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Rivisto Venerdì pomeriggio nell’ottimo DVD Cristaldi, uno dei capolavori di Totò, praticamente Una vita difficile di Risi girato 6 anni prima da Camillo Mastrocinque. Totò è bravissimo nel personaggio sfortunato, sempre vessato dal “caporale” di turno: sì perché appunto per lui il genere umano si divide tra gli uomini, le persone dabbene che lavorano, e i caporali, arroganti, prepotenti e sopraffatori. E di volta in volta Toto` entra a contatto con un diverso “caporale”, vuoi che sia il capo di un campo di concentramento nazista, vuoi che sia il direttore di un giornale: sempre degli infimi “caporali”, tutti interpretati da un sublime Paolo Stoppa, degna spalla del Principe. Un film triste e amaro anzi tempo, la commedia acida all’italiana doveva ancora arrivare, ma il Principe era già pronto a dare il suo contributo. Ottimo il DVD Cristaldi, con una discreta ed interessante dose di extra.
Ovviamente sconcertanti le infime critiche dei pennivendoli d’allora:
“Ridendo e scherzando, c’è la storia di quindici anni di vita italiana, minimizzata in una serie di scenette inconcludenti (…). Concludendo, “Siamo uomini o caporali” è uguale a tanti altri film di Totò, con l’aggravante del tema ambizioso sfruttato in maniera sbagliata”. (Anonimo, ‘Cinema Nuovo’, 68, 10 ottobre 1955).
“Il film vorrebbe essere un’aspra satira del costume ma è in realtà soltanto un centone, in cui si trovano riuniti elementi disparati. C’è l’invettiva contro i ricchi e i potenti, che riesce scarsamente convincente; c’è la farsa mediocre e spesso sguaiata; ci sono due sketch molto liberi, inseriti a forza nel racconto. I personaggi non sono che generiche macchiette”. (‘Segnalazioni cinematografiche’, vol. 38, 1955)