Sequoia (Andy Landen, 2014)

Una ragazza ventiquattrenne ha in gola un cancro al terzo stadio di sviluppo, le possibilità di morire anche dopo la chemioterapia e l’eventuale asportazione della mandibola sono molto alte. Non può fare affidamento sul supporto dei suoi cari, in quanto viene da una famiglia disfunzionale e sfasciata, nella quale nessuno è all’ascolto di nessuno e ci si barcamena tra alcolismo e disagi economico-sociali vari…

La protagonista decide quindi di andare a suicidarsi nel parco nazionale di Sequoia, ingerendo un mix letale di farmaci. Ma proprio mentre vive questa sua ultima esperienza al cospetto degli enormi e millenari alberi, incontra un ragazzo capace di darle l’amore ed il sostegno che la vita finora le aveva negato. Ma forse ormai è troppo tardi…

Non saprei dare un giudizio inerente l’apparato tecnico del film, la storia è così impattante e coinvolgente a livello emotivo che i miei strumenti critici sono venuti un po’ meno; ad ogni modo il film funziona ed è ben costruito, sicuramente è ottima la caratterizzazione dei personaggi. Bei paesaggi, ovviamente. Altro non saprei dire.

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