuno sforzo nel cercare di rendere meno bozzettistici i caratteri (su tutti la figlia maggiore di Giallini).
Falcone come sceneggiatore aveva fatto ben di peggio (l’abominevole, eppur premiato, “Nessuno mi può giudicare”), qui esordisce alla regia e, grazie alla bravura della produzione, il film regge e funziona al botteghino (4 milioni, non pochi per Wild Side).
Ma, come anticipato, è tutto così falso e posticcio da provocare, in me, solo fastidio.


Basti vedere la scena della Morante - altro personaggio che ha un’evoluzione prima di ribellione, poi di riappacificazione, davvero misera - al consiglio degli studenti, talmente stereotipata e esagerata da sconfinare nella fantascienza. Anche il luogo/arena nel quale il figlio di Giallini conosce il prete Gassman, con tutti questi ragazzini belli e puliti, sembra appartenere al mondo delle fiction e non a quello del cinema.

Non c’è davvero alcuna cura, nessun tentativo di essere un po’ sottili. Se non è il grado zero della commedia italiana, siamo allo 0,5.
Eppure in sala il pubblico era in delirio. Non solo quello di massa, ma anche diversi addetti ai lavori.
Sarà colpa mia che non capisco nulla e non posso che contemplare la mia sconfitta di amante del cinema.

No, tranquillo, non sei solo: per me, l’anno scorso, vedendo il trailer, si trattava dell’ennesimo filmetto italiano inutile e trascurabile. Non abominevole, per carità, ma la tipica roba che ti fa pensare " Perché mai dovrei trascinare il culo in sala e PAGARE per vedere un film simile? !". Eppoi Giallini che si inflaziona ed è troppo spesso uguale a. .se’ stesso, Gassman troppo raramente ben utilizzato dal cinema (peccato, con la fisicità che si ritrova. .). Insomma, se in questa stagione quasi tutte le commedie e commediole italiche sono tracollate al botteghino, il motivo c’è: la misura è colma, il pubblico si è rotto le balle. Produttori, meditate e, se ci riuscite, imparate…

io l’ho trovato divertente e scorrevole certo senza grandissime pretese, ma non credo avesse ambizioni esistenziali cosi’ alte anche a livello di scrittura!!!

attori tutti in perfetta forma bello il panorama dei 2 laghi…Martignano Bracciano…

concordo, il buon @areknames aveva aspettative un po’ troppo alte mi sa :sweat_smile:
è una esile commediola senza pretese, se non quella di far passare una serata a cervello spento con due risate che obiettivamente ci stanno grazie a un Giallini che, almeno nella prima parte, interpreta un personaggio molto divertente

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Il personaggio di Gassman è ispirato ad un carismatico prete romano realmente esistente, don Fabio Rosini. Quegli incontri pieni di giovani esistono davvero e fanno parte di un percorso inventato da questo sacerdote per dare risposte a chi si rende conto di aver bisogno di coltivare una spiritualità.
Pare che lo stesso Falcone abbia seguito questo “corso” da cui ha tratto evidente ispirazione.

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