Severgnini e il cinema di genere.

Sul forum di Beppe Severgnini, Italians, e` apparso un botta e risposta sul cinema trash:

http://www.corriere.it/solferino/severgnini/05-05-08/01.spm

Io ho inviato una risposta, scrivetegli anche voi.
La mia risposta:

Caro Bepe,

mi sono divertito col botta e risposta tra Letiza e Virtuale dedicato al trash (5 Maggio). Finita la risata pero m'e rimasta un po’ di amarezza: davvero vogliamo mettere nello stesso calderone Toto, Vitali, Franco & Ciccio, Bava e Django? Toto e i suoi film son gia stati rivalutati dai critici che un temo li sbertucciavano, destino simile sta accadendo a quei 2 geniali clown chiamati Franco e Ciccio. E facile cedere alla tentazione di accostare loro a “Troppo Belli”, ma bisogna ricordarsi di una realta completamente diversa: i Django, i Toto, i Vitali facevano cassa per produrre poi i Fellini, Antonioni, Visconti (che cassa non facevano). I "Troppo Belli" invece sono inutili, perche tanto il cinema italiano e` in coma da tempo (con qualche raro singulto)…

Se pero venisse a te (o ad altri) la curiosita di saperne di piu` sulla faccenda, ti consiglio un giro su http://www.gentedirispetto.com/phpBB2/index.php , un forum di appassionati dedicato proprio al cinema di genere. Ciao dalla piovosa (tanto per cambiare) Bruxelles.

il cinema italiano fino a 25 anni fa era il secondo più prolifico del mondo.
Tra capolavori assoluti e riconosciuti trovavi delle gemme di cinema. Inoltre il cinema era ancora un passatempo di consumo e non na stronzata d’elite.
Adesso invece fanno i film “tipo Muccino” e dicono che sono dei grandi film. I film “tipo Muccino” sono il neo trash. I film di Costantino e Vitagliano sono uno spreco di pellicola, più che “na monnazza” una vera merda.
Molto meglio i film di Franco e Ciccio (che a me piacciono più di Totò) che le fiction che girano adesso in continuazione. Almeno all’epoca le giravano in pellicola, adesso risparmiano anche su quella :frowning:

Ma che gli rispondete a fare,a gente che parla ancora di “cinema trash”?Non vi curate di loro eccetera eccetera.

Onestamete non mi e’mai fregato un cazzo di quello che pensa la gente sul nostro cinema italiano.
Quindi,come in altri casi,non mi faro’certo il sangue amaro per le stronzate che scrive sto tizio.

Il grande segreto dei tuttologi è che fanno mostra di saper concionare sugli argomenti più svariati,quando in realtà non ne conoscono a fondo nessuno.Idem dicasi per 'sti cazzoni che sparano a zero sul cinema(non solo di genere)senza saperne nulla.

e poi kazzo quello proprio non lo sopporto :evil: :evil:

Io Severgnini l’ho conosciuto in una libreria torinese negli anni 90.In realtà un tipo molto timido,gentile;ma,ripeto,tenta di riciclarsi continuamente come tuttologo(all’epoca scriveva libri sulla lingua italiana e quella Inglese,da quel che ricordo).A ognuno il suo mestiere,non si può concionare su qualsiasi argomento.

Dai ragazzi come si fa a prendere sul serio un interista… :lol:

Oltretutto,rivalutare Keoma e Zombi 2 partendo dal presupposto che servissero a finanziare Fellini e Antonioni è quantomai riduttivo.Erano bei film e basta;chi parte dal presupposto che il cinema lo facciano solo Fellini è Antonioni è semplicemente un cretino,l’ignoranza c’entra fino ad un certo punto.

Hmmm, secondo me siete troppo sensibili e reagite male.

Partiam dal presupposto che il 99% della gente non sa nulla di cinema di genere, anzi, non sa nemmeno cosa sia. Gli stessi non conoscono nemmeno la differenza tra un film di Parenti o un film di Salce.
Aggiungo che il pezzo non è stato scritto da Severgnini, bensì da Letizia Virtuale, pseudonimo di alcuni collaboratori di Svergnini che gli smistano la posta.

Che molti dei film che piacciono a noi fossero fatti per motivi alimentari è innegabile (Zombi2 è un classico esempio), che servissero a produrre anche film più elevati che al botteghino non riscuotevano lo stesso successo pure.

Io, onestamente, credo sia un’ottima occasione per informare, chiudersi a riccio stile integralisti serve poco.

Il punto è,caro Almayer,che certa gente ti piglia per integralista pure se cerchi di spiegargliele,certe cose.Già chi conciona su film che probabilmente non ha neanche visto dà prova di grande presunzione:che glielo spieghi a fare,che Fulci era un bravo regista?Ti risponderà con le solite menate:i suoi erano film “di serie B”,i fans lo sopravvalutano eccetera eccetera.Zombi 2 era stato fatto per motivi alimentari?E che vuol dire?Zombi 2 era un film pensato per il grande pubblico,un prodotto di consumo;che ha di diverso dagli horror di un Night Shyamalan o le crime stories di un Tarantino?Son film pensati per piacere e fare soldi,e non vedo che ci sia di strano.Oggi nessuno si sognerebbe di giustificare i film di Tarantino sostenendo che con i suoi incassi magari è possibile finanziare il prossimo Scorsese;perchè dunque fare un certo discorso per i nostri film popolari di una volta?Non mi pare che Milano calibro 9 abbia bisogno di giustificazioni del tipo “be’,almeno coi guadagni Pasolini ci poteva tirar fuori qualcosa di meglio”;era un bel film,e non credo ci sia bisogno di spiegare perchè.Oltretutto chi fa certi discorsi spara a zero,ribadisco che certi film non li ha visti;non basta aver guardato un paio di actions con Maurizio Merli passati su Rete4 per diventare esperti di poliziesco all’italiana.Il mio non è integralismo:certi pischelli che parlano di cose che non sanno manco li prendo in considerazione,e credo che se mi mettessi a discutere di genetica subirei lo stesso trattamento da un ricercatore che ne sapesse più di me,com’è ovvio.Ripeto,a ognuno il suo mestiere.

non sono d’accordo con te Almayer. Il cosiddetto segmento “trash” è quello del mercato DVD che ha avuto la maggiore crescita negli ultimi 2 anni. I dati parlano da soli

Ma infatti l’articolo non era nemmeno scritto da Beppe. Senza dubbio “Milano Calibro 9” non ha bisogno di giustificazioni, resta il fatto che molti prodotti “seriali” venissero utilizzati dai produttori proprio per quello scopo.
Poi, de gustibus. Secondo me è una buona occasione per mettere i puntini sulle i…

[quote=“caneparo”]

non sono d’accordo con te Almayer. Il cosiddetto segmento “trash” è quello del mercato DVD che ha avuto la maggiore crescita negli ultimi 2 anni. I dati parlano da soli[/quote]

Io invece sono completamente d’accordo con te e non penso che il tuo discorso sia slegato dal mio, anzi. Basta sentire Raro, AYP, Federal…: i “duri e puri” che s’incazzano per un microtaglio in Tenebre (tanto per dire) sono una fascia limitata, non si fanno i soldi su questi. Si fanno i soldi invece sul grande pubblico, che ha dimostrato di gradire molto queste uscite, soprattutto se prezzate attorno ai 10€. Grande pubblico che nel 99% dei casi si ricorda il film ma non sa nulla di “edizione restaurata”, “formato rispettato” e via dicendo, acquista e basta. E chissà come mai i restauri, gli audio commentary e gli extra vari stanno pian piano sparendo anche dai titoli AYP…forse che abbiano capito che il sistema Federal (telecinema normale e qualche intervista) sia più redditizio?

non sono d’accordo con te Almayer. Il cosiddetto segmento “trash” è quello del mercato DVD che ha avuto la maggiore crescita negli ultimi 2 anni. I dati parlano da soli[/quote]

Io invece sono completamente d’accordo con te e non penso che il tuo discorso sia slegato dal mio, anzi. Basta sentire Raro, AYP, Federal…: i “duri e puri” che s’incazzano per un microtaglio in Tenebre (tanto per dire) sono una fascia limitata, non si fanno i soldi su questi. Si fanno i soldi invece sul grande pubblico, che ha dimostrato di gradire molto queste uscite, soprattutto se prezzate attorno ai 10€. Grande pubblico che nel 99% dei casi si ricorda il film ma non sa nulla di “edizione restaurata”, “formato rispettato” e via dicendo, acquista e basta. E chissà come mai i restauri, gli audio commentary e gli extra vari stanno pian piano sparendo anche dai titoli AYP…forse che abbiano capito che il sistema Federal (telecinema normale e qualche intervista) sia più redditizio?[/quote]
No.Perchè film come La Coda dello scorpione o Il Mostro è in tavola… li comprano solo gli appassionati veri,son titoli meno conosciuti.Più banalmente,i vari De Angelis e compagnia bella puntano sul risparmio,ben sapendo che se vuoi un determinato titolo in Italiano o vai da loro o devi sbatterti a trovare un’edizione estera che abbia l’audio desiderato,spendendo chissà quanto tempo e denaro.I fans alla fine i suoi prodotti li comprano ugualmente,sia pure masticando amaro per l’assenza di extra(ma la qualità dei masters targati No Shame e AYP resta comunque elevata,in genere).Alla maggior parte delle persone che entrano in videoteca di certi titoli non frega un beneamato,neanche li conosce;le sexy-commedie Federal rappresentano un’eccezione,passano spesso in TV e quindi il numero di acquirenti che le compra,magari per puro spirito amarcord,è più elevato.

Vero su i titoli che citi all’inizio, ma infatti quanto vendono???
Il discorso si articolava su una frase di caneparo

Il cosiddetto segmento “trash” è quello del mercato DVD che ha avuto la maggiore crescita negli ultimi 2 anni. I dati parlano da soli

Ora, consideri questi come titoli “trash”? Oppure consideriamo “trash” = cinema di genere (come purtroppo molti pensano)?
Gli appassionati restano sempre pochi, la maggioranza compra dvd e va a vedere “Il Ritorno del Monnezza” senza sapere la differenza tra Giraldi, Monnezza e compagnia bella. E, i titoli che vendono, son essenzialmente Ubalde, Giovannone e via dicendo.

Vero su i titoli che citi all’inizio, ma infatti quanto vendono???
Il discorso si articolava su una frase di caneparo

Il cosiddetto segmento “trash” è quello del mercato DVD che ha avuto la maggiore crescita negli ultimi 2 anni. I dati parlano da soli

Ora, consideri questi come titoli “trash”? Oppure consideriamo “trash” = cinema di genere (come purtroppo molti pensano)?
Gli appassionati restano sempre pochi, la maggioranza compra dvd e va a vedere “Il Ritorno del Monnezza” senza sapere la differenza tra Giraldi, Monnezza e compagnia bella. E, i titoli che vendono, son essenzialmente Ubalde, Giovannone e via dicendo.[/quote]

A considerare i film di genere di vent’anni fa come “trash” sono il mercato e i distributori (lo definiva così la rivista DVD Business). Oggi stesso all’Auchan di Rescaldina mentre guardavo (da fuori ovviamente :frowning: ) le nuove uscite ho intravisto un titolo della collana “serie Z” (credo “le dolci zie”) e mi sono reso conto ancora di più che è il mercato che cerca di dare un’etichetta per sfruttare il filone.
Sull’aritcolo di DVD business il panorama futuro delineato era però molto roseo, per il nostro amato cinema “trash” (come veniva definito nell’articolo) dato che affermava che la digitalizzazione di vecchi titoli era il futuro del mercato DVD, non solo per il cinema italiano di genere (questo è il termine che uso io) ma anche per altri classici holliwoodiani in edizione restaurata con molti extras (penso all’edizione bidisco locupletata di “scarface”).
Il nostro cinema di genere è stato un esmpio encomiabile di cinema, capace di fare concorrenza ai prodotti americani in tutto il mondo. La “colpa” del termine trash è dei soliti critici che scrivevano male nonostante il film gli fosse piaciuto (mi viene in mente un critico in “come inguaiammo il cinema italiano” che dice che quando vedeva i film di Franco e Ciccio rideva a crepapelle e poi sul giornale scriveva male) solo perchè c’era una certa situazione sociale. Il discorso qua diventerebbe politico ma io volevo solo spiegare perchè ho usato quel termine, per evitare di sollevare una spedizione punitiva nei miei confronti. E’ certo che non si può fare di tutta l’erba un fascio, però come si sa il tuttologo (il buon Servegnini) sa un po’ o niente di tutto.

Io penso che quando questa dicitura imbarazzante scomparirà il cinema italiano potrà godere di un’epoca prolifica, perchè se ci pensate bene, è proprio dalla critica che nascono degli obbrobbri come i “Muccino movies”.

Il problema degli extra è anche secondo me una questione di costi anche se è vero che non comprerei mai un DVD in qualità “VHS rip” ma piuttosto apprezzo il lavoro molto bello svolto dalla Raro per il DVD di “Milano calibro 9”, forse uno dei più bei DVD usciti finora.

Ma infatti sono loro a decidere. E tutto questo grande magma, che va da Bava a Fulci passando per Di Leo, Cicero, Salce, Tarantini & co. viene classificato in quel modo. Però non tutto vende allo stesso modo, e credo che Raro, AYP e gli altri se ne siano resi conto.

Sull’aritcolo di DVD business il panorama futuro delineato era però molto roseo, per il nostro amato cinema “trash” (come veniva definito nell’articolo) dato che affermava che la digitalizzazione di vecchi titoli era il futuro del mercato DVD, non solo per il cinema italiano di genere (questo è il termine che uso io) ma anche per altri classici holliwoodiani in edizione restaurata con molti extras (penso all’edizione bidisco locupletata di “scarface”).

Certamente. Alla fine si raschierà il barile, cercando di proporre qualunque cosa possa vendere. Ma con edizione iperlocupletate o molto basic? Io propendo per il metodo “Federal” (beninteso, magari tutti i DVD fossero com CH AYP o MC9 Raro!).

Il nostro cinema di genere è stato un esmpio encomiabile di cinema, capace di fare concorrenza ai prodotti americani in tutto il mondo. La “colpa” del termine trash è dei soliti critici che scrivevano male nonostante il film gli fosse piaciuto (mi viene in mente un critico in “come inguaiammo il cinema italiano” che dice che quando vedeva i film di Franco e Ciccio rideva a crepapelle e poi sul giornale scriveva male) solo perchè c’era una certa situazione sociale. Il discorso qua diventerebbe politico ma io volevo solo spiegare perchè ho usato quel termine, per evitare di sollevare una spedizione punitiva nei miei confronti.

Non ti preoccupare, nessuna spedizione punitiva in vista! :slight_smile: Il termine secondo me è corretto per individuare questa fascia di mercato dvd.

E’ certo che non si può fare di tutta l’erba un fascio, però come si sa il tuttologo (il buon Servegnini) sa un po’ o niente di tutto.

Non per voler fare (ancora) l’avvocato del diavolo, ma il pezzo non l’ha scritto Severgnini.

Quello che potrebbe essere visto come uno dei motivi di vanto di molto nostro cinema è proprio, a mio giudizio, il continuo “flirtare” fra cinema “popolare” e “d’autore” (una etichetta questa, alquanto bislacca e discutibilissima…).

Per più di due decenni, fra la fine dei cinquanta e i primi anni ottanta (vo a spanne eh?), la produzione cinematografica del Bel Paese ha assistito ad un lungo sussegursi di capolavori riconosciuti ad altri lavori che si potevano definire, perlomeno, di alto “artigianato”.

E avevamo così i film di Pasolini (probabilmente il regista “alto” che più di tanti, inconsapevolmente ha dato vita a “generi” del cinema di serie “b”, dal “nazi-erotico” al “dacamerotico”), quelli del Petri (film che piacciono sia alla critica più “seriosa” che al fan più scatenato che ci trova molti richiami, perlomeno “estetici”, a ciò che ama) fino a “scendere” per arrivare ai “grandissimi confezionatori”, i fini artigiani dell’exploitation nostrana. Il cinema “popolare” ben fatto che accontentava moltissimi. Il cinema che era capace di portare all’oratorio pellicole che si permettevano alcuni voli pindarici in mezzo a scazzottate, buoni sentimenti e altre assortite amenità.
Senza dimenticarci della singolare sorte di alcune pellicole di “genere” che son diventate “capolavori d’autore” (Leone).

Quello che in molti definiscono cinema “trash”, z-movie e via discorrendo, per me non è figlio di quei tempi e di quella cultura. Ma mi riporta almeno agli anni ottanta e oltre.
Dalle ultime scoregge di Pierino fino agli inferi dei “neo-mondo” mutuati dal porno.
Qui non ci sono più “carrelli”, non ci sono più sceneggiature, non ci sono più rimandi ad estetiche di sorta, non ci sono più, insomma, registi che si aggrappano quantomeno ad un passato (e ad un budget!) da rimpiangere.
Qui regna solo il vuoto di una macchina digitale e dell’“estremo visivo” da oltrepassare sempre più.
La rincorsa del nulla.

Sbagliato è a parer mio buttare tutta questa roba in pasto agli stessi leoni…

Che ancora ce ne passa moltissima di differenza fra la peggior sequenza di “Tony Arzenta” alla migliore di “Rocco skizoid vs Liquid Inseminator”…