http://www.imdb.com/title/tt1576464/?ref_=nm_flmg_dr_7
Quando ho visto che su Netflix c’era questa specie di corto diretto da Joe Dante e prodotto da Corman ho deciso di guardarlo perché credevo che non avrei certo rimpianto i 29 minuti che gli avrei dedicato.
In realtà se avessi passato quella mezz’ora prendendomi a pugni in faccia avrei fatto una cosa più sensata.
È una delle cose più brutte, squallide e tristi mai viste. Se non la vedete non ci credete, non capisco davvero come uno del calibro di Dante possa essersi abbassato a girare questa poveracciata. Non ho capito se è il pilota di una terribile serie tv, un corto, un esperimento… Boh…
Una schifezza deprimente, girata con una videocamera da discount, visivamente orrenda, con una storia stupidissima e degli attori così cani che probabilmente durante le pause pranzo mangiavano crocchette. Ah, e l’ha pure scritto il figlio di Richard Matheson.
Il protagonista è uno strabollito Corey Feldman, tristissimo nei panni della rockstar che torna in vita per vendicarsi, e nel cast c’è pure Tony Todd che, onestamente, dopo il primo Candyman e il remake del film di Romero non ne ha azzeccata una. Lo squallore e la povertà di questa roba (peraltro prodotta da Netflix) va oltre l’immaginabile, sembra un corto fatto da un ragazzino scemo che poi lo mette su youtube e fa 50 visualizzazioni grazie ai parenti. Vedere per credere, sarà dura dimenticare una simile macchia nell’altrimenti gloriosa carriera di Joe Dante.