Sherlock Holmes

Da ragazzino ho divorato qualsiasi romanzo e racconto di Conan Doyle dove appariva Sherlock Holmes. È stato uno dei miei primissimi amori letterari (un’autentica folgorazione) e ricordo con immenso piacere i momenti delle prime letture (ma anche le - tantissime - riletture che ci sono state negli anni sono sempre state piacevolissime).
Dato che lo scorso weekend mi trovavo a Londra e, per giunta, alloggiavo in Baker Street non ho potuto fare a meno di visitare il negozio di souvenir e, soprattutto, il museo dedicato a Sherlock Holmes.
L’emozione più grande per un vecchio lettore come me è stata sicuramente quella di varcare la soglia del 221b di Baker Street, l’indirizzo di Holmes nei romanzi. È una scemenza, probabilmente, ma il solo fatto di trovarmi in quel preciso indirizzo è stata una cosa che mi ha emozionato.
Il museo non è nulla di che ma io me lo sono goduto alla grande. C’è una ricostruzione delle stanze di casa Holmes (all’ultimo piano c’è persino il bagno - ultrakitsch -) e poi ci sono vari manichini che riproducono personaggi dei casi più famosi (ovviamente c’è anche il mitico Moriarty) e poi bacheche con vari oggetti che ricordano altri casi minori (io mi sono gasato vedendo il “pollice dell’infermiere”, dal racconto omonimo che mi piaceva un sacco). C’è pure il testone del mastino dei Baskerville appeso alla parete.
Per i fan è divertentissimo e piacevole, se invece uno non è un gran lettore e si aspetta comunque di trovare qualcosa di spettacolare resterà deluso.
Personalmente avrei sperato di trovare materiale su Conan Doyle che invece non c’era. Poco male comunque.
Il negozio di souvenir è delizioso e gran parte degli oggetti venduti non sono ridicoli e trash come invece sarebbe potuto essere.
Tra l’altro era affollatissimo ma credo che questo derivi anche dal fatto che la serie tv inglese con lui protagonista stia avendo un grandissimo successo (e infatti venivano venduti tanti gadget relativi alla serie della BBC).

Quanti altri fan di Sherlock Holmes ci sono qui?

Boh mai stato un grande fan, anche se ho apprezzato molto Il Mastino dei baskerville e il film di Meyer con uno Sherlock ormai schiavo della droga e fuori di cranio. Attualmente il Giallo Mondadori ha inaugurato una collana con romanzi apocrifi dedicati al celebre detective, i puristi che hanno letto la prima uscita mi dicono che non è affatto malvagia.

Neanche io sono mai stato un fan sfegatato, ma il cofanetto della Peruzzo Editore è qui sullo scaffale della mia libreria.

Quando uscì in edicola avevo cominciato la collezione in vhs della serie con Jeremy Brett nei panni di Holmes, ma dopo la quinta uscita non arrivarono più. Quelle cinque devo ancora averle a casa dei miei.
Personaggio comunque storico della letteratura gialla (e non solo), e “Il mastino dei Baskerville” rimane un fottuto capolavoro.

Letto fin da giovanissimo diversi romanzi di A.C. Doyle, e pur variamente apprezzandoli sono arrivato ad alcune spietate conclusioni:
Holmes è sicuramente un grandissimo investigatore, ma è anche un cinicone (a volte pure insensibile: traumi infantili?), forse un pò anoressico (quella sua magrezza…), e sicuramente tossico (ma forse, senza la polverina, non sarebbe il suddetto grandissimo…). Ah, forse è pure un frocio represso (il suo legame con Watson…mmhh!);
Watson, per farla breve, è un gran pirla.
Ciò detto, la lettura dei romanzi e racconti su Holmes è caldamente raccomandata, come suol dirsi a grandi e piccini.

io mi son letto un volumone con tutti i racconti (brevi e lunghi) in inglese almeno 5 volte dato che per un bel po’ era l’unico libro che avevo a casa. Che dire, a me Holmes piace, e anzi, c’e’ molta ironia e per l’epoca era piuttosto moderno e realista. A volte pare sia un personaggio attuale, invece che uno (anche se inventato) vissuto 100 anni fa.

Certo, ci sono racconti belli, quello che mi piace di piu’ e’ Il Segno dei 4 e il Mastino dei Baskerville, altri discreti (quello coi Mormoni, dove la parte centrale nel West e’ davvero pallosa) e un paio un po’ tirati via, scritti giusto per ramazzare due soldi (quello col tacchino -o l’oca non ricordo- di Natale anche se e’ divertente)

Concordo col Watson “pirla”, effettivamente in diversi racconti fa una figura parecchio da imbranato e imbecille, e Conan Doyle non e’ stato certo molto tenero con lui a volte, anche se in alcuni racconti come personalita’ e umanita’ sorpassa Holmes. Nei primissimi film, comunque, Watson viene raffigurato ancora piu’ imbranato e "tanglefoot’ che nei racconti.

La presunta omosessualita’ di Holmes non mi pare di notarla in nessun racconto… misoginia si, forse anche misantropia, Holmes e’ uno che lega con pochi e giusto con gente del suo livello intellettuale (e non penso che all’epoca c’erano molti con IQ elevato tra la gente comune). E’ un tuttologo e insomma, quando uno e’ a quei livelli puo’ anche permettersi di essere snob. La dipendenza da droga viene menzionata e descritta in un paio di racconti, e nulla piu’, quindi si presume che poi abbia smesso.

Ho visto le recenti serie tv, quella inglese e quella americana. Per me sono puttanate, dato che trasportarlo in epoca moderna perde tutto il suo fascino. Rimpiazzare poi Watson con una donna (in quella americana) poi va contro tutta la filosofia di base di Holmes, e poi Lucy Liu mi rimane altamente sulle palle.

Ho letto e riletto i racconti di Sherlock Holmes più volte nell’arco della mia vita, e a differenza di altri, mi hanno sempre affascinato e appassionato nella medesima maniera, non hanno mai perso smalto.
Feci anche io la medesima esperienza londinese di Giorgio qualche anno fa e ne conservo gli stessi bei ricordi. Del resto se ci sono milioni di persone che sono venuti a vedere il balcone di Romeo e Giulietta, perché dovrei vergognarmi io per essermi emozionato ad entrare nello studio di Sherlock Holmes ?

Un paio di foto del museo…

Questo è il museo visto da fuori. La porta a sinistra è quella del museo, con la “casa di Holmes”, mentre la porta a destra è quella del negozio di souvenir (che, ripeto, non è affatto male).

Qui un po’ di cose random del museo…
La statua di cera del mitico Moriarty

Un macabro ricordo di un celebre (almeno per me) caso di Holmes: quello di Wisteria Lane, un racconto contenuto in un’antologia.

Una statua di cera che ricorda uno dei miei racconti preferito (che peraltro ho sempre trovato molto inquietante e spaventoso), quello della banda maculata (anche se nella mia immaginazione il serpente era ben diverso)

Moriarty me lo immaginavo diverso…

di racconti apocrifi, a parte la soluzione settepercento e quello di King che ho gia’ letti, cosa consigliate? Esiste una raccolta di apocrifi (come quelle che hanno fatto per H.P. Lovecraft)?

Be’, nell’ambito dei romanzi ovviamente c’è Uno studio in nero di Ellery Queen. E poi la Gargoyle ne aveva pubblicato uno a dir poco fantasioso in cui Holmes affrontava nientemeno che il Conte Dracula; libro tutt’altro che malvagio. Nell’ambito del racconto breve non saprei, in effetti.