Senna (A. Kapadia, 2010)


http://www.imdb.com/title/tt1424432/

Come già detto più volte non sono per nulla un fan della Formula 1 che trovo di una noia mortale. Probabilmente è un limite mio anche perché non sono mai stato minimamente appassionato di motori et similia, comunque devo dire che la figura di Senna mi affascinava parecchio nei primi anni '90. Ero un ragazzino e sentivo spesso il suo nome perché vinceva sempre. O sentivo il suo o sentivo quello di Prost ma la mia simpatia, a pelle, andava decisamente al brasiliano.
Ho un ricordo molto forte della morte di Senna perché l’infausto Gran Premio di Imola del 1994 fu il primo e l’ultimo Gran Premio che vidi in vita mia. Lo vidi spinto da una specie di curiosità morbosa visto che durante le prove, un paio di giorni prima, era morto un pilota austriaco. Non era uno di quelli famosi e infatti ancora oggi non se ne parla mai ma la sua morte mi colpì parecchio perché ero rimasto turbato dal fatto che il Gran Premio non fosse stato annullato. Decisi quindi di guardarlo in tv e ne rimasi sconvolto. Ci fu un brutto incidente all’inizio (dove furono anche coinvolti degli spettatori a cui finirono addosso parti di macchina) e poi non molto dopo ci fu l’incidente di Senna. Non si capiva se fosse morto o meno, fino alla fine della gara nessuno lo disse apertamente, giravano un sacco di voci discordanti. Seppi che era morto soltanto quando tornai a casa la sera tardi dopo essere uscito alla fine del GP. Mi fece una grandissima impressione e mi dispiacque sinceramente.

Questo documentario su Senna è fatto bene nella versione cinematografica. Quella estesa (che dura circa un’ora in più) fa schifo, la sconsiglio.
La versione estesa (che ho avuto la sfortuna di vedere per prima) è montata male perché le sequenze in più (che consistono in interviste - girate male e spesso noiose anche perché lunghe e non inframezzate con immagini di nessun tipo - a persone delle quali non si conosce l’identità) sono inserite in maniera brusca e ignorante.
Gli intervistati non vengono identificati quindi uno non capisce di chi si tratta e deve tirare ad indovinare. L’unico riconoscibile, almeno per me, è ovviamente Alain Prost, che peraltro è l’unico che dice cose interessanti. Tra l’altro l’intervista di Prost ha il terribile errore di avere il nome della take dell’intervista impresso sul video in basso a destra. Una cosa da dilettanti senza vergogna. Questi interventi montati senza grazia appesantiscono parecchio il documentario.
La versione cinematografica (che ho controllato dopo aver visto quella estesa) funziona molto meglio. Si basa tutta su materiale di repertorio, correttamente croppato in 16:9 dal 4:3 nativo (senza deformare nulla) e ha molto più ritmo.
Nella versione cinematografica il documentario è scritto bene, scorre veloce e ha tutto al posto giusto.
La storia di Senna è appassionante (anche per uno che non ama particolarmente le corse) e persino toccante.
La rivalità con Prost è stata più aspra di quanto pensassi e certe immagini dalle corse di Senna sono davvero spettacolari anche per chi, come me, non si interessa di motori.
Tra i produttori del film compare l’ottimo Kevin MacDonald

Il blu ray è buono, la conversione in HD delle immagini televisive è buona (nei limiti del possibile, ovviamente) e ci sono anche alcuni extra (che non ho visto). Uno consiste nelle interviste ai tipi della versione extended (e dura una cinquantina di minuti), un altro è uno spot della fondazione Senna e poi c’è il commentary.

Il blu ray italiano permette di vedere il film in lingua originale (quasi tutto in inglese con brevi parti in portoghese) oppure con il doppiaggio italiano (che consiste in una voce che si sovrappone a quella originale che resta più bassa in sottofondo). Sottotitoli in italiano (con diversi refusi inaccettabili per un prodotto di una major come la Universal) e portoghese.

il film è una beatificazione di Senna fatta senza nessuno spirito critico: il ritratto che si cerca di dare è quello di un Dio sceso in terra che vince sconfiggendo il Diavolo personificato da Prost + Balestre. Molti gli eventi raccontati con il prosciutto sugli occhi o mettendo a fuoco solo ciò che faceva comodo per crearne il santino.
Restano dunque belle solo le immagini delle gare, le vetture di un’epoca in cui la formula uno stava trasformando i piloti da cavalieri del rischio a digitatori di diavolerie elettroniche.

Ah ecco, vedi?
Io che di corse non so nulla non ho potuto cogliere queste cose.
Comunque è un po’ fastidioso il tentativo di fare una vera agiografia di Senna insistendo sull’aspetto religioso del pilota.
La cosa che viene raccontata dalla sorella sul brano della Bibbia che ha letto il giorno della sua morte è imbarazzante.

Ti faccio un esempio: nel film si dice che la gara a Monaco fu sospesa per negare a Senna la prima vittoria e far vincere Prost, ma si tace sul fatto che quell’anno Prost perse il suo primo titolo mondiale per mezzo punto e la ragione fu la sospensione di questa gara in cui pur vincendo prese 4 punti e mezzo mentre se si fosse atteso pochi giri per superare la metà dei giri previsti arrivando secondo Prost ne avrebbe presi 6.

Poi, tanto per fare altri esempio, non si fa menzione ai veleni con il connazionale Piquet e alla relazione clandestina con Carol Alt.

La verità è che Senna era un pilota veloce affamato di vittorie ma come tutti i piloti affamati di gloria non si tirava indietro nell’essere scorretto o nel manovrare dietro le quinte a suo vantaggio.