Silvio Muccino diventa regista: "Ma il cognome non c'entra..."

Muccino JR farà un film con Alfonso Ribeiro?

Ecco in questo caso lo invidierei molto.

Muccino o Ribeiro?

Il cognome non c’entra.

Se si fosse chiamato Silvio Ceppa i soldi li avrebbe avuti lo stesso. Sicuramente… . :silenced:

Idolo delle teenager? Ma le teenager c’hanno le pigne in testa?!?

Ceppa… con un cognome simile a “Ceppaloni” gli aiutini li avrebbe avuti per forza.

Claro che sì; vieni alla scuola dove insegno e ti convincerai da solo.

magara!
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anche lui prendendo spunto dal suo illustre collega ha messo su qualche chiletto per interpretare una biopic su Albertone!!

quello fa un film su una love story tra una ragazzetta e un uomo più maturo, questo qua lo fa su un ragazzo e una donna più matura… grande momento di creatività del cinema italiano!

Parlami d’amore di Silvio Muccino è un film che ti fa innamorare del cinema. Nel senso che, dopo aver visto questa schifezza, ti viene voglia di fare un’overdose di buone pellicole per riprenderti da questo obbrobrio, al cui confronto Federico Moccia sembra François Truffaut.

E’ difficile trovare le parole per commentare un film del genere senza diventare volgari. Il primo termine che viene in mente è ‘presunzione’.

Infatti, Muccino, per il suo esordio alla regia non si accontenta di una storia semplice e girata in maniera professionale. No, si sente un genio, in grado di parlare dei massimi sistemi e di spiegarci cos’è l’amore e la vita. Ecco quindi che ci ritroviamo con una marea di effettacci ed effettini di regia, supportati (in senso negativo) da una luce scurissima (troppo scura, anche se è una scelta voluta) e falsissima.

Se per i dialoghi vi proponiamo un elenco sotto (ma sarebbero molti di più, solo che tanti altri non funzionerebbero citati senza le immagini), non mancano le scene folli e/o semplicemente sbagliate. Penso ad un bagno che dovrebbe essere poetico e risulta senza senso. La scena della festa, un misto tra Matrix Reloaded ed Eyes Wide Shut, che fa rimpiangere incredibilmente gli originali. Tutte le partite di poker (ma su questo, dopo Il cartaio, Muccino è recidivo), con un personaggio che nella realtà non durerebbe cinque minuti (altro che un genio delle carte). Una descrizione del profumo di una donna che sembra una degustazione di vini per i termini che utilizza. E non parliamo delle persone che si ritrovano per via telepatica (è la spiegazione più razionale che mi è venuta in mente).

A differenza del fratello, che in questo è bravissimo (su questo mi dissocio, n.d.OpossuM), Muccino jr. non sa dirigere gli attori. Quindi, gli adulti come la Sanchez-Gijon (che fa il possibile per reggere la baracca) se la cavano, ma non i giovincelli, compreso Muccino stesso (che ogni tanto dovrebbe ricordarsi che è un film, non un monologo) e soprattutto Carolina Crescentini. Bisogna dire che, se già la sua prova è mediocre, il personaggio è scritto malissimo. E’ infatti impossibile volerle bene e non dà certo l’impressione di una ragazza innocente e maledetta, ma semplicemente di una gran str… Poi, per rimpolpare e dare un po’ di profondità, si utilizza lo stereotipo più bieco e abusato per spiegare come è arrivata a quel punto.
Stonano anche la presenza di Geraldine Chaplin (assolutamente sprecata e che dovrebbe fornire un tocco di classe alla vicenda) e della musica, che vorrebbe suscitare i sentimenti che la storia non è in grado di fare, anche a costo di arrivare a volumi spaccaorecchie.

Silvio Muccino ringrazi il cielo di essere nato in Italia. Non soltanto per il pubblico decisamente di bocca buona, ormai troppo distrutto dal piccolo schermo per capire cosa è cinema e cosa è kitsch, e per uno Stato che giudica “pellicola di interesse culturale” il suo film (no, non è uno scherzo). Ma anche perché, dopo una proiezione stampa in cui tutta la platea sghignazzava (giustamente) senza ritegno, i giornalisti si ricorderanno che bisogna pur campare e non lo massacreranno. Come invece meriterebbe…

Le frasi più ‘belle’:

* "Belle scarpe"

* "Tu non sei con me nella stanza, sei rimasta sulla porta"

* "Se non me ne vado, che mi fai con quel martello? Spero qualcosa di sessualmente degradante..."

* "La vita è prepotente"

* "Usalo quando hai freddo. Usa il mio numero. Usa me..."

* "Che c'è scritto sulla porta?". "C'è scritto 'ho il cazzo che mi fuma, chiamami". "Segnati il numero, magari una sera lo chiamo".

* "Tu volevi infilarmi le dita nelle mutandine, vero? E io te lo avrei lasciato fare, perché ero una bambina molto cattiva..."

* "Toccavi le carte in un modo, Benedetta era tutta bagnata..."

* "E' difficile?". "Solo la prima volta". "Come l'amore, allora". "Come il non amore, poi ci si abitua".

* "Io non ti amo". "Che c'entra?"

* "Chi lo dice?". "La mia voce interna". "Mandala affanculo".

Da http://www.badtaste.it/

Ipotesi subito verificatasi… notate la differenza con l’articolo di repubblica.it di ieri, che non faceva sconti, e il buonismo di questo pezzo del corriere.it

«Parlami d’amore» Debutto nei cinema a San Valentino
Silvio Muccino regista a confronto
col fratello citando anche Godard
«Moccia? Non volevo assecondare il pubblico»

Per colpa di Muccino jr, “Ciak” ha avuto questo mese la peggior copertina della sua storia: “Sfrontato, romantico, IRRESISTIBILMENTE SEXY”, strilla infatti il mensile mondadoriano, con lui (barbacciuto e capellone: ma và dal barbiere a farti tosare, BARBUN del cazzo!!)avvinghiato a Carolina Crescentini (mica male lei: peccato quegli occhi sempre e comunque stanchi, manco scopasse per tutta la notte 6 giorni la settimana…). In quanto al film, mi è bastato il trailer (visto ieri, prima di “Cloverfield”): lui fa schifo (e sarebbe un “sex-symbol”?! Maddeche, ooh?!?), la storia (storia?) gronda retorica e giovanilismo fasullo lontano un chilometro, i dialoghi sono horror puro. Insomma, mettiamoci il cuore (e il fegato: inutile roderselo) in pace: farà un sacco di soldi. Io, nel frattempo, mi dissocio da italiano…
P.S. Opossum, sei un grande: almeno qualche cervello funzionante in circolazione c’è…

C’è poco da fare, ci piaccia o no, alle sbarbate arrapa. E ammettiamolo, che stiamo tutti a rosicare, a chi non piacerebbe la possibilità di fare un film (con discreto budget persino) a 25 anni, impalmarsi tutte le pollastre possibili, essere sulla copertina di Ciak? A prescindere dal valore del film, intendiamoci (oltretutto Muccino Jr sta sulle palle anche a me).

Io piuttosto vorrei essere Mastella

Io mi accontenterei anche soltanto di impalmarmi tutte le pollastre possibili :smiley:

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Ma che è quest’anno??? la moda dei pedo-love movie? che originalità! E magari pensa pure che il suo film però è più impegnato di quello Raul Bove. Come direbbe il Buon Christian " ma che è sta cafonata? e bastaa co’ ste’ cazzate!!!". IMuccino’s sono la cancrena da eliminare dal cinema italiano.

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Come no, Muccino avrà sicuramente una vita sessuale felice… da solo in cesso.

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Purtroppo su questo aspetto devo dar ragione ad almayer…

L’ho visto, in più occasioni, in un locale accompagnato da - o sarebbe meglio dire avvinghiato a - due fanciulle molto avvenenti e, ogni volta, la coppia di ragazze era differente.

Ora non so se per le giovani si configurasse il reato di meretricio, ma posso confermare che il giovanotto si da da fare :smiley:

Tutta scena secondo me…Se mezza pippa nasci, mezza pippa resti.

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Con tutto l’odio che posso avere per il personaggio, ribadisco che è tutta invidia.

Brucio d’invidia, guarda… :smiley:

E comunque, al limite, vorrei essere figlio di Mastella…