Sully - Clint Eastwood, 2016

Tutto vero quel che dite. Ed è tutta colpa di Guido Aristarco, che è stato il “padre” della “critica marxista” italiana (parafrasando Leone, direi che ha generato parecchi…figli di puttana!). Caspita, se dovessi applicare il marxismo quando guardo i film, sai quante opere dovrei stroncare (anche roba che considero attualmente capolavori, ci scommetto). Ma consoliamoci: prima o poi Fofi tirerà le cuoia. L’importante è che non lasci “eredi”…

Per carità, gli auguro una lunga vecchiaia. Tanto le sue rece non le leggo, se non me le linkassero ovunque sai che perdita. Poi in questo film c’è davvero poco da ridicolizzare, anche sul versante ideologico non ci vedo altro che una visione abbastanza semplice sull’archetipo dell’eroe. Diavolo, fossi stato su quell’aereo Sully l’avrei abbracciato anch’io ( e pure se ci fosse stato un mio parente e amico). Diciamo che la filosofia di Sully potrebbe essere: fare l’eroe è una gran rottura di scatole. Se a qualcuno la cosa non piace sul piano ideologico, oh, fatti suoi. Io la condivido, nonostante lo spirito un po’ ruffiano di cui parlavo prima.


Massì, almeno la buonanima di Kezich sapeva essere arguto quando faceva di queste sparate. Questione di stile, oltre che di ideologia.

Ecco, hai colto nel segno: la gratitudine verso uno come Sully. Da passeggero, gli avrei baciato anche il culo, altro che palle…

Sicuramente i parametri con i quali Fofi giudica Eastwood sono in gran misura errati, però non è che la scorrettezza di una recensione debba necessariamente elevare un film.
A me “Sully” sembra molto più debole di tanti altri film del buon Clint. E non per il ritratto di Sully e dell’eroe in genere, ma proprio per alcuni aspetti di dialogo e di regia, che ho già evidenziato nei post precedenti. Ma che evidentemente hanno urtato solo me :wink:

No, va be’, pure io di film suoi che ho apprezzato di più ne potrei elencare. Però non mi ha deluso, come scrivevo ero quasi restio ad andarci che l’argomento non mi ispirava troppo: invece alla fine mi son divertito comunque, lui è bravo poche palle. Considerato che al cinema in 'sto periodo non ci sono titoli che mi invogliano, Clint è quantomeno una garanzia. Anche quando non sforna capolavori.

Visto ieri sera. Classico Clint, asciutto, nazional popolare sì ma senza sbrodolare, l’analisi di quello che è un eroe, una persona normale che fa cose eccezionali in una circostanza eccezionale, e gli rimane pure il dubbio di aver sbagliato, proprio perché è una persona normale, con dubbi e incertezze. A me è piaciuta la scelta di rifar vedere l’ammaraggio, l’ho trovato un modo per rimarcare il fatto e farlo vedere da una nuov angolazione, permette allo spettatore di rianalizzare i fatto, mettendolo per un momento nei panni della commissione d’inchiesta. Anna Gunn (Breaking Bad) fa parte della suddetta commissione.

L’ammaraggio e relativo salvataggio dei passeggeri l’ho trovato di livello cinematograficamente eccelso: niente montaggio frenetico, musiche trionfalistiche o pompose, ralenti, fiumi di lacrime. Niente cazzate, niente sbrodolamenti di alcun tipo. Clint non solo “conosce i propri limiti”, ma è molto più bravo di quanto ancora certa gente non sia disposta ad ammettere. Il cinema “classico”, fatto come Iddio comanda, resta imbattibile.

Stessa impressione: ottimo film, ma chiusura debole, con una battutina stupida di Aaron Eckhart. Non era facile creare del vero pathos con un incidente che, come si sa dall’inizio, non ha fatto che due o tre feriti leggeri: Eastwood ci è riuscito, magari solo in parte ma ce l’ha fatta.

Mi sarei comunque aspettato un bel filmazzo lungo sui 130-140’ e invece arriva a 95’ solo grazie ai titoli di coda, che vedono la presenza del vero Sully.

Visto anche io.
Lo trovai molto commovente specie nelle scene del salvataggio e nel finale.
molto bella la parte giudiziaria quando anche l accusa ammette che Sully a pilotare era un cazzo di Drago